La Storia dei Tre Fratelli, una delle storie più famose di Beda il Bardo, trova forti riscontri e similitudini in tutta la saga.
I parallelismi con i personaggi e gli avvertimenti che se ne possono trarre sono diversi. Vediamo quali sono:
Voldemort e lo sfuggire alla morte
La Storia dei Tre Fratelli si basa sull’idea che si possa sfuggire alla morte.
I tre uomini credono di aver ingannato la Morte, ma solo momentaneamente.
Infatti vengono seguiti durante le loro vite, e la Morte li attende dietro l’angolo per poter avere quello che le spetta.
La loro situazione riflette quella di Voldemort, che ha speso la vita sperando di raggiungere l’immortalità e di raccoglierne i benefici.
Alla fine, come è successo con i tre fratelli, la morte arrivò anche per Voldemort e il suo obbiettivo di diventare famoso e potente finì in quel momento.
Neanche lui quindi riuscì a essere il padrone della Morte.
A Harry, Ron e Hermione La Storia dei Tre Fratelli viene raccontata da Xenophilius Lovegood in un momento molto delicato, in cui proprio la mortalità di Voldemort era l’argomento principale su cui si stavano concentrando.
I tre stavano infatti cercando gli horcrux per poter distruggere Voldemort.
Si può quindi pensare che la Storia dei Tre Fratelli che cercano di aggirare la morte e poi falliscono sia stata d’incoraggiamento per il trio.
Una debole speranza di successo della loro impresa, perché nessuno riesce a sfuggire alla morte.
Sii umile con quello che desideri
Harry è un personaggio che, a causa delle sue umili origini, mostra da sempre molta umanità nei confronti degli altri.
All’inizio era un ragazzo empatico, che si preoccupava degli oppressi come lui, e raramente era pieno di sé.
Questo ovviamente cambia un po’ più si va avanti nella saga.
Harry diventa più tenace, più “insensibile”, nonostante non abbia mai cercato di diventare un duro e un bullo come suo padre.
In ogni caso, è diventato meno umile rispetto all’inizio e La Storia dei Tre Fratelli è stata un importante avvertimento per lui in vari modi.
L’unico fratello che non muore prematuramente è quello che richiede per sé un pezzo del mantello della Morte, in modo da potersi allontanare da lì senza essere seguito.
Alla fine vive una vita lunga e felice e muore pacificamente, al contrario dei suoi fratelli che sono andati incontro a un terribile destino.
Troviamo qui un tema che la Storia dei Tre Fratelli ha in comune con la saga.
Voldemort era tutt’altro che umile e i suoi desideri di grandezza alla fine lo hanno corrotto e portato alla morte. Quello che la storia vuole trasmettere è che è importante fare delle scelte etiche e di non permettere alla tua ambizione di sopraffarti.
Harry, anche se aveva iniziato a interessarsi ai Doni della Morte, alla fine impara la lezione e si separa dalla Bacchetta di Sambuco, nonostante il suo immenso potere.
Più come il fratello con il mantello dell’invisibilità, Harry ha imparato che è meglio accettare la morte piuttosto che cercare di combatterla.
La magia non può alleviare il dolore
Un altro messaggio importante che bisogna imparare dalla Storia dei Tre Fratelli, e specialmente utile per persone come Harry, è che la magia non può alleviare o curare il dolore del lutto.
Il secondo fratello richiede per sé la Pietra della Resurrezione come dono da parte della Morte, per poter riportare in vita il suo vero amore.
Ben presto però lei si rivela solo un’ombra di quella che era in vita e questo portò lui a suicidarsi.
L’idea che la magia non possa curare il tuo dolore è una cosa che ricompare innumerevoli volte durante la saga.
Gli horcrux vengono descritti come una debole sostituzione della vita, non puoi evitare la tua mortalità in nessun modo, non importa quanto ci provi.
Allo stesso modo la Pietra Filosofale era un altro vano tentativo che cercava di prolungare la vita.
I fantasmi possono continuare a esistere nel mondo dei mortali, ma ancora una volta, la vita da fantasma , come ci dice anche Nick Quasi-Senza-Testa, è una “debole imitazione della vita”.
La Storia dei Tre Fratelli ci mostra come la magia non possa risolvere o cambiare la morte dei nostri cari, e che non può nemmeno curare il dolore provocato da essa.
L’arroganza può portarti alla morte
Non è difficile vedere la correlazione tra il destino del fratello che aveva chiesto la Bacchetta di Sambuco e quello che è successo a Voldemort.
Il primo fratello, corrotto dall’arroganza e dalla sete di potere, con in mano la Bacchetta di Sambuco, dalla potenza straordinaria, si vantò di possedere un simile oggetto e del fatto che nessuno potesse batterlo.
Questo ovviamente non fece altro che attirare su di lui qualche invidioso o qualcun’altro che voleva provare lo stesso potere e portò il primo fratello a una morte prematura.
Se volete saperne di più sulla Bacchetta di Sambuco guardate qui.
In modo molto simile, la stessa arroganza di Voldemort e il fatto che credesse di non poter essere sconfitto gli furono fatali.
Ha sempre sottostimato chi si metteva contro di lui, convinto di essere in grado di sopravvivere a qualunque cosa grazie allo stratagemma degli horcrux.
La sua arroganza e le sue manie di grandezza però gli furono fatali, anche a causa della scelta degli oggetti in cui rinchiudere le parti della propria anima.
Non accontentandosi di oggetti comuni, scelse invece tutte cose decisamente importanti e preziose.
Questo lo portò poi a fallire nel diventare il più grande mago della storia e a incontrare la morte prima del previsto, proprio come il primo fratello.
Una breve storia, ampiamente conosciuta nel mondo magico, e che proprio con la saga trova diversi riscontri.
Non è quindi solo una favola per bambini, ma una fonte di insegnamento e di saggi accorgimenti per la vita di tutti.