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Sistema scolastico Hogwarts: pro o contro?

17 Marzo 2020 chia-digr 6 min read

Sistema scolastico Hogwarts: pro o contro?

17 Marzo 2020 Nox 6 min read

Tutti, almeno una volta (in realtà molte di più), abbiamo desiderato frequentare Hogwarts. La divisione in case, l’assegnazione dei punti fanno sembrare l’andare a scuola davvero figo, ma dal punto di vista educativo sarebbe una buona scelta?

Su carta sembra che una scuola organizzata come Hogwarts sia il sogno di ogni potterhead (e non solo), vediamo insieme però se sotto l’aspetto educativo e formativo dei ragazzi sarebbe una buona scelta adottare dei simili sistemi.

Divisioni in case

La scelta del Cappello Parlante

Sicuramente uno dei desideri più grandi per i fan di Harry Potter — oltre a scoprirsi dei maghi — è mettersi il Capello Parlante ed essere smistati in una Casa (se sei interessato a saperne di più sullo smistamento clicca qui!)

Essere smistati in una determinata Casa piuttosto che in un’altra sicuramente ci dà importanti dettagli su chi siamo davvero — un esempio lampante è Neville che, nonostante non si sentisse abbastanza coraggioso, venne smistato in Grifondoro e sappiamo tutti come è finita (se vuoi saperne di più su Neville vedi questo articolo!)

Sarebbe davvero bello se qualcuno o qualcosa riuscisse (quasi sempre) a capire la nostra la vera indole, dimostrandoci che siamo nati per appartenere a qualcosa.

«Forse Grifondoro la vostra via, 
culla dei coraggiosi di cuore: 
audacia, fegato, cavalleria 
fan di quel luogo uno splendore. 
O forse è a Tassorosso la vostra vita, 
dove chi alberga è giusto e leale: 
qui la pazienza regna infinita 
e il duro lavoro non è innaturale. 
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio, 
se siete svegli e pronti di mente, 
ragione e sapienza qui trovan linguaggio 
che si confà a simile gente. 
O forse a Serpeverde, ragazzi miei, 
voi troverete gli amici migliori 
quei tipi astuti e affatto babbei 
che qui raggiungono fini ed onori! »

Capitolo 7, La Pietra Filosofale

Conoscere il nostro punto di forza e, di conseguenza, le nostre debolezze potrebbe essere un ottimo punto di partenza per migliorare noi stessi lavorandoci su. D’altro canto però, conoscere il nostro punto di forza ci potrebbe far “perdere la testa” e farci dimenticare che noi siamo più di una semplice caratteristica.

In quanto esseri umani abbiamo molte più sfaccettature di quanto un cappello magico, o chiunque, possa mai capire. Senza contare che la Casa in cui veniamo smistati non determina chi sia quella persona, siamo noi alla fine che scegliamo chi essere, d’altronde “sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”.


La tua casa è la tua famiglia

Essere smistati, però, vuol dire anche entrare a far parte di un gruppo di persone con cui volente o nolente dovrai passare i successivi sette anni. Come dice la McGranitt, appena arrivati a Hogwarts, la tua Casa è la tua famiglia.

I legami che si creano sono più forti della semplice amicizia: gli studenti della tua casa sono le persone con cui condividerai i pasti, i dormitori, gli spazi comuni, le vittorie e le sconfitte. Ma non solo. All’interno della Casa si è legati dal senso di appartenenza, dal calore di qualcosa di più grande di cui fai parte.

«Lo smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, la vostra Casa sarà un po’ come la vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala comune della vostra Casa. »

Capitolo 7, La Pietra Filosofale

D’altra parte però, così come qualcuno può trovare una famiglia, qualcuno potrebbe anche non trovarla. Ed essere costretti a stare con qualcuno che non consideri la tua vera famiglia, con qualcuno che magari ti tratta male o non ti apprezza non è esattamente carino – anche se nella vita reale sarebbe un problema più o meno risolvibile al contrario di Hogwarts dove la Casa non si può cambiare.

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Favoritismi e competizione

Purtroppo anche se i professori dovrebbero sempre mantenersi neutrali, sappiamo bene che molte volte non è affatto così. Ci sarà sempre quel prof. che avrà la sua Casa preferita e che cercherà di aiutare in tutti i modi.

Così facendo però si verrà a creare un mondo infinito di favoritismi e ingiustizie. È vero che anche nelle scuole “classiche” esistono queste cose ma se magari con i voti ci si deve almeno basare su qualcosa, i punti possono essere assegnati a piacimento del professore.

«Chi di voi sa dirmi come si fa a distinguere un Lupo Mannaro da un lu-
po vero?
» chiese Piton.

[…]

«Signore» disse Hermione, con la mano ancora a mezz’aria, «il Lupo
Mannaro è diverso da un vero lupo per molti dettagli. Il muso del lupo
mannaro…
»
«È la seconda volta che parli non richiesta, signorina Granger» disse
tranquillamente Piton. «Altri cinque punti in meno ai Grifondoro, per esse-
re un’insopportabile so-tutto-io
».

Capitolo 9, Il Prigioniero di Azkaban

Un altro aspetto da considerare è la competizione. Ovviamente, se fatta in modo sano, è sicuramente un incentivo a fare di meglio ma la maggior parte delle volte la competizione invece di essere costruttiva è solo distruttiva.Pensiamo ai Serpeverde e ai Grifondoro che per anni si sono odiati, creando stupide rivalità solo perché i loro fondatori credevano in principi diversi.

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L’assegnazione punti

Come sappiamo le quattro Case di Hogwarts competono per la Coppa delle Case che alla fine sarà vinta dalla Casa con più punti.

Essere messi in luce o in ombra

L’assegnazione dei punti può essere senz’altro vista come un riconoscimento in più a parte i voti. È sempre bello essere gratificati per il proprio duro lavoro e il riconoscimento di un prof. che ti assegna dei punti, grazie alla tua brillante risposta o un tuo particolare comportamento, facendoti spiccare è sicuramente una grande soddisfazione. Essere premiati in questo modo può essere senz’altro motivo di orgoglio e potrebbe dare un aiuto anche per il fattore autostima.

Al contrario, così come per alcuni studenti possono essere messi in luce, altri possono finire in ombra. La timidezza sarebbe un fattore da considerare: solo perché non si vuole stare al centro dell’attenzione non vuol dire essere meno capaci di qualcuno che ci riesce.

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La gloria o l’odio

Non scordiamoci che guadagnare e perdere punti può essere molto pericoloso. Se ne guadagni troppi farai felice la tua Casa, certo, ma l’essere elogiato troppo potrebbe farti montare la testa.

Se invece ne fai perdere troppi, che sia per sbadataggine o perché sei un combinaguai, potrebbe attirare su di te delle antipatie che nonostante vengano sicuramente da persone poco cerebrodotate, potrebbero comunque infastidirti o farti soffrire.

Harry Potter, il famoso Harry Potter. l’eroe di ben due partite a Quidditch, aveva fatto perdere loro tutti quei punti. Lui e un altro paio di imbecilli del primo anno.

Di colpo, dopo essere stato uno dei ragazzi più amati e ammirati dell’intera scuola, Harry divenne il più odiato. Persino quelli di Corvonero e di Tassorosso gli si rivoltarono contro.

Capitolo 15, La Pietra Filosofale

Mercenari dello Studio

Studiare è importante, lo sappiamo. Assegnare punti potrebbe sicuramente incitare qualche svogliato a impegnarsi di più ma sarebbe davvero l’insegnamento giusto da dare?

In questo modo si verrebbero a creare dei “mercenari dello studio” che si applicherebbero solo per ottenere punti, non rendendosi conto che il primo motivo per cui si dovrebbe studiare è il proprio futuro.

Studiare e imparare dovrebbe essere un piacere, il punto di partenza per costruire i tuoi sogni, non di certo per vincere una coppa.

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In definitiva si può dire che il metodo usato a Hogwarts non sia adatto? Beh, non proprio. Sicuramente è un sistema interessante e, se tutto andasse come vorremmo, potrebbe anche rivelarsi utile per la crescita dei ragazzi, ma purtroppo è utopistico solo sperare che non esistano favoritismi o che non si creino situazioni che sono già presenti in condizioni normali.

Per cui, nonostante ci siano scuole che effettivamente usino un metodo simile — ad esempio la scuola Faes Argonne a Milano (se vuoi sapere di più su questa scuola, clicca qui!) — questo non si può bocciare completamente questo tipo di metodo ma non si può nemmeno affermare che adottarlo sia una delle scelte migliori che si potrebbero fare per una scuola.

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