Da un lato Sirius, il Grifondoro ribelle; dall’altro Regulus, il Serpeverde modello. Due fratelli che per tutta la vita seguono strade parallele: è possibile trovare il filo rosso che congiunge due figure all’apparenza così diverse?
Molti forse non lo ricorderanno, ma la prima apparizione di Sirius Black all’interno della saga non è legata alle vicende del Prigioniero di Azkaban. Quello che si rivelerà essere il padrino di Harry fa in realtà il suo ingresso nel primissimo capitolo della Pietra Filosofale. Qui, alla domanda sollevata da Silente circa la misteriosa motocicletta appena atterrata di fronte a lui, Hagrid risponde:
“Un prestito professor Silente” e così dicendo, il gigante scese con circospezione dalla motocicletta. “Del giovane Sirius Black […]”.
Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 1: Il bambino sopravvissuto
In un primo momento, l’identità di questo personaggio, menzionato da J.K. Rowling con apparente noncuranza, rimane nebulosa, ma sarà poi chiarita nel terzo libro per diventare in seguito una presenza sempre più concreta. Al contrario, Regulus verrà introdotto nella storia soltanto nell’Ordine della Fenice, rimanendo a lungo circondato da uno spesso alone di mistero. Sarà Kreacher, nell’ultimo libro, a donargli maggiore solidità con il racconto dei suoi ultimi atti eroici prima della morte.
Ma possiamo davvero considerare Sirius e Regulus come due facce di una stessa medaglia? Facciamo un passo indietro e analizziamo insieme le caratteristiche di ognuno.
Sirius, un Grifondoro incoerente
Sirius è il maggiore tra i due fratelli e quindi erede della casata dei Black. Fin dalla tenera età viene considerato come la pecora nera della famiglia. Rifiuta, infatti, le idee di supremazia dei maghi Purosangue portate avanti da tutti gli altri membri.
Basta guardare le decorazioni nella sua stanza a Grimmauld Place: un tripudio di rosso e oro. Capiamo subito che il suo destino non è quello di seguire le orme dei Black diventando un Serpeverde, ma un Grifondoro.
Popolare a Hogwarts per le sue battute pungenti e una personalità brillante nonostante la scarsa voglia di studiare, a sedici anni Sirius si allontana definitivamente dalla famiglia per rifugiarsi a casa dei Potter. Continuerà a essere amico leale e fidato di James e Lily per tutta la vita; in più occasioni dimostrerà di possedere inoltre molte delle doti di un bravo Grifondoro, esibendo coraggio e talento nell’affrontare le sfide più disparate.
Tuttavia, Sirius si rivela spesso precipitoso e incoerente. Impartisce insegnamenti e perle di saggezza a Harry, senza riuscire di fatto a metterli in pratica. Per esempio, nel Calice di Fuoco afferma che:
Se vuoi sapere com’è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari.
Harry Potter e il Calice di Fuoco – Capitolo 27: Il ritorno di Felpato
Sirius, però, disprezza Kreacher con tutto se stesso e continua a trattarlo con cinismo e crudeltà. Non capisce che basterebbe solo un po’ di gentilezza per ottenere il rispetto della creatura.
Ricordiamo inoltre come, accecato dal dolore per la perdita di James e Lily e dall’odio per Peter Minus, Sirius passi i successivi dodici anni a nutrire questo sentimento negativo, assaporando il momento in cui sarebbe finalmente riuscito a uccidere l’amico di un tempo.
Regulus, un Serpeverde dal cuore d’oro
Il personaggio di Regulus è interamente filtrato attraverso gli occhi e i racconti dei personaggi della saga. Di lui abbiamo poche informazioni a disposizione: sappiamo che è considerato il figlio preferito in casa Black; che condivide a pieno le idee di famiglia sulla supremazia magica; che è un fervente ammiratore di Voldemort, come testimoniano i numerosi ritagli di giornale gelosamente custoditi nella sua camera a Grimmauld Place.
Naturalmente, una volta arrivato a Hogwarts viene smistato in Serpeverde come il resto dei Black. Diventa, inoltre, Cercatore della squadra di Quidditch e membro del prestigioso Lumaclub.
Proprio come per Sirius, anche per Regulus i sedici anni rappresentano un punto di svolta nella propria vita. Al contrario del fratello, che si allontana definitivamente dalla famiglia, Regulus sembra invece sancire la propria appartenenza a essa e la piena adesione a tutti i suoi valori, realizzando finalmente il sogno di diventare un Mangiamorte.
A questo punto, i due fratelli non possono sembrare più diversi, fino a quando non accade qualcosa che ribalta completamente le convinzioni di Regulus. Dopo avergli chiesto in prestito Kreacher per testare le difese del medaglione di Serpeverde, Voldemort abbandona l’elfo a morire nella caverna dove l’Horcrux è nascosto.
Diversamente da quanto vediamo fare a Sirius, Regulus apprezza e tratta con gentilezza Kreacher; si distingue, quindi, anche dalla maggior parte dei maghi Purosangue che ritiene gli elfi esseri indegni di ogni rispetto. Il gesto disumano compiuto da Voldemort è proprio ciò che spinge Regulus a voltare le spalle al padrone, prendendo la coraggiosa decisione di distruggere gli Horcrux.
Tornato alla grotta del medaglione insieme a Kreacher, vediamo un Regulus che ormai dimostra tutte le qualità di un Grifondoro mancato. Si sacrifica al posto dell’elfo per bere la pozione contenuta nel bacile di pietra, non prima di avergli ordinato di tornare a casa una volta depositato il medaglione sul fondo. Inoltre, per proteggere Kreacher e l’intera famiglia dall’ira di Voldemort, Regulus ordina all’elfo di non fare mai parola con nessuno di quanto successo.
Il filo rosso che collega Sirius e Regulus
Possiamo, quindi, affermare che Sirius e Regulus Black rappresentano due facce della stessa medaglia? Dall’analisi singola dei personaggi appare chiaro che i due fratelli sono stati concepiti dalla Rowling come figure complementari. L’uno, figlio ribelle che si rifiuta di accettare le convinzioni della famiglia Black, amico leale, uomo coraggioso fino alla morte, ma certo non privo, come tutti, di tratti negativi. L’altro, figlio modello e perfettamente in linea con le idee di purezza e supremazia degli altri Black, animato da sete di potere e desiderio di raggiungere il suo scopo ultimo, senza tuttavia essere disposto a sacrificare la propria umanità.
Cosa unisce due figure all’apparenza così distanti? Ancora una volta, la Rowling ci viene in aiuto con qualche suggerimento nascosto. Studiando l’origine del nome “Regulus”, notiamo che si tratta del nome di una stella, come gli altri nomi di famiglia. La stella in questione appartiene però alla costellazione del Leone (che, ricordiamo, è il simbolo di Grifondoro) e si posiziona esattamente in corrispondenza del cuore dell’animale.
Ancora non siamo convinti del fatto che la Rowling non lasci mai nulla al caso? Allora possiamo certamente ricordare anche Marco Attilio Regolo, celebre generale romano noto per il suo onore e lo spirito di sacrificio.
Nell’Ordine della Fenice, vediamo un Sirius che non esita a precipitarsi al Ministero e a morire per proteggere Harry, minacciato dai Mangiamorte. Allo stesso modo, Regulus non prende neanche in considerazione l’idea di far morire Kreacher al proprio posto per ottenere il medaglione. Anzi, lo rispedisce a casa vincolandolo al silenzio come ultimo, grande atto d’amore nei confronti dell’elfo e dell’intera famiglia.
Ecco trovato, infine, il filo rosso che connette due personaggi che per tutta la vita hanno seguito strade parallele. È proprio il sacrificio operato da entrambi in punto di morte per proteggere chi amano a rendere i fratelli Black più simili che mai.