Per i babbani, l’oro è sempre stato simbolo di potere, prestigio e spesso qualcosa di soprannaturale.
Nel Mondo Magico ha più o meno i medesimi significati, ma con qualche eccezione molto interessante che vedremo in questo articolo.
Nella corso della storia, l’oro ha assunto significati sempre diversi. Gli antichi Egizi credevano che esso fosse divino e indistruttibile. Nel moderno folklore, è considerato il bene più prezioso di ogni drago, custodito a ogni costo. Nella sua forma più pura ha significato di verità e onestà, ma anche di avidità, potere e sfarzo. In Harry Potter, il tema dell’oro ricorre spesso, dai Galeoni al luccicante Boccino d’Oro. Vediamone tutti gli aspetti.
Le montagne d’oro della Gringott
Dalla Pietra Filosofale alla Coppa di Tassorosso, la Gringott è il luogo dove vengono tenuti sottochiave alcuni tra gli oggetti più preziosi e importanti del Mondo Magico, oltre ai risparmi di numerose famiglie magiche. Direste quasi un’ovvietà nell’affermare che ci sia una vera e propria montagna d’oro nascosta in quelle grotte.
Sappiamo che, ai livelli più bassi, vi sono addirittura draghi a protezione delle camere blindate. Ciò non è affatto casuale: nella mitologia greca, infatti, essi erano i protettori dei metalli preziosi, uno su tutti l’oro.
Ladone, il drago dalle cento teste, curava e sorvegliava i pomi d’oro delle Esperidi (ninfe). Esiste anche la storia del Vello d’Oro, un prezioso manufatto famoso per la sua capacità di curare ogni ferita e ricercato da Giasone e gli Argonauti: non ci crederete, ma era protetto da un drago grosso e molto sveglio.
Non è un caso, quindi, che la Rowling abbia scelto i draghi come i principali custodi dei tesori più preziosi della Gringott. In ogni riferimento alla banca dei maghi c’è la più ovvia interpretazione dell’oro: ricchezza, benessere e successo.
Le camere blindate traboccanti di oggetti di valore e Galeoni rappresentano un’ossessione per i Goblin. Sono proprio loro infatti a gestire la Gringott e farebbero di tutto per proteggere ciò che è custodito nei sotterranei. Questo porta al crearsi di un ambiente piuttosto ostile e rigido. La crudeltà verso i draghi menzionati in precedenza ne è un esempio. Volete scoprire qualcosa in più su questo luogo (quasi) impenetrabile? Allora leggete quest’altro articolo.
La Pietra Filosofale
L’oro ha un legame stretto con il mito della Pietra Filosofale. Si dice infatti che con essa qualsiasi metallo possa essere trasformato in oro puro. Il fatto che la Pietra possa essere usata per fabbricare l’Elisir di Lunga Vita è anch’esso, a ben vedere, un biglietto dorato per l’immortalità, come Nicolas Flamel ben sapeva. Abbiamo dedicato un articolo a questa pietra leggendaria, che potete leggere qui.
L’oro come metafora dell’avidità
Il “lato oscuro” di questo elemento è diffuso tanto nel Mondo Babbano quanto in quello Magico. Harry, tra le mura di casa Dursley, è costretto a osservare Dudley mentre viene viziato dai suoi genitori. Iconico, in questo senso, il momento in cui egli scarta con foga e avidità l’incarto di un orologio d’oro, per poi chiedere un attimo dopo dove siano gli altri regali.
Pensiamo inoltre a Gilderoy Allock e ai suoi capelli dorati, sinonimo di egocentrismo e avidità mascherati da una finta nobiltà d’animo. Allock è sempre indaffarato a combinare qualcosa con una piccola fiaschetta d’oro, per non parlare del suo cappello turchese con la rifinitura in oro, o la piccola lettera dorata che mandò a Hermione. Persino i nani vestiti da cupidi, incaricati di consegnare gli auguri di San Valentino da Allock stesso, hanno ali dorate.
Questo metallo prezioso è anche presente in oggetti magici misteriosi che, se usati in modo improprio o eccessivo, possono portare una strega o un mago alla rovina. Lo Specchio delle Brame ne è un grande esempio: è circondato da un’iscrizione d’oro e siamo sicuri che Harry, senza la saggezza di Silente, si sarebbe lasciato “abbindolare” dalla vista dei suoi desideri più profondi.
Le statue d’oro delle streghe e dei maghi nell’ingresso del Ministero della Magia sono un segno della tracotanza e della vanità del mondo magico. Poi ovviamente c’è Voldemort, con la sua avidità e la brama di potere, di immortalità e di prestigio. L’oro, in qualche modo, torna anche qui. Il medaglione d’oro di Serpeverde diventa uno dei suoi primi Horcrux e presto seguono la Coppa di Tassorosso, l’anello d’oro di Marvolo Gaunt e il diadema di Corvonero.
L’oro come simbolo di saggezza
L’oro può essere associato anche a nobiltà e saggezza; Albus Silente ne è un esempio. Le sue prime apparizioni sono associate a questo elemento: l’orologio da tasca, la grande sedia del Preside su cui siede e, più di tutti, il lungo filo d’oro che fuoriesce dalla sua bacchetta la prima volta che gliela vediamo usare.
Queste associazioni lo dipingono come un individuo dalla personalità forte, saggia e fedele a quello in cui crede. Il Preside di Hogwarts viene quindi associato spesso con questo l’oro, ma in un modo che enfatizza i punti di forza del personaggio, come l’infinita pazienza, l’incredibile abilità magica e la totale concentrazione sull’obbiettivo di aiutare Harry a sconfiggere Voldemort.
Altri riferimenti all’oro nella saga
Il Quidditch
L’oro è fortemente presente nel Mondo Magico. Basta pensare al Quidditch, con gli anelli dorati che fanno da porte in cui segnare punti e il Boccino d’Oro, da catturare per porre fine alla partita. In questo caso, tale elemento si esprime nel suo lato più rassicurante, che ispira fiducia e speranza. Nel caso del Boccino, tuttavia, è visto come un importante obiettivo da raggiungere (o catturare, in questo caso).
Alla Coppa del Mondo di Quidditch vediamo le mascotte irlandesi, i Lepricani, lanciare monete alla folla. Questo finto oro è il primo accenno al ricorrente uso del colore e del metallo prezioso che ci sarà durante tutto Harry Potter e il Calice di Fuoco.
Infatti, poco dopo, Fred e George incassano un’ingente vincita in Galeoni, che permetterà loro di aprire il negozio di scherzi. Ma l’oro ricompare nuovamente più avanti nel libro, come quando incontriamo il calice. Inoltre, la Linea dell’Età, che impedisce ai minori di 17 anni di iscriversi al Torneo Tremaghi, è anch’essa dorata; le bacchette, quando vengono testate per la competizione, emettono scintille d’oro; l’uovo della prima prova è anch’esso dorato.
Le pozioni
Anche nel mondo delle pozioni appare spesso la colorazione dorata. La Pozione Polisucco di Harry assume un colore dorato; nessun’altra Polisucco assume questo colore, forse a sottolineare l’importanza di Harry.
La boccetta di Felix Felicis che Harry vincerà durante il sesto anno è anch’essa di un incredibile colore oro. È grazie a questa boccetta che il nostro “eroe” riceve le informazioni essenziali dal professor Lumacorno riguardo gli Horcrux di Voldemort. In quest’altro articolo, trovate le altre cose che si possono fare grazie alla Felix Felicis.
Hogwarts
Pensiamo ora a Hogwarts: un luogo di apprendimento e di magia, di misteri e mitologia, dove Harry ha trovato compagni di vita e mille avventure. All’inizio, l’oro lo vediamo associato a piatti, calici. Si può notare anche che è associato alla condivisione della saggezza e della conoscenza.
I colori di Grifondoro sono il rosso e l’oro e sono associati anche alla Gringott e a Fanny, la fenice di Silente. Tornando al Calice di Fuoco, la gabbia che si genera dal Prior Incantatio tra le bacchette di Harry e di Voldemort è d’oro.
L‘oro, lo avrete capito, pervade l’intera saga di Harry Potter. Le sue apparizioni non sono affatto casuali e lasciano spazio a diverse interpretazioni molto particolari. Qual è il vostro riferimento preferito a questo metallo prezioso? Fatecelo sapere con un commento!