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Qual è il peggior incantesimo del mondo magico?

15 Maggio 2018 anna-brus 6 min read

Qual è il peggior incantesimo del mondo magico?

15 Maggio 2018 Hermione 6 min read

Chi non vorrebbe poter avere una bacchetta magica per usare incantesimi che risolvono problemi grandi e piccoli, per sostituire le azioni quotidiane che normalmente facciamo con una semplice parola che prenda praticamente il nostro posto? Tuttavia ci sono alcuni incantesimi davvero malvagi. Ma, tra questi, qual è il peggiore incantesimo in assoluto?

La magia – lo sappiamo – può essere pericolosa: numerosi personaggi, nel corso delle vicende della saga, sono andati incontro a un destino tutt’altro che piacevole. Se da un lato restiamo sempre meravigliati dal fascino di ciascun incantesimo, dall’altro non possiamo negare che alcuni di questi siano veramente atroci (a volte anche solo i nomi parlano chiaro). Ma qual è l’incantesimo peggiore in assoluto?

In molti risponderebbero recitando la formula dell'”anatema che uccide”. Ma l’Avada Kedavra non è l’unica Maledizione senza perdono e comunque non mancano, nel mondo magico, altri tipi di magia altrettanto pericolosi e capaci di infliggere dolore.

Maledizione Imperius

Questa maledizione senza perdono, se scagliata con successo, pone la vittima sotto il totale sottomissione e controllo dell’autore della maledizione, poichè essa cade in uno stato di tranquillità simile alla trance.

Le vittime non sembrano consapevoli di quello che stanno facendo: anche solo questa frase basta per immaginare quanto sarebbe traumatico rendersi conto delle azioni compiute contro la propria volontà.

Il fatto che la maledizione possa essere usare anche per costringere qualcuno a commettere crimini come omicidio, corruzione politica, appropriazione indebita e così via, ha fatto in modo che, nel corso della saga, alcuni personaggi abbiamo però usato questa maledizione come scusa per aver commesso delle azioni deplorevoli.

Resistere alla Maledizione Imperius è possibile, ma richiede una grande forza di volontà e personalità. Harry, Barty Crouch Sr. e Barty Crouch Jr. hanno tutti imparato a resistere alla maledizione dopo essere stati sottoposti ai suoi effetti.

Il professore levò la bacchetta, la puntò su Harry e disse: «Imperio».
Harry provò una sensazione davvero straordinaria. Aveva l’impressione di galleggiare, come se tutti i pensieri e le preoccupazioni dentro la sua testa venissero dolcemente cancellati, lasciando nient’altro che una vaga, indefinibile felicità. Rimase lì, infinitamente rilassato, solo vagamente conscio che tutti lo stavano osservando.
E poi sentì la voce di Malocchio Moody che echeggiava in una stanza remota del suo cervello vuoto: «Salta sul banco… salta sul banco…» […] Ma perché, poi? […]
«Oh, così sì che va bene!» ringhiò la voce di Moody, e all’improvviso Harry sentì sparire la sensazione di vuoto e di eco dentro la testa. Si ricordò esattamente che cosa stava succedendo, e il dolore alle ginocchia parve raddoppiare.
«Guardate, tutti quanti… Potter si è opposto! L’ha contrastata, e mi venga un colpo, l’ha quasi sconfitta!»

Beauxbatons e Durmstrang [HP4]

Maledizione Cruciatus

La seconda Maledizione senza perdono provoca un dolore enorme e bruciante per tutto il corpo, tanto forte da impedire alla vittima di ragionare o stare in piedi (quando Voldemort la usa contro Harry, egli sembra perdere la cognizione dello spazio).

La formula da pronunciare è Crucio: essa proviene dal verbo latino omonimo, e significa “io torturo”, “io tormento”, ma anche “io crocifiggo”. Come le altre Maledizioni senza Perdono, per scagliarla è necessario un grande potere magico e, in questo caso, un fortissimo desiderio di fare del male, per pura e semplice crudeltà. Infatti una giusta rabbia o uno scatto d’ira farebbero funzionare Cruciatus solo a metà.

Questa maledizione è una vera e propria tortura: la sensazione della vittima viene descritta come essere infilzato da mille coltelli bollenti e come se ogni nervo in corpo venga dato in preda alle fiamme. Un uso troppo prolungato su qualcuno non lo uccide, ma gli danneggia il cervello in modo irreparabile, come dichiarato dalla Rowling alla fine della saga.

Bellatrix sottopone i coniugi Paciock a questa sofferenza atroce al punto da farli impazzire e l’autrice conclude con una dichiarazione aberrante: la morte è una sorte peggiore rispetto a ciò che è successo ai genitori di Neville.

«Non avevi mai usato una Maledizione Senza Perdono, vero, ragazzo?» sbraitò (Bellatrix). Aveva abbandonato la vocetta infantile. «Devi volerlo, Potter! Devi voler provocare dolore… goderne… una giusta collera non può farmi male per molto… ma ti insegnerò io come si fa, d’accordo? Ti darò una lezione…»

L’unico che abbia mai temuto [HP5]

Avada Kedavra

L’Avada Kedavra è sicuramente la peggiore tra le tre Maledizioni Senza Perdono. Se colpisce un essere vivente, la maledizione lo uccide in modo istantaneo e indolore e quindi, una volta che la vittima viene colpita, non esiste modo per annullarne l’effetto. Il caratteristico lampo di luce verde è accompagnato da un “rumore sordo e incombente, come di una potente entità che scende dall’alto“, spesso identificata come il rumore della morte incombente.

La formula è Avada Kedavra, che deriva da un’antica formula stregata in lingua aramaica: Abhadda Kedhabhra, che significa “sparisci con questa parola”.


Legilimens

Il Legilimens è uno spiacevole incantesimo per forzare la mente: qualsiasi mago o strega esperto di Legilimanzia può accedere ai pensieri e ai ricordi di un’altra persona. Esso quindi può essere usato per conoscere le intenzioni di un potenziale nemico ma anche per irretire qualcuno con falsi pensieri (da usare a proprio vantaggio) e per forzare la mente dei più deboli. Se usata da un mago Oscuro e potente la Legilimanzia può sconvolgere la mente della vittima designata.

L’unico modo per difendersi da questa magia potente e pericolosa è di imparare a usare l’Occlumanzia, un’arte difficile e nota a pochi maghi che consiste nella capacità di svuotare la mente per impedire che ci si possa leggere dentro. 

Tra i Legilimens più abili vi sono indubbiamente Voldemort e, per quanto riguarda quelli con motivazioni meno sinistre, Queenie Goldstein e Severus Piton.


Sectumsempra

La nota che accompagna questo incantesimo nel libro di testo del Principe Mezzosangue recita “per i nemici“, quindi è ovvio che non si tratti di un incantesimo da usare alla leggera. La maledizione Sectumsempra provoca un’eccessiva e pericolosa emorragia, come se “una spada invisibile colpisse più volte la vittima“, lasciandola in agonia a dissanguare, e se non curata in tempo, a morire.

Se non centra con precisione il bersaglio, può comunque ferirlo in maniera grave come ad esempio succede a George e al suo orecchio. Quando Harry usa questa formula contro Malfoy senza conoscerne gli effetti, solo l’intervento di Piton riesce ad evitare la morte di Draco.

Vista la sua natura, la Maledizione non ha alcun effetto su creature come gli Inferius che sono marionette morte che non provano dolore. La formula da pronunciare è Sectumsempra. La sua etimologia non è molto chiara, ma si può ricondurre a sectum semper, che significa “taglia sempre” o “taglia senza eccezione”, visti i suoi effetti.


Creare un Horcrux

Tutti gli incantesimi finora citati dimostrano che a soffrire della maledizione scagliata non è solo la vittima, ma anche colui che la scaglia (specie per quanto riguarda lo stato psicologico e morale). Nel caso invece della creazione di un Horcrux il coinvolgimento del mago è ancora maggiore.

La creazione di un Horcrux coinvolge alcuni degli incantesimi più oscuri che si possano immaginare. Solo un mago come Voldemort, ossessionato dall’immortalità e del tutto privo di amore, prenderebbe un incantesimo simile in considerazione. Infatti per creare un Horcrux è necessario uccidere un’altra persona, dividere la propria anima e collocarla in un oggetto esterno. In teoria questo rende i soggetti più difficili da uccidere, ma, come ricorda Lumacorno, “la morte sarebbe preferibile“.

Ovviamente a Voldemort non importa. Egli sceglie di dividere la sua anima in quanto reputa l’immortalità la sola cosa importante, persino più importante della sua stessa anima. Il processo di creazione degli Horcrux di Voldemort dimostra il suo totale disprezzo per gli altri. Egli non solo uccide altre persone, ma usa la loro morte a proprio vantaggio. Tuttavia, come ricorda Silente, ci sono molte cose peggiori della morte: spaccare la propria anima è sicuramente una di queste.


Il mondo magico è indubbiamente affascinante ma altrettanto ricco di pericoli, soprattutto considerando questi incantesimi. E voi siete d’accordo? Fateci sapere nei commenti se ne abbiamo dimenticato qualcuno.

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Hermione
Hermione

Ingegnere civile, lettrice accanita, potterhead per passione.

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