Anche i maghi e le streghe si ammalano. Anzi, a ben vedere, le malattie magiche sono ben peggiori delle nostre. Per questo, a Londra, c’è l’Ospedale San Mungo. Scopriamo insieme quello che c’è da sapere sul magico nosocomio.
Diciamocelo, ognuno di noi baratterebbe la possibilità di accedere ad internet in cambio di una bella letterina per Hogwarts. Tuttavia, non possiamo negare che i pericoli, anche per i maghi e le streghe più giovani, siano sempre dietro l’angolo. Cosa succede se la coda di uno schiopodo esplode proprio mentre una strega cerca di accarezzarlo? E se un mago scambia un filtro d’amore per succo di zucca? Beh, nonostante Madama Chips sembri avere la soluzione ad ogni problema, ci sono casi in cui è meglio, anche per un mago, recarsi all’Ospedale. In Gran Bretagna, nello specifico a Londra, si trova un ospedale per le ferite e le malattie magiche: il San Mungo.
Dove si trova il San Mungo?
Se siete dei babbani e camminate per le vie di Londra probabilmente non noterete il vecchio grande magazzino abbandonato Purge e Dowse Ltd. Il luogo ha infatti un’aria trascurata e sulle porte polverose enormi cartelli avvisano che il negozio è ‘chiuso per ristrutturazione’.
Tuttavia, è proprio nella vetrina di questo fatiscente edificio che si trova l’ingresso dell’Ospedale. All’interno della vetrina, infatti, un manichino vestito di nylon verde, su richiesta del paziente o del visitatore, indica l’ingresso per l’Ospedale San Mungo.
L’accesso alla struttura ospedaliera funziona un po’ come la barriera del binario nove e tre quarti: basta attraversare la vetrina per trovarsi direttamente all’interno del nosocomio.
Struttura interna dell’edificio
Non c’era traccia del brutto manichino o della vetrina. Si trovavano in quella che sembrava una grande sala di accettazione, con file di maghi e streghe seduti su traballanti sedie di legno, alcuni dall’aspetto perfettamente normale, intenti a sfogliare vecchie copie del Settimanale delle Streghe, altri affetti da orrende deformità, tipo zampe da elefante o mani supplementari.
Harry Potter e l’ordine della fenice. Capitolo 22 – L’Ospedale San Mungo per Malattia e Ferite Magiche
All’ingresso dell’edificio, nel pianterreno, si trova la sala accettazione. Qui una stregaccoglienza si occupa di fornire informazioni ai visitatori (o di aiutare i pazienti che non sono in grado di articolare discorsi intellegibili o di ricordare perché sono lì). Nello stesso piano è collocato il reparto di incidenti da manufatti. In questo reparto sono curate, ad esempio, le vittime di esplosioni di calderoni, di ritorno di fiamma di bacchette o di scontri tra scope.
Il primo piano ospita il reparto di lesioni da creature (ecco dove si deve andare dopo il disastroso tentativo di accarezzare lo schipodo!). Il secondo piano è invece dedicato alla cura dei batteri magici. Qui sono ricoverati anche i pazienti affetti da malattie contagiose quali il vaiolo di drago, la nausea da svenimento e lo scrofungulus.
Al terzo piano sono curati i pazienti che hanno subito un avvelenamento da pozioni o piante. Al quarto piano si trova il reparto di lesioni da incantesimo e il reparto Janus Thickey dedicato ai pazienti lungodegenti. Il quinto e ultimo piano ospita la sala da tè per i visitatori e il negozio dell’ospedale.
Medici e pazienti
I medici che lavorano all’interno dell’ospedale si chiamano Guaritori e si riconoscono poiché indossano una divisa verde acido. Tra i Guaritori famosi del San Mungo c’è Dilys Derwent che ha lavorato presso l’ospedale dal 1722 al 1741. Successivamente Derwent è diventata Preside di Hogwarts fino al 1768. Due ritratti della Guaritrice, si trovano l’uno nell’atrio del San Mungo e l’altro nell’Ufficio del Preside di Hogwarts.
Il San Mungo si occupa di curare prevalentemente maghi e streghe. L’accesso è tuttavia consentito anche ai babbani vittime di anatemi o feriti a causa di oggetti magici.
I ricoveri nella saga
Nel corso del quinto anno viene ricoverato all’ospedale Arthur Weasley, a seguito dell’attacco subito da Nagini, il serpente di Voldemort. In quell’occasione entriamo insieme ai personaggi all’interno del San Mungo per far visita al signor Weasley. Quest’ultimo è ricoverato al primo piano, nel reparto Dai ‘Pernicioso’ Llewelly, riservato ai morsi gravi.
Sempre durante il quinto anno viene ricoverata al San Mungo, nel reparto di lesioni da incantesimi, la professoressa McGranitt. Quest’ultima era stata colpita al petto da quattro schiantesimi nel corso di uno scontro con la professoressa Umbridge e cinque suoi scagnozzi che cercavano di aggredire Hagrid.
Nel corso del sesto anno viene portata al San Mungo la studentessa Katie Bell dopo aver toccato, attraverso un buco nel guanto, una collana maledetta datale da Draco Malfoy e destinata ad Albus Silente.
Ricoveri a lunga degenza
Nell’ospedale San Mungo, più precisamente nel reparto Janus Thikey, sono ricoverati gli ex auror Alice e Frank Paciock. I genitori di Neville furono torturati fino alla pazzia con la maledizione cruciatus dalla mangiamorte Bellatrix Lestrange.
Nello stesso reparto è ricoverato il Gilderoy Allock dalla fine del suo primo e ultimo anno di insegnamento ad Hogwarts. Il professor Allock perse la memoria a causa della ritorsione del suo stesso incantesimo della memoria.
Nel reparto Janus Thikey è ricoverato, durante il quinto anno, anche Broderick Bode, un indicibile che lavorava al Ministero della Magia presso l’Ufficio Misteri. Lucius Malfoy, tramite la maledizione imperius, costrinse Bode a prendere la profezia su Voldemort ed Harry. Tuttavia, toccare una profezia sulla quale non c’è scritto il proprio nome porta alla pazzia e Bode subì gravi lesioni cerebrali. In seguito, venne assassinato con una piantina di tranello del diavolo per timore che si riprendesse e rivelasse quanto accaduto.
Chi è San Mungo?
Mungo Bonham, mago e guaritore del XVI secolo, fu il fondatore dell’Ospedale da cui lo stesso prende il nome. Il suo emblema era un bacchetta magica incrociata con un osso, tale simbolo divenne poi lo stemma dell’Ospedale. Nel modo babbano San Mungo è il protettore della città scozzese di Glasgow.
Sicuramente il San Mungo non è il luogo adatto ad una piacevole visita. Tuttavia, come nel mondo babbano, bisogna essere grati dell’esistenza di un posto simile e del personale che ci lavora. Vi piacerebbe lavorare con Guaritori nell’ospedale magico?
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