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Gilderoy Allock: anche gli idioti ci insegnano qualcosa

25 Aprile 2020 chia-digr 5 min read

Gilderoy Allock: anche gli idioti ci insegnano qualcosa

25 Aprile 2020 Nox 5 min read

Se dovessimo rispondere alla domanda “qual è il personaggio più idiota di tutta la saga?” penso di parlare a nome di tutto il fandom dicendo che sicuramente è Gilderoy Allock. Ma c’è qualcosa che possiamo imparare da un personaggio che apparentemente ha il cervello grande quanto una noce?

Può sembrare strano ma è così, anche una persona come Allock, scritto per essere lo scemo di turno, può darci delle lezioni che potrebbero servirci nella vita.

Stai zitto che è meglio

Una delle prime cose che notiamo di Allock è sicuramente che parla troppo. Parla, parla, parla. Non importa di cosa stia discutendo, lui trova sempre il modo di entrare nella conversazione. Quello di cui non sembra accorgersi è che, così facendo, mette in bella mostra la sua ignoranza. Se non si è competenti in qualcosa è meglio tacere perché la diretta conseguenza è che il tuo interlocutore capisca che sei una capra.

«Oh, no. Lui no.» gemette Harry.

«Niente paura Harry, ora ti sistemo il braccio

« Me lo tengo così grazie

«Stenditi Harry, è una magia semplicissima, l’ho usata un’infinità di volte.»

Harry avvertì una sensazione sgradevole che partiva dalla spalla e si diffondeva fino al braccio. […]

« Ah » esclamò Allock. «si a volte può capitare, l’importante è che le ossa non sono più rotte

Allock non gli aveva saldato le ossa, gliel’aveva fatte sparire.

Camera dei Segreti, cap 10
Allock

Fatti un bagno d’umiltà

Direttamente collegato al parlare troppo, c’è la vanità e il narcisismo. Tutte le volte in cui Allock apre bocca lo fa per auto-celebrarsi, mettendosi però nei guai da solo.

«Non sei tu che ieri sera diceva di avere sempre saputo quale fosse l’ingesso della camera dei Segreti? » disse la professoressa Sprout.

« Io… be’… io… »

« Sì proprio tu. Non eri tu che dicevi di sapere cosa c’è dentro? » saltò su Vitius

« Ah sì? Non ricordo? »

« Lasciamo la cosa nelle tue mani Gilderoy.» disse la professoressa McGranitt

Camera dei Segreti cap 16

È un discorso simile a quello fatto nel paragrafo precedente con la differenza che, se nel primo caso si può fingere di aver sbagliato, in fondo errare è umano, in questo caso ci fai solo la figura dell’idiota e del ciarlatano.

Se dici, come nel suo caso, di sapere dove si trovi la Camera dei Segreti, non puoi semplicemente dire di aver sbagliato come, invece, può capitare per un incantesimo.

Allock

Tra l’altro fu proprio il suo narcisismo a porre fine ai suoi giorni di gloria. Silente, in fondo, gli offrì la cattedra di Difese Contro le Arti Oscure solo per smascherarlo e Gildeory abboccò all’amo, addirittura emozionato dal fatto che, tra i suoi studenti, ci sarebbe stato il famoso Harry Potter.

Se Allock fosse stato un pelo umile, avrebbe capito che insegnare una materia per cui non si ha mai avuto una preparazione non è esattamente la cosa più intelligente da fare soprattutto se si deve mantenere su una recita.

“È intelligente ma non si applica”

Ammettiamolo, tutti guardando Allock ci siamo chiesti “Ma questo come ci è finito a Corvonero?” ed effettivamente, se ci fermiamo alla superficie non avremmo tutti i torti, ma cerchiamo di analizzare più a fondo.

Allock non è mai stato stupido, anzi, era considerato, anche dai suoi professori, come un ragazzo intelligente e scaltro che, se si fosse impegnato, avrebbe raggiunto degli ottimi risultati, ovvero, per farla breve, l’incarnazione potteriana del “è intelligente ma non si applica.” (se vuoi leggere altro sul passato di Allock guarda qui!)

Allock

Questo ci fa capire che Gilderoy aveva tutte le carte in regola per poter diventare degno della sua fama se solo si fosse impegnato, ma la sua pigrizia lo portò a concentrare tutto il talento che aveva nel trovare scorciatoie che gli facessero guadagnare la fama: uno scalatore sociale, insomma.

Questo però non dovrebbe farci pensare a quanto idiota fosse, tutt’altro. Trovare delle scorciatoie non è semplice come si può credere, anzi, richiede un certo ingegno, tanto che nella vita reale ci sono aziende che preferiscono assumere persone “pigre” (ovviamente non prendono il primo che capita però) perché tendono a trovare più facilmente una strada più corta, una strada più semplice, senza perdersi in inutili congetture.

E in effetti, per quanto sia sbagliato, lo stratagemma che trova Allock per diventare famoso è sintomo di una certa furbizia. Trovare chi ha compiuto grandi imprese e convincere a farsi raccontare le vicende per poi cancellare loro la memoria, non è sicuramente un’idea che arriva al primo che passa.

Quindi sì, Allock era uno scalatore sociale, ma come tutti gli scalatori sociali non è proprio un allocco, semplicemente ha usato le sue qualità nella nel modo sbagliato. Se si fosse impegnato anche solo un po’ di più e avrebbe sfruttato -perché no?- il suo saper trovare scorciatoie, in modo da far esaltare i suoi veri talenti, sarebbe riuscito ad arrivare in alto in modo onesto.


“La fama è un’amica volubile”

Sì, questa frase ce la ricordermo sempre “La celebrità viene, la celebrità se ne va, non dimenticarlo.” Non sappiamo se il nostro caro Gilderoy lo pensasse davvero o fosse una frase buttata a caso ma sicuramente è una frase vera.

La fama è qualcosa di effimero, oggi c’è, domani no. Dalla luce dei riflettori puoi passare in un nanosecondo al buio del dimenticatoio. Lo stesso Allock, una volta persa la memoria, viene quasi completamente dimenticato, ne risentiamo parlare solo nell’Ordine della Fenice ma, per il resto, non viene più citato come un grande mago nonostante avesse vinto premi su premi.

Quindi in realtà Gilderoy non si può considerare stupido, è stato smistato in Corvonero perché le capacità le aveva eccome, furono la sua sete di fama e di gloria che lo accecarono al punto da fargli la strada giusta.


Perciò nonostante Allock sia visto da tutto il fandom come un idiota, che in realtà non è (almeno non totalmente), anche lui può essere un esempio per imparare e miglioraci.

In fondo la spiegazione che dette Silente alla McGranitt quando quest’ultima gli chiese se si fosse bevuto il cervello per assumere un tale idiota (n.d.a. ovviamente non disse così ma siamo certi che era esattamente quello che voleva dire), fu proprio questa: ci sono un sacco di cose che si possono imparare da un cattivo professore: cosa non fare, come non essere.

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