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Halloween 1981: quella notte è cambiato tutto

31 Ottobre 2019 gian-sarl 4 min read

Halloween 1981: quella notte è cambiato tutto

31 Ottobre 2019 Newt 4 min read

Il momento in cui Voldemort ha ucciso James e Lily Potter e ha provato a far fuori anche il piccolo Harry ha segnato, in qualche modo, un prima e un dopo nella storia del Mondo Magico. Una notte di Halloween in cui è praticamente cambiato tutto.

Tale evento ha infatti avuto conseguenze non solo per Voldemort, ma anche per l’intera comunità magica. Vediamo quali sono state le principali.

Cosa è cambiato per Voldemort

Tom Riddle nel 1981 era ormai all’apice della sua potenza: era infatti da tanti anni il Signore Oscuro più potente e temuto della storia. Aspirava all’immortalità, credeva di essere riuscito nel suo intento grazie agli Horcrux, e disponeva di un validissimo esercito di Mangiamorte, alcuni dei quali passati dalla sua parte in maniera totalmente inaspettata.

Peter Minus era solo l’ultimo di una lunga serie e proprio lui fu determinante nel suo piano per localizzare e quindi uccidere Harry Potter, il nemico che egli stesso aveva designato interpretando la profezia della Cooman. Doveva essere un gioco da ragazzi, per lui che grazie alle sua abilità nelle Arti Oscure riusciva a ottenere tutto ciò che desiderava.

Eppure, qualcosa in quella notte di Halloween andò storto. Una macchia che, anche se fosse riuscito a vivere per un tempo infinito, lo avrebbe segnato. Come una cicatrice, quella che si formò invece sulla fronte di quello che sarebbe diventato il suo più grande avversario. Non solo non riuscì a sbarazzarsi del bambino, ma lui stesso sarebbe rimasto “nascosto” per più di dieci anni, senza un vero e proprio corpo.


Cosa è cambiato per il Mondo Magico

Dopo quella notte di Halloween, la comunità dei maghi faceva festa per la sconfitta di Voldemort e per la fine del suo regime e della prima guerra magica dopo 11 anni di battaglie. Harry Potter sarebbe diventato suo malgrado famoso.

Minerva McGranitt propose addirittura di istituire l’Harry Potter Day, in onore del bambino sopravvissuto. Chi conosceva bene Lily e James, però, era ovviamente dispiaciuto per la loro perdita (sì, tutto sommato anche James è un personaggio da amare: ne abbiamo parlato qui).

James e Lily in una fanart di Elena Barilli su Pinterest

Da quel momento in avanti, però, i maghi si trovarono di fatto divisi in due. Da un lato c’era chi credeva che Lord Voldemort fosse realmente morto e chi era convinto che invece fosse ancora vivo. Per loro era impossibile che fosse morto in quella maniera. Qui inevitabilmente risuona in testa il discorso di Hagrid, di cui vi riportiamo l’iconica versione del film:

“Be’, c’è chi dice che è morto… Baggianate, così penso io. No! Per me è ancora in circolazione, troppo stanco per andare avanti.”

Hagrid, Harry Potter e la Pietra Filosofale (film)
buco hagrid

Un nome che continuava a incutere terrore

Soltanto su un aspetto i maghi dell’epoca erano d’accordo: il nome di Voldemort continuava a far paura. Che fosse vivo o no, le sue azioni erano state così terribili che quasi nessuno osava pronunciare il suo nome. Era come se la sua ombra continuasse a veleggiare sul Mondo Magico e non sarebbe mai scomparsa del tutto.

Intanto, Silente invitava spesso a restare vigili, a prepararsi a un ritorno del Signore Oscuro, perché conosceva i suoi poteri quasi illimitati. Dello stesso avviso era ovviamente Hagrid, che aveva vissuto da vicino tutta la prima ascesa al potere di Tom Riddle dai tempi di Hogwarts, in cui era riuscito a incolparlo della morte di Mirtilla Malcontenta, che invece era stata la prima vittima proprio di Tom.

Non a caso, infatti, tutti i maghi e le streghe ai quali Voldemort aveva già fatto del male hanno sempre temuto che egli non fosse morto, e hanno subito creduto a Harry e Silente quando annunciarono che era tornato in azione. Chi aveva “assaggiato” da vicino il suo potere non ha mai dubitato del suo ritorno, con buona pace di Caramell e di quelli che oggi chiameremmo “negazionisti”.

Possiamo pensare a Neville e sua nonna (di cui qui ne raccontiamo l’importanza) come esempi più lampanti, ma anche a Susan Bones, alla famiglia Weasley (Molly aveva perso due fratelli) e a tutto l’Ordine della Fenice, quello che aveva già combattuto contro di lui fino a quella fatidica notte di Halloween.


Ma cosa è successo davvero quella notte?

I particolari su quella notte li scopriamo solo alla fine della saga. Silente ha provato a spiegare a Harry più e più volte che la magia più potente di tutte, l’amore, è l’unica che Voldemort non ha mai potuto capire, e quando la storia si conclude diventa evidente che il Preside aveva ragione. Il vero struggimento di Voldemort, oltre al fatto di non essere riuscito a sbarazzarsi di quel bambino, era che proprio non si capacitava di come fosse successo.

Il sacrificio di Lily e il potere dei suoi sentimenti verso Harry erano aspetti che mai potevano essere compresi da Voldemort, nato e cresciuto senza amore. Era qualcosa che i suoi calcoli non avevano previsto, qualcosa che lo avrebbe segnato a vita, fino alla sconfitta definitiva per mano dello stesso Harry. È una sorta di cerchio che si chiude, come tante volte avviene nella saga (ne abbiamo parlato qui)


Cosa ne pensate? Si tratta davvero della notte più importante, nel bene e nel male, della storia del Mondo Magico a noi conosciuta? Vi aspettiamo nei commenti!

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