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Smistamento dei filosofi: Grifondoro

11 Marzo 2021 ceci-russ 7 min read

Smistamento dei filosofi: Grifondoro

11 Marzo 2021 Minerva 7 min read

In quale Casa sarebbero stati smistati i più grandi pensatori della storia, se avessero frequentato Hogwarts? Scopriamo insieme quali sono i più celebri filosofi Grifondoro.

Non è un gioco di intellettuali la filosofia, è uno sport da combattimento, un’arte marziale… La filosofia è una liberazione.

Loïc Corbery

Ci vuole coraggio per sostenere le proprie idee nonostante tutto e audacia nell’esplorare territori del pensiero mai esplorati prima. La filosofia è un’arte per spiriti forti, il modo più nobile per liberarsi dalle catene imposte dal mondo, dalla tradizione, dalla società. La filosofia, per alcuni autori, è stata davvero una lotta costante.

Se volete rinfrescarvi la memoria sulla psicologia di questa casa, leggete il nostro articolo: vi aiuterà a riconoscere meglio, insieme a noi, i più celebri filosofi Grifondoro.

Eraclito

Eraclito è stato un filosofo greco vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a.C. È conosciuto come il filosofo del divenire e della famosa espressione panta rei (tutto scorre).

L’audacia è ciò che caratterizza il suo atteggiamento nei confronti degli uomini, e non solo della folla, ma anche dei più sapienti: non aveva paura, insomma, di criticare apertamente i pensatori più affermati del suo tempo.

La sua filosofia è comprensibile a pochi, soltanto agli iniziati. Non esiste una via di mezzo: i più non hanno accesso al logos, alla sapienza, che è esclusiva dei “desti”, contrapposti ai dormienti.

Eraclito, primo dei filosofi Grifondoro

La sua è inoltre la filosofia dei contrasti e delle opposizioni: in questo schema rientra la sua contrapposizione fra i “migliori” e i “più”. I primi perseguono la gloria eterna, che è proprio ciò che attesta il loro essere migliori, mentre i secondi ricercano tutte le altre cose, “caduche, mortali”.

Se la realtà è divenire, mutamento incessante, la condizione del cambiamento è appunto l’opposizione tra contrari, una tensione permanente fra un opposto e l’altro, un eterno conflitto. “Polemos (la guerra) è padre di tutte le cose, di tutte è il re“. Sottolineando questo aspetto dello spirito dei Grifondoro, è giusto che Eraclito sia il primo della nostra lista.


Socrate

Socrate è stato un filosofo greco del V secolo a.C. È considerato il filosofo per eccellenza e uno dei più grandi pensatori di sempre.

Pochi, oltre a lui, hanno lasciato un’impronta così profonda nella storia dell’Occidente. Con lui compare l’idea della filosofia come scelta di vita: non c’è alcuna differenza tra la filosofia, la verità e la virtù, verso la quale Socrate cercò di spingere i suoi concittadini.

Socrate, il filosofo per eccellenza

Non ebbe alcun timore a confutare i maggiori sapienti e potenti del suo tempo, suscitando ostilità e avversione: furono queste, alla fine, le responsabili della sua condanna a morte, e non le accuse che gli mossero.

La forza simbolica della sua morte, affrontata da Socrate con fermezza e accettazione, scaturisce da questo: dall’intransigenza morale con cui il filosofo ribadì il valore delle sue idee, dalla rigorosa coerenza con cui portò fino in fondo le sue scelte.


Tommaso d’Aquino

Tommaso è stato un filosofo, teologo e religioso italiano vissuto nel XIII secolo. È uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica e rappresenta inoltre il punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica.

Fu allievo di Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano “il bue muto” dicendo: “Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un’estremità all’altra della terra!“. E così, effettivamente, è stato.

Immagine simbolica della gloria di Tommaso

La sua autorità è pari a quella dei più grandi filosofi dell’antichità e la sua gloria riecheggia nelle opere di tanti autori ben più recenti di lui. Per molti, Tommaso è stato il grande interlocutore con cui scontrarsi.

Il suo pensiero cattolico si distingue per la combattività, non solo teorica, ma anche pratica. Contro il pacifismo cristiano, Tommaso ha sempre riconosciuto la legittimità della guerra, purché sia una guerra giusta.

Tommaso fu inoltre il grande combattente della teocrazia, ovvero del primato del “governo” religioso su quello civile. Al tavolo dei filosofi Grifondoro, Tommaso di distingue davvero come il cavaliere del cattolicesimo.


Giordano Bruno

Giordano Bruno è stato un filosofo e religioso italiano del XVI secolo: la sua fu una personalità complessa e tormentata, che ha esercitato una profonda influenza nella storia del pensiero.

Questo pensatore è l’emblema del Grifondoro disposto persino a morire per le proprie idee, l’incarnazione umana del leone che si ribella alle costrizioni della gabbia e alle catene dell’autorità. La sua vita sarebbe stata d’ispirazione per lo stesso Godric Grifondoro: più volte accusato di eresia e invitato a ritrattare le sue posizioni, affrontò a testa alta il carcere e la condanna. “Stette sempre nella sua maledetta ostinazione“, scrissero di lui i suoi carcerieri.

Giordano Bruno, il più grande combattente tra i filosofi Grifondoro

Il suo spirito vive anche all’interno del suo pensiero, che postula l’esistenza di una suprema via per giungere alla verità: l’autentico ed “eroico” furore che comporta la conversione dell’uomo nella divinità.

La sua sfida aperta all’autorità ci ricorda l’atteggiamento di Harry di fronte alla Umbridge: entrambi sapevano quali fossero i rischi, ma nessuno dei due ha mai ceduto. Le conseguenze delle azioni di Harry non sono tuttavia paragonabili al drammatico epilogo dell’avventura di Giordano Bruno, condannato infine a morte e arso vivo. Quale più grande combattente del suo tempo, Giordano Bruno si merita il posto d’onore tra i filosofi Grifondoro.


Blaise Pascal

Pascal è stato un filosofo, teologo, fisico e matematico francese vissuto nel XVII secolo. È considerato uno dei pensatori più particolari, interessanti e brillanti della storia della filosofia.

In opposizione al culto secentesco del razionalismo moderno, Pascal fu un grande scienziato e al contempo il più grande critico della scienza. Contro la pretesa che tutto possa essere ridotto alla razionalità e pensato geometricamente, Pascal andò alla ricerca del senso profondo dell’uomo e dell’esistenza, di quel fuoco che ci distingue e ci innalza rispetto al resto dei viventi e delle cose.

Come una corta tesa tra la miseria e la grandezza, l’uomo è un giunco in balìa del vento, ma è pur sempre un giungo che pensa: il suo valore è irriducibile, la sua dignità inattaccabile.

Pascal, brillante Grifondoro

L’audacia di questo autore si esprime nella sua concezione di Dio: contro i grandi teologi che l’hanno preceduto, nella religione non c’è alcuna certezza. Dio non può essere dimostrato dalla ragione, ma va accettato per fede, perché Egli non parla alla mente degli uomini, ma al loro cuore.

Nella totale assenza di ogni punto fermo, l’uomo deve avere il coraggio di scommettere su Dio e di scegliere la fede. È chiamato a decidere, perché la scelta è necessaria. La salvezza richiede forza, costanza, coerenza di convinzioni, una lotta infinita contro l’accettazione passiva e il rilassamento dei costumi e delle tradizioni.

Pascal ci dimostra come si può essere Grifondoro senza necessariamente andare contro l’autorità: a patto, però, che l’accettazione sia frutto di una scelta attiva, consapevole, coraggiosa.


Karl Marx

Marx è stato un filosofo, economista, sociologo e politologo tedesco del XIX secolo. Tra i filosofi più influenti della sua epoca, è considerato il padre del comunismo moderno.

L’audacia, come abbiamo visto, è davvero la virtù più grande dei filosofi Grifondoro e si esprime in diverse forme. Nel pensiero di Marx, questa virtù è rappresentata dalla sua determinazione nel sostenere tesi davvero uniche per la sua epoca, che sono state addirittura considerate utopistiche.

Marx, penultimo dei filosofi Grifondoro

Quello che Marx causò, nel pensiero dell’Ottocento, fu una vera e propria frattura, una rivoluzione che ha cambiato il mondo per sempre. Se l’obiettivo nella vita dei Grifondoro è lasciare un segno, fare la differenza ed entrare a far parte della storia, Marx l’ha pienamente raggiunto.

Trasformare il mondo e liberare gli uomini: questo è il cuore del pensiero di Marx. Se a livello pratico il suo progetto filosofico e politico è difficilmente raggiungibile, oltre che storicamente storpiato dalle Sinistre, a livello ideale esso è onorevole. Nonostante l’utopia che lo caratterizza, Marx ha creduto nel proprio pensiero, nella speranza che, un giorno, accadesse ciò che egli aveva coraggiosamente postulato.


Jean-Paul Sartre

Sartre è stato un filosofo e scrittore francese del XX secolo. È considerato uno dei più importanti intellettuali del suo tempo e fra i più brillanti esponenti dell’esistenzialismo.

La sua esperienza personale nel contesto della Seconda guerra mondiale è significativa, soprattutto se accostata alla figura di Heidegger. La sua riflessione sull’uomo è emblematica, soprattutto se paragonata a quella di Hegel. Cosa fa sì che Sartre si sieda al tavolo dei Grifondoro e non accanto ai suoi colleghi Serpeverde?

Il fatto che abbia preso una strada diversa. Negli anni in cui Heidegger si iscriveva al partito nazionalsocialista, Sartre veniva imprigionato dai Tedeschi in un campo di concentramento per soldati nemici. Passando per civile a causa della cecità a un occhio, riuscì a sfuggire alla prigionia, unendosi poi alla Resistenza francese.

Sartre, ultimo dei filosofi Grifondoro

Idealmente, le sue simpatie erano rivolte al marxismo, del quale tuttavia rifiutava la struttura fin troppo collettivista: l’uomo è al centro, non la massa, non il popolo. In questo senso si allontanò anche da Hegel, al quale tuttavia deve molto: l’individuo è motore del cambiamento, non lo Spirito, non la Storia.

Del pensiero hegeliano, Sartre mantenne comunque il nucleo “guerriero”: il conflitto, tuttavia, non è tanto a fondamento del progresso, quanto alla base della formazione dell’io. La coscienza nasce e percepisce se stessa in quanto tale solo all’interno di una lotta per il riconoscimento, di uno scontro con altre coscienze.

Nel suo essere ibrido, nel suo avere i contorni sfumati, Sartre, un po’ come Harry, scelse di sedersi al tavolo dei Grifondoro. E, come ci è già capitato di sottolineare, alla fine è la scelta ciò che conta davvero.


Siete d’accordo con queste scelte? Avreste fatto sedere altri filosofi al tavolo dei Grifondoro? Fatecelo sapere nei commenti!

Se siete curiosi di scoprire quali altri filosofi il Cappello Parlante ha smistato, leggete i nostri articoli sui filosofi Serpeverde, Corvonero e Tassorosso.

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