La trilogia fantascientifica dei Ritorno al Futuro si può dire sia diventata un’icona degli anni ’80. Ancora oggi non annoia, confermandosi un prodotto attuale, nonostante tutto. Ma, nello specifico, cos’ha in comune con la Saga di Harry Potter?
Prodotta nel 1985 da un’idea originale di Robert Zemeckis e Bob Gale, con la collaborazione non indifferente di Steven Spielberg, la trilogia dei Ritorno al Futuro ha conseguito un immediato e duraturo successo di pubblico. Essendo una Saga fantascientifica è molto vicina al genere fantastico cui appartiene quella di Harry Potter, naturalmente con le dovute differenze. Numerosi, però, sono proprio i contenuti che accomunano le due: procediamo subito, quindi, ad approfondirli.
Ritorno al Futuro, ma senza Giratempo
La prima grande ed evidente caratteristica che accomuna Harry Potter e Ritorno al Futuro sono proprio loro: i viaggi nel tempo.
Ora, ci sono un paio di precisazioni da fare: innanzitutto, si possono trovare molte teorie riguardo l’argomento “viaggi nel tempo”. La cosa importante da capire è il concetto di linea temporale: una linea che congiunge passato, presente e futuro. Questa può essere unica, si ha perciò un universo in cui il futuro è predestinato, non può essere cambiato: è il caso di Harry Potter. Può invece diramarsi in un determinato punto del passato, laddove venga cambiato qualcosa, e crearne una verso un presente mutato: è il caso di Ritorno al Futuro.
Il momento del Prigioniero di Azkaban in cui Harry e Hermione tornano indietro con la Giratempo per salvare Sirius viene spesso male interpretato. In realtà, non esiste un futuro in cui Harry e Hermione non tornano indietro e Sirius e Fierobecco muoiono! La dimostrazione è proprio nel fatto che Harry è vivo: si salva da solo. Nel momento in cui si salva non sta cambiando il passato: era già stabilito che Harry tornasse indietro a salvarsi. La Rowling si rese talmente conto della confusione che i viaggi nel tempo potevano generare che decise di distruggere tutte le Giratempo nell’Ordine della Fenice. Peccato che non abbia mantenuto i buoni propositi molto a lungo.
In Ritorno al Futuro, invece, Marty McFly fa letteralmente di tutto nel passato, tant’è che più volte il suo presente/futuro cambia! Questo è il caso del multiverso, anche se con una precisazione: se impedisce ai suoi genitori di stare insieme, lui scompare. Un paradosso del film?
Macchine volanti
Non passano certo inosservate: le auto di una certa rilevanza diventano iconiche, per alcuni film. Provate a negare che, sentendo nominare la Camera dei Segreti, la prima cosa che vi viene in mente sono Harry e Ron terrorizzati sui sedili anteriori di una Ford Anglia volante!
Allo stesso modo, non si può pensare a Ritorno al Futuro e non visualizzare la DeLorean volante, che poi è il mezzo con cui Marty e Doc viaggiano nel tempo così spesso. Certo, oggi fa un po’ sorridere. Una macchina che possa viaggiare nel tempo raggiungendo la velocità di (udite udite) ben 88 miglia orarie (141,6 km/h)! In più, dotata prima di un flusso canalizzatore alimentato plutonio, poi di un generatore di fusione alimentato a rifiuti. Decisamente, una macchina del tempo che piace agli ambientalisti!
Ritorno al… monopattino
C’è un ulteriore aspetto che Marty e Harry hanno in comune: la predilezione per un particolare mezzo di trasporto. Per Harry è facile dire quale sia il suo, visto che è lui stesso ad affermarlo: la scopa volante! Harry ha viaggiato su praticamente tutto ciò su cui fosse possibile volare: la motocicletta di Sirius, una Ford Anglia magicamente modificata, Fierobecco, persino un Thestral. Ma nulla batte la scopa, a detta sua.
Dal canto suo, Marty ha un qualcosa che era molto in voga negli anni ’80 e, come predetto dal film stesso, sta tornando in voga ancora adesso: il monopattino. Lo usa per andare ovunque, persino nel 1955 trova il modo di crearsene uno, e nel 2015 ne ruba uno che addirittura vola! Peccato che in Ritorno al Futuro III non possa usarlo, tornando indietro al 1885. Diciamo che, tra un monopattino e un cavallo, lui preferisce il primo.
L’importanza di avere un Mentore
Sia Harry che Marty McFly sono adolescenti, istintivi e con un gran bisogno di una guida. Dopotutto, è una caratteristica della letteratura di formazione: i ragazzi non compiono da soli la loro maturazione, ma vengono seguiti da una figura anziana più saggia. Lo vediamo fin dai tempi di Re Artù, che fu pupillo di Merlino in persona. Gli appassionati di fantascienza non possono non nominare Star Wars e il rapporto tra Maestro Yoda e i suoi discepoli.
Harry Potter, naturalmente non fa eccezione. Harry ha più di una figura paterna all’interno della Saga, ma nessuna eguaglia quella di Silente: il vecchio saggio per eccellenza. Fin da quando aveva un anno, lo ha preso sotto la sua ala e ha cercato ogni modo per proteggerlo, dall’esterno e da se stesso. Silente conosce Harry quasi più di quanto si conosca Harry stesso, e il loro rapporto è dei più speciali. Non è solo un insegnante che istruisce il suo allievo: a un certo punto l’affetto tra i due diventa più grande di quanto lo stesso Silente riesca a gestire, mettendo tra l’altro Harry nei guai. Ma la fiducia reciproca è infinita. Harry è l’uomo di Silente, in ogni caso.
Per quanto riguarda Ritorno al Futuro, quella tra Marty e Emmett “Doc” Brown è più una fortissima amicizia che un rapporto di mentore e allievo. Una cosa certa è che Doc in più momenti tenta di far ragionare Marty e non fargli prendere la strada sbagliata. Lo aiuta con i suoi genitori, a ritornare a casa, cerca di spiegarli l’importanza di non interferire con il passato per le conseguenze che ciò potrebbe avere sul futuro. Ma restano due persone alla pari: questo rende la loro amicizia uno degli aspetti più dolci e belli della trilogia.
Ritorno al Futuro può non essere la più conosciuta delle Saghe. Ma di sicuro è una delle più divertenti ancora oggi e rimarrà sempre un gioiello della filmografia mondiale.