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Perché ‘I crimini di Grindelwald’ e ‘GoT’ ci hanno deluso

17 Ottobre 2019 gian-tucc 5 min read

Perché ‘I crimini di Grindelwald’ e ‘GoT’ ci hanno deluso

17 Ottobre 2019 Neville 5 min read

A legare I Crimini di Grindelwald e l’ultima stagione de Il trono di spade c’è anche e soprattutto quella sensazione di profonda delusione che abbiamo provato dopo i titoli di coda.

Scopriamo in che senso.

Amaro in bocca: cinismo o sincera delusione?

Titoli di coda. Espressione accigliata ed estremamente perplessa. «È uno scherzo, vero?».

Sì, la reazione è stata la stessa: tanto di fronte all’ultimo episodio de Il trono di spade quanto dopo la visione de I Crimini di Grindelwald, non si poteva che provare un senso di smarrimento. Saranno subentrate la tristezza, la delusione, la rabbia, ma la prima reazione è stata quella: mi sono ritrovato sbigottito davanti a uno schermo, bagnato da una pioggia di confusione, incredulità e risentimento. E ho sentito rompersi qualcosa.

L’amaro in bocca scatenato dall’ultimo episodio di GoT mi ricordava qualcosa, una sensazione già provata qualche tempo prima… Quando ho capito che si trattava di quel retrogusto lasciatomi dalla visione di Animali fantastici – I Crimini di Grindelwald, sono rimasto sbalordito.

Gli spettatori occasionali potrebbero pensare che io sia troppo cinico, ma mi sento di ribadire che i fan più appassionati consideravano gli standard dei creatori e degli sceneggiatori un po’ più elevati (perché, effettivamente, a standard più elevati eravamo stati abituati…). Insomma, sia il secondo film di Animali fantastici che l’ultima stagione della serie TV tratta dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco hanno deluso le aspettative di pubblico e critica.


Incongruenze, buchi di trama e questioni irrisolte

Il trono di spade si è concluso con buchi di trama e vicende lasciate senza conclusione. Chi è Azor Ahai? Che ne è stato di Dorne? A cosa serviranno ora i Guardiani della Notte? In che modo, a livello pratico, sono stati restaurati gli equilibri su Westeros?

Allo stesso modo, nei I Crimini di Grindelwald abbiamo individuato diverse incongruenze e contraddizioni. Come fa a esserci la McGranitt? Qual è la verità su Credence? È possibile che Silente nasconda dettagli che non sono mai emersi nei libri di Harry Potter?


Errori nella sceneggiatura?

L’origine delle diverse contraddizioni e sfasature che emergono in GoT o ne I Crimini di Grindelwald derivano probabilmente da un aspetto comune: in entrambi i casi, non c’è stato un buon lavoro di sceneggiatura. Il secondo film di Animali fantastici ha introdotto troppi nuovi personaggi e tanti nuovi misteri da seguire, mentre con l’ultima stagione de Il trono di spade si è cercato di condensare (e svolgere, e terminare) un intreccio intricatissimo e complesso in sei episodi che, a dirla tutta, ci sono parsi un po’ troppo affrettati.

Per comprendere appieno la vicenda della famiglia Lestrange, non bastano due o tre visioni de I crimini di Grindelwald. E neanche dieci rewatch dell’ultima stagione bastano a comprendere il motivo per cui Jon Snow è stato punito con il ritorno a Nord. Grandi rivelazioni come la storia di Aurelius Silente o l’ascesa di re Bran ci sono parse poco efficaci, non ponderate a livello narrativo (e quindi logico), ma piuttosto basate sulla loro presunta potenzialità di eventuali colpi di scena; in definitiva, non hanno funzionato. Al contrario, Queenie che si unisce a Grindelwald o Daenerys che dà fuoco ad Approdo del Re potrebbero costituire due scelte narrative per certi versi interessanti e sensate; tuttavia, nessuno dei due colpi di scena è stato ben eseguito.

Tale problema scaturisce probabilmente dal fatto che né I Crimini di Grindelwald né l’ultima stagione di GoT sono tratti da un materiale narrativo assemblato in precedenza: se nel caso dei film di Harry Potter e delle prime stagioni de Il trono di spade i fan potevano effettivamente riscontrare analogie e differenze attraverso un confronto con le relative opere letterarie, ora questo non è stato possibile. La trama è affidata alle sole immagini sullo schermo: gli spettatori devono farsele bastare.


La gatta frettolosa

Un’altra questione interessante è quella relativa al ritmo della produzione. Molti hanno criticato gli ideatori della serie tv Il trono di spade (D.B. Weiss e David Benioff) per aver scelto di abbreviare l’ultima stagione, nonostante l’HBO avesse dichiarato la possibilità di realizzare più episodi.

Alcuni fan ritengono che la produzione de I crimini di Grindelwald, allo stesso modo, possa aver assunto un ritmo precipitoso da quando l’uscita del terzo film è stata posticipata. Da qui la speranza che il ritardo possa rivelarsi positivo e fare in modo che il terzo film venga realizzato in maniera più accurata.


Sorprese all’orizzonte?

Comunque sia, occorre tenere in considerazione una fondamentale differenza: Il trono di spade è giunto al termine, Animali fantastici è ancora in corso.

Cosa significa? Significa che riversare sulla Rowling parole di odio e frustrazione è un atto, oltre che ingiusto, privo di senso: non sappiamo quali sorprese potrà riservarci da sceneggiatrice dei prossimi tre film. Sappiamo che la Rowling esprime con un certo compiacimento la sua abile maestria a destreggiarsi in situazioni intricate, a ritrovare il senso logico e a offrire – in genere al termine dell’opera – una spiegazione degli eventi che sia la più coerente possibile e che collochi tutti i tasselli del puzzle al loro posto. In altre parole, quelle che oggi ci sembrano incongruenze potrebbero invece rivelarsi (se dal prossimo film o solo a saga terminata, questo non è dato saperlo) come alcuni dei tanti elementi narrativi che fanno della Rowling un’abilissima tessitrice di storie. Almeno, questa è la speranza che nutre chi, come me, ha storto un po’ il naso di fronte a certe (apparenti?) sfasature che emergono ne I Crimini di Grindelwald.

Il trono di spade, al contrario, è finito. La serie TV è terminata, non c’è niente da fare: le vicende irrisolte resteranno irrisolte, i buchi della trama non si potranno tappare, le contraddizioni non se ne andranno mai.

L’unica consolazione risiede nel fatto che la saga letteraria (che pure ha enormi differenze rispetto alla serie TV) è ancora in corso: G.R.R. Martin ha annunciato che dovranno essere pubblicati ancora due volumi. I fan, consapevoli del fatto che le linee narrative sono state completamente stravolte nella serie TV, sperano che i libri non prendano la stessa piega di quest’ultima, e che il finale – quello “vero”, originale – che Martin riserva ai suoi fan sia decisamente più intrigante, coinvolgente, e sensato.

Insomma, in entrambi i casi occorre avere fiducia: dobbiamo sperare che la Rowling e Martin ci riservino sorprese. Per ora, non ci resta che attendere.


Fonte: Mugglenet.com.

Cosa ne pensate? Vi aspettiamo nei commenti!

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