Lo scontro senza fine tra il bene e il male e la bramosia di potere sono entrambe tematiche senza tempo, presenti nella maggior parte delle storie. La Saga di Harry Potter non fa eccezioni da questo punto di vista, e il male, così come l’ossessione per la grandezza, non lo troviamo esclusivamente dalla parte del fronte nemico.
La lotta tra il bene e il male è sicuramente il filo conduttore dell’intera vicenda. Ad essa si aggiunge il tema della grandezza, in tutte le sue sfaccettature.
Nel corso della narrazione incontriamo numerosi personaggi, da quelli più scontati e prevedibili a quelli più inaspettati e sorprendenti, che si fanno ammaliare dalla forza attrattiva dell’oscurità e dalla sete di potere. In questo articolo focalizzeremo la nostra attenzione sul percorso di alcuni di loro, analizzandone i vissuti, le azioni e i comportamenti.
Lord Voldemort
Lord Voldemort è ovviamente il primo personaggio nella Saga di Harry Potter – sicuramente il più importante e significativo – che ci viene in mente se pensiamo al male e al potere.
Tutta la sua esistenza, sin da quando è bambino, è incentrata sull’incontenibile desiderio di emergere e di essere universalmente riconosciuto come il più grande e il più forte. Nient’altro ha importanza per lui. Vuole essere temuto e non si pone alcun limite pur di raggiungere i suoi obiettivi e di soddisfare le sue ambizioni.
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Albus Silente
È un personaggio eccentrico e misterioso. In giovane età, soprattutto in seguito all’incontro con Grindelwald, sviluppa un irresistibile desiderio di potere e un’insaziabile sete di grandezza.
Influenzato e condizionato dal suo affascinante amico – Grindelwald, per l’appunto -, si lascia coinvolgere in pensieri e azioni che rischiano di compromettere la sua indole di mago buono e saggio. Si lascia totalmente accecare dalla bramosia di potere al punto da causare la morte di sua sorella Ariana, entrare in conflitto con suo fratello Aberforth e convivere con il senso di colpa per il resto della sua vita.
Cerca in tutti i modi di redimersi, ma commette ancora l’errore di scegliere di sacrificare qualcuno – Harry – per raggiungere i suoi scopi. La sua redenzione avviene nel momento in cui, grazie a Harry, si rende conto che sono l’umiltà e la capacità di amare a misurare la vera grandezza di una persona, non i suoi poteri.
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Horace Lumacorno
Non essendo dotato di coraggio e di intraprendenza, Lumacorno cerca sempre di aggirare gli ostacoli che incontra sul suo cammino e di evitare i problemi. Ama circondarsi di personaggi che, grazie alla loro potenza e rilevanza, lo facciano sentire importante e gratificato.
Non è in grado di emergere per le sue capacità, quindi vive nel riflesso degli altri. A questo scopo, crea il LumaClub, in cui si dedica al vero e proprio collezionismo di tutti coloro che possano tornargli utili per realizzare il suo sogno di grandezza e soddisfare il suo desiderio di notorietà.
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Bellatrix Lestrange
Crudele e malvagia, si diletta nelle arti oscure spinta dalla follia che la caratterizza e, soprattutto, dal desiderio di compiacere il Signore Oscuro. La sua più grande ambizione, infatti, è emergere ed affermarsi come l’adepta più leale e fedele di Voldemort, da cui cerca sempre attenzione e approvazione, in maniera maniacale, morbosa ed ossessiva.
È insaziabile, totalmente priva di freni inibitori e compie azioni terribili, godendo del dolore e della sofferenza che provoca. L’ossessione per il male e per la grandezza, in Bellatrix, sono certamente più che evidenti!
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Barty Crouch Jr.
Barty viola la sua innocenza di fanciullo, vendendo l’anima a Voldemort e offrendogli i propri servigi, affascinato dal male e corrotto dal desiderio di potere e grandezza a cui ambisce.
Mostra tutta la sua debolezza e fragilità nel momento in cui viene condannato alla prigionia ad Azkaban, quando, in lacrime, supplica di essere risparmiato.
Tuttavia, dopo essere riuscito ad evadere – grazie all’intervento di suo padre e, soprattutto, al sacrificio di sua madre -, riprende il suo percorso sulla strada della perdizione, arrivando addirittura al punto di uccidere il suo stesso padre, divenuto un ostacolo fastidioso sul suo cammino.
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Gilderoy Allock
Il Professor Allock è un personaggio molto particolare. Utilizza il proprio fascino e le proprie capacità oratorie e di persuasione per soddisfare l’insaziabile desiderio di fama che lo caratterizza.
Egocentrico e narcisista, agisce solo ed esclusivamente per ottenere un tornaconto personale.
Si impossessa delle vite e delle imprese di altri maghi nel tentativo di emergere ed essere riconosciuto come un mito, una leggenda vivente. E, per farlo, ricorre a sotterfugi e inganni, fino al punto di compiere incantesimi per far perdere la memoria a coloro a cui ruba le gesta.
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Peter Minus
Minus rappresenta l’esempio emblematico di chi sta sempre dalla parte del più forte. Un gregario alla continua e costante ricerca di un leader, di una personalità più forte che gli consenta di emergere e di sentirsi apprezzato.
Negli anni di frequenza ad Hogwarts, si aggrega ai Malandrini, ammaliato dal loro fascino e vivendo nel riflesso del loro successo. Sta con loro perché, in quel momento, rappresentano per lui la compagnia ideale, gli esempi da seguire per potersi sentire forte, importante e valorizzato.
Quando, però, emerge qualcuno – Voldemort – più attraente e più potente, è subito pronto ad abbandonarli e, addirittura, a tradirli, perché convinto di poter ambire a qualcosa di molto più redditizio e di poter ottenere privilegi più grandi e una maggiore gloria. Vive egoisticamente, basandosi soltanto sui propri interessi, nella ricerca di ciò che può essere per lui più conveniente.
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Olivander
Nel momento in cui la bacchetta sceglie Harry, Olivander rimane estasiato dalla sua connessione e dal suo legame con quella di Voldemort. Il suo primo pensiero, come infatti verbalizza, è la grandezza delle gesta – “terribili, ma grandi” – compiute dalla bacchetta del Signore Oscuro.
È talmente ossessionato dalla grandezza da porre in secondo piano tutto il resto. Per lui non conta la gravità di quanto possa essere compiuto, ma soltanto la portata e la rilevanza dell’azione in sè.
È per questo che, nell’ultimo capitolo della vicenda, fornisce – sotto tortura, in vero – a Voldemort le informazioni necessarie per il reperimento della Bacchetta di Sambuco. Non vede l’ora di conoscerne il potere, ne è fortemente attratto e non può farne a meno. Avendo dedicato tutta la sua esistenza all’Arte delle Bacchette, è infervorato dal desiderio di poter vedere all’opera quella che è storicamente e leggendariamente considerata la più potente di tutte.
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Male e grandezza
L’ambizione, quindi, è spesso la forza motrice delle azioni di molti personaggi della saga.
Per alcuni di loro è talmente sfrenata e smisurata da non riuscire mai a trovare pieno appagamento e totale soddisfazione. Ammalia e affascina a tal punto da portare alla follia. Ed è così che molti cedono alla bramosia di potere, scegliendo di schierarsi dalla parte del più forte. Anche a costo di dover compiere il male.
I personaggi che abbiamo analizzato in questo articolo hanno tutti in comune l’insaziabile desiderio della grandezza. Sono motivati da ragioni diverse e compiono percorsi differenti, ma la meta a cui ambiscono è la medesima.
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Fortunatamente, l’esempio e la testimonianza di tanti altri personaggi – Harry per primo – ci insegnano che, nel percorso verso l’affermazione e la realizzazione di sé, male e grandezza non devono necessariamente coincidere...
Ringraziamo Omar per questo articolo!