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Voldemort: le origini del Male

27 Maggio 2019 sere-savo 4 min read

Voldemort: le origini del Male

27 Maggio 2019 Rose 4 min read

Benvenuti, signore e signori, ad un altro interessante approfondimento riguardante il Signore Oscuro. Ormai sappiamo bene quanto Voldemort sia stato profondamente malvagio durante l’arco della sua vita, peggiorando sempre più man mano che creava i propri Horcrux.

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Voldemort che si offre per la gara di “Accoppa il Babbano”

Dovrebbe nascerci, però, qualche dubbio: Tom Riddle è nato con una naturale inclinazione alla malvagità? È nato buono ed è diventato cattivo?

Sarebbe stato un normale ragazzo se fosse cresciuto con il padre e la madre? Oppure dovremmo presupporre che, nella sua mente, c’è un qualcosa di ancor più malsano legato alla genetica? 

Vediamo di analizzare le varie ipotesi e di capire dove stanno le origini del suo lato oscuro, Lord Voldemort.

Prima ipotesi: un ragazzo etimologicamente malvagio

Facendo delle supposizioni, se Tom Riddle fosse stato etimologicamente malvagio, la sua ascesa al trono delle Arti Oscure sarebbe stata solo una questione di tempo. Nulla di diverso, evidentemente, da quella che è stata la sua vita reale.

Se avesse avuto i genitori, non si sarebbe fatto problemi ad ucciderli per creare i suoi Horcrux; avrebbe così reciso definitivamente ogni suo legame col mondo, in modo da convivere eternamente con la propria oscurità.

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Tom Riddle quando ha capito che poteva sdraiare il Regno Unito con una bacchetta.

Seconda ipotesi: un ragazzo normale, cresciuto con la propria famiglia

Naturalmente, vista l’impossibilità delle premesse, questa ipotesi viene messa per condimento, giusto per fantasticare sull’eventualità di un Voldemort cresciuto con una famiglia. Cosa sarebbe successo, dunque, se Tom Riddle Senior non avesse mai abbandonato Merope Gaunt, inducendola al suicidio? Cosa sarebbe successo se avesse deciso di accettare la donna che aveva messo incinta e, conseguentemente, il figlio che avrebbe avuto?

Nota: forse potrebbe interessarvi questa teoria sulla relazione tra Riddle e Merope, a mio avviso affatto da scartare (attenzione: link a sito in inglese).

Sempre secondo la teoria che l’uomo è etimologicamente buono, io ritengo che Tom Riddle sarebbe vissuto coi genitori, circondato e cresciuto dal loro affetto. Se così fosse accaduto, probabilmente non sarebbe mai esistito nessun Lord Voldemort e il primato di supremo Mago Oscuro di tutti i tempi sarebbe ancora detenuto da Gellert Grindelwald.

The first-one and the second-one of all times.

Terza ipotesi: un ragazzo colpito da uno squilibrio genetico

Chi ha letto i libri, sa che Silente accenna a Harry dell’abitudine dei Gaunt di sposarsi tra cugini per mantenere la nobiltà delle proprie origini, sia nel ramo dei Serpeverde che in quello dei Peverell; ciò ha provocato una vena di squilibrio mentale in tutti i membri della casata.

Che questa vena di squilibrio, tramite Merope, si sia trasmessa pure a Voldemort, non è affatto da escludersi. C’è da considerare che lei ha fatto un figlio con una persona che non era nemmeno lontanamente imparentata con lei, questo è vero. Resta il fatto che la genetica dei Gaunt era compromessa da generazioni ed è molto probabile che qualche ripercussione possa esserci stata anche sulla mente di Tom.

Nulla da volergli perdonare per tutti i crimini che ha commesso, sia chiaro, ma nel caso in cui fosse stato a sua volta vittima innocente delle manie di lignaggio della sua famiglia, potremmo davvero incolparlo al 100% di tutto ciò che ha fatto? Non dovremmo limitarci a considerarlo come un uomo con problemi mentali lasciato a piede libero?

C’è davvero bisogno di una descrizione?

Quarta ipotesi: un ragazzo distrutto dal rancore

E se Tom Riddle fosse stato, semplicemente, un bambino come tutti gli altri? Tutto sommato, potrebbe anche essere stato un bambino normale, un ragazzino che aveva solo un disperato bisogno dell’amore che si era visto negare da quei genitori che avevano preferito abbandonarlo piuttosto che prendersi cura di lui e che avevano scatenato in lui un profondissimo rancore e, successivamente, un grande moto d’odio e repulsione verso tutto tranne la sua bacchetta e il suo serpente (alla faccia dei doppi sensi, scusatemi).

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Voldemort, con la sua amata bacchetta sfoderata, mentre accarezza il suo serpentone.

Anche questa è un’ipotesi molto plausibile, forse persino la più papabile, se ci basiamo sulle parole di Silente (sempre nel sesto libro), quando parla appunto dei genitori di Voldemort e dei suoi sfoghi da represso verso gli altri bambini dell’orfanotrofio in cui abitava.


Qual è quindi la risposta?

Tralasciando l’ipotesi impossibile (ovvero la seconda), abbiamo a disposizione tre ipotesi tra cui poter scegliere:

  • Voldemort con origini malvagie,
  • Voldemort nato buono e divenuto cattivo,
  • Voldemort con problemi mentali dovuti alla genetica.

Ritengo sia interessante farvi notare come, in tutti e tre i casi, la vita di Tom Riddle converga verso la sua trasformazione nell’Oscuro Signore, segno inequivocabile che per lui il destino era già stato scritto.

Che sia un messaggio nascosto di zia Jo che vuol comunicarci che tutti siamo predestinati a qualcosa, indipendentemente da ciò che facciamo? In fondo, ce lo ha già comunicato attraverso Harry con la storia del Prescelto, perché non anche con la sua controparte oscura?

E secondo voi, qual è l’ipotesi che più calza a pennello a Lord Voldemort?

Fatecelo sapere nei commenti, senza far mancare una vostra risposta argomentativa a riguardo.

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