Vestirsi bene non è sempre una priorità per i maghi. Basti guardare i cappelli a cilindro di Dedalus Lux, o il vestito a merletti di Ron.
Tuttavia, ci sono alcuni momenti nei libri di Harry Potter che fanno trasparire un certo gusto per la moda. Ecco i vestiti direttamente dai libri che vorremmo avere!
Il Mantello dell’Invisibilità
Lo ammettiamo, questa è più una scelta pratica che di stile, dato che… beh, non puoi essere visto. Diciamo che se potessimo rubare dei vestiti dai personaggi di Harry Potter, il Mantello dell’Invisibilità sarebbe la prima scelta.
Per prima cosa, è uno dei Doni della Morte, quindi è estremamente raro e prezioso. Inoltre, è un cimelio della famiglia Potter, passato fino a Harry generazione dopo generazione. Oltre a tutto questo, ti rende invisibile!
Non vuoi parlare a qualcuno?
Mantello dell’Invisibilità.
Vuoi andartene prima dal lavoro?
Mantello dell’Invisibilità.
A essere onesti, il Mantello fu usato poco da Harry, e pensiamo che se fosse nelle nostre mani saremmo in grado di sfruttarlo al meglio.
Rimaneva un ultimo pacchetto. Harry lo prese in mano e tastò. Era molto leggero. Lo scartò.
Ne scivolò qualcosa di fluente e grigio argento che cadde a terra formando un mucchietto di pieghe lucenti. Ron rimase senza fiato.
«Ne ho sentito parlare, di quelli» disse in un sussurro, lasciando cadere la scatola di Tuttigusti+1 che aveva ricevuto da Hermione. «Se è quel che penso… sono molto rari e veramente preziosi».
Il vestito di Hermione al Ballo del Ceppo
Nessun personaggio riuscì a fare un ingresso così d’impatto al Ballo del Ceppo come Hermione, accompagnata verso la Sala Grande dal campione Tremaghi e stella del Quidditch Viktor Krum, il tutto davanti a Ron. Alla faccia tua, Ron.
Sarà anche stato privo di poteri magici, ma il suo splendido abito blu (rosa nei film) era incantevole. Sarebbe magnifico averlo fra i vestiti per le grandi occasioni.
Era Hermione.
Ma non somigliava affatto a Hermione. Si era fatta qualcosa ai capelli; non erano più cespugliosi, ma lisci e lucenti, e legati in un nodo elegante dietro la testa. Indossava un abito di un morbido tessuto blu pervinca, e aveva un portamento in qualche modo diverso — o forse era solo l’assenza della solita ventina di libri che di solito portava appesi alla schiena.
Un maglione di Molly Weasley
Ron si sarà pure lamentato dei maglioni di sua madre, (“marrone, un’altra volta…”) ma noi faremmo carte false pur di averne uno.
Quei vestiti erano tutti fatti a mano, caldi e pesanti, con l’iniziale del proprietario per dar loro quel tocco personale che li rendeva unici. Cosa c’è di male col marrone, comunque?
I maglioni dei Weasley non saranno stati alla moda come Ron sperava, ma rappresentavano tutti quei valori importanti che ci ricordano Molly: l’amore materno, il calore e le comodità di casa.
Percy Weasley infilò la testa dentro la stanza con aria di disapprovazione. Si vedeva che anche lui aveva cominciato a scartare i suoi regali, perché, come i fratelli, si era buttato sul braccio un maglione bitorzoluto, che Fred afferrò subito.
«P come Prefetto! Infilatelo anche tu, dai, ce li siamo messi tutti! Anche Harry ne ha avuto uno».
«Ma io… non… voglio…» bofonchiò, mentre i gemelli gli infilavano a forza il maglione dalla testa, mandandogli gli occhiali di traverso.
Il calzino della libertà di Dobby!
Più o meno l’antitesi di quello splendore di vestito blu di Hermione, il calzino di Dobby era orrendo. Era sudicio. Probabilmente puzzava pure.
Questo, ovviamente, non era colpa del calzino, dato che ebbe l’onore di coprire il piede di Dudley e quello di Harry, senza contare che passò un bel po’ di tempo a combattere contro un Basilisco. (Harry indossava quel calzino in quel momento.
Non stiamo dicendo che fu un calzino a sconfiggere il Basilisco.)
Tuttavia, nonostante la totale assenza di qualsivoglia qualità esteriore, quel calzino aveva un significato molto più profondo: libertà dalla persecuzione, amicizia, e possibilità di progresso. E per questo motivo vorremmo indossarlo. In privato, nella nostra stanza, dove nessuno potrebbe vederci (o sentire la puzza).
Ma l’elfo non si mosse. Teneva in mano il disgustoso calzino di Harry e lo contemplava come se fosse stato un tesoro inestimabile.
«Il padrone ha dato a Dobby un calzino» disse l’elfo estasiato. «Il padrone lo ha dato a Dobby» ripeté.
«Che cosa ti prende?» sbottò Malfoy. «Che cosa stai dicendo?»
«Dobby ha un calzino» fece ancora l’elfo, incredulo. «Il padrone l’ha tirato e Dobby l’ha preso, e così, Dobby… Dobby è libero».
Il Cappello Parlante
Il Cappello Parlante è noto per non essere messo proprio bene, a essere sinceri. Senza offesa al proprietario originale del cappello, Godric Grifondoro.
Ovviamente, tutti vorremmo indossare il Cappello Parlante per sapere cosa pensa – il buono, il brutto e anche il cattivo che c’è in noi.
Essendo babbani, molto probabilmente non verremmo smistati in nessuna Casa di Hogwarts, anche se sarebbe carino sapere in quale delle quattro saremmo stati smistati.
Rapidamente Harry abbassò di nuovo lo sguardo, mentre la professoressa McGranitt, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti agli allievi del primo anno. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie. Zia Petunia non avrebbe permesso neanche di farlo entrare in casa.
Il cappello leone di Luna
Immaginate le attenzioni che ricevereste con questo piccolo capolavoro sulla vostra testa. A chi non piacciono i leoni? Non aggiungiamo altro.
«Ciao» disse una voce sognante alle loro spalle. Harry si voltò: Luna Lovegood veleggiava verso di loro dal tavolo di Corvonero. Molti la fissavano e alcuni ridevano apertamente; sulla sua testa, in equilibrio precario, c’era un cappello a forma di testa di leone a grandezza naturale.
«Io faccio il tifo per Grifondoro» disse Luna, indicando inutilmente il cappello. «Guardate che cosa fa…»
Alzò la mano e toccò il cappello con la bacchetta. Il leone spalancò la bocca ed emise un ruggito molto realistico che fece trasalire tutti i vicini.
Quali vestiti provenienti dal mondo magico vorresti avere nel tuo guardaroba? Faccelo sapere nei commenti!
Tradotto da Pottermore.