Il Mondo Magico ha molto in comune con il nostro, ad esempio la passione per l’arte. Tuttavia c’è una piccola differenza: i dipinti dei maghi si muovono, parlano e interagiscono, come se avessero un’anima in tutto e per tutto simile a quella delle persone raffigurate.
Il mistero dei quadri parlanti affascina molti potterhead, com’è possibile che i dipinti riescano a mantenere la personalità e la memoria delle persone raffigurata al momento in cui viene appunto raffigurata? Abbiamo risposto a questa domanda in questo articolo. Nei libri troviamo molti quadri che interagiscono con i protagonisti e alcuni di questi hanno un ruolo significativo nella storia. Nei film, ne conosciamo davvero pochi ed è un peccato che non abbiano lo spazio giusto… Cerchiamo di sistemare questo torto!
Armando Dippet
«Siamo obbligati dall’onore a servire l’attuale Preside di Hogwarts!» gridò un vecchio mago dall’aria fragile, che Harry riconobbe come Armando Dippet, il predecessore di Silente. «Vergognati, Phineas!»
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Capitolo 22
Quando pensiamo all’Ufficio del Preside di Hogwarts è impossibile non pensare alla galleria di dipinti che esso contiene. Si tratta dei ritratti di tutti i vecchi presidi della Scuola. Tra questi, uno dei più citati nei libri è quello di Armando Dippet, l’ultimo Preside di Hogwarts prima di Silente. La sua figura appare come quella di un uomo saggio e anziano, a volte un po’ scorbutico.
Tra i ritratti di Presidi è senza dubbio uno dei più loquaci, anche se spesso solo per intimare un po’ di silenzio per poter tornare a dormire. Comunque, se è vero che i dipinti conservano la memoria e il carattere delle persone raffigurate, siamo certi che il Professor Dippet fosse una persona estremamente leale, infatti in Harry Potter e l’Ordine della Fenice lo troviamo a riprendere il dipinto di Phineas Nigellus Black, altro ex Preside di cui parleremo a breve.
Albus Silente
«Bene. Molto bene!» gridò il ritratto di Silente dietro la poltrona di Piton. «Ora, Severus, la spada! Non dimenticare che dev’essere presa in condizioni di necessità e valore… e non deve sapere che sei tu a dargliela! Se Voldemort dovesse leggere la mente di Harry e scoprire che lo aiuti…»
Harry Potter e i Doni della Morte, Capitolo 33
«Lo so» rispose Piton asciutto. Si avvicinò al ritratto di Silente e tirò da un lato della cornice. Si aprì, rivelando una cavità nascosta, dalla quale prese la Spada di Grifondoro.
Non aver inserito i dialoghi tra il ritratto di Albus Silente e Piton nei film è un oltraggio. Nei libri vediamo come il dipinto di Silente sia il più fidato consigliere del neo-Preside di Hogwarts in quanto appare in diversi ricordi che quest’ultimo consegna a Harry. Guardare questo quadro parlare, muoversi, interagire come il Silente vivo sarebbe stato un colpo al cuore per tutti noi.
Dilys Derwent
Se non avete letto i libri questo nome non vi dice assolutamente nulla, tuttavia anche Dilys Derwent ha un ruolo non sottovalutabile. Preside di Hogwarts dal 1741 al 1768 e precedentemente Guaritrice presso l’Ospedale di San Mungo per Malattie e Ferite Magiche dal 1722 al 1741, la signora Derwent possiede un ritratto in ognuno di questi due luoghi. Come tutti i dipinti, anche lei è in grado di spostarsi velocemente tra le tele, persino molto lontane se si tratta delle proprie.
I suoi cinque minuti di celebrità arrivano in Harry Potter e l’Ordine della Fenice: quando Arthur Weasley è attaccato nell’Ufficio Misteri Silente comunica all’Ospedale l’imminente arrivo dello sfortunato inviando la donna nel suo dipinto al San Mungo, questa comunicazione tempestiva gli ha sicuramente salvato la vita.
Phineas Nigellus Black
Un altro ritratto che riveste un ruolo fondamentale nei libri di Harry Potter è quello del trisavolo di Sirius: Phineas Nigellus Black, Preside di Hogwarts all’inizio del Ventesimo secolo, fino al 1925. Anche lui possiede un secondo ritratto che si trova nella dimora dei Black a Grimmauld Place e si sposta continuamente tra i due. Proprio per questo finisce, con sua grande riluttanza, per diventare il messaggero tra l’Ufficio del Preside e il Quartier Generale dell’Ordine in diverse occasioni.
Eppure, Phineas ha un momento di gloria ancora più alto: durante la latitanza del trio Hermione decide di staccare il suo ritratto da Grimmauld Place e di metterlo nella sua famosa borsetta. Questa mossa fa sì che l’ex Preside passi informazioni su Hogwarts al trio in fuga e, allo stesso tempo, le passi anche a Piton su di loro. Questo suo doppiogioco diventa fondamentale quando riesce a captare la posizione della tenda di Hermione e Harry e grazie a ciò Piton consegna la Spada di Grifondoro ai ragazzi.
La Signora Black
Lo so, molti di voi stanno pensando “No, lei non ci manca per niente nei film”. E forse è così, però merita almeno una mezione. Rimaniamo a Grimmauld Place e incontriamo il dipinto di un altro membro della nobile casata dei Black: Walburga Black. Si tratta del ritratto della madre di Sirius, ovvero una donna con la quale non è sempre – mai – piacevole avere una conversazione. Il tratto peculiare, e per qualcuno apprezzabile, della sua personalità è sicuramente la sincerità: ne potete essere certi, lei esporrà sempre i suoi sentimenti, soprattutto se sono d’odio, in modo molto colorito.
Come abbiamo potuto capire i dipinti conservano davvero la personalità della persona raffigurata. Pensate con quante persone del passato possono parlare gli studenti della Scuola di Magia di Hogwarts! Se siete interessati ad approfondire di più questo argomento leggete questo articolo dove ne parliamo.
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