Continua la nostra ricerca delle frasi insospettabili dell’Ordine della Fenice che vengono chiarite nei libri successivi.
Dopo aver elencato le prime dieci, ora passiamo alle altre.
11) Harry sogna di essere Voldemort
“Di che cosa stai parlando?” disse Ron, spaventato. “Vuoi dire… hai appena visto Tu-Sai-Chi?”. “Ero Tu-Sai-Chi” rispose Harry, e tese le mani davanti al viso, per assicurarsi che non fossero più bianche come la morte.
Capitolo 26
Harry, durante il suo quinto anno, ha sognato di essere sia Nagini sia Voldemort in persona. Tre parti di una stessa anima. E qui possiamo anche ricondurci al sogno di Harry nella sua primissima notte a Hogwarts, in cui indossava il turbante di Raptor, che in quel momento era una sorta di Horcrux temporaneo.
12) La missione di Piton per l’Ordine della Fenice
“Tanto meglio, Potter” disse Piton gelido, “perché tu non sei speciale né importante, e non sta a te scoprire che cosa il Signore Oscuro dice ai suoi Mangiamorte”. “No… quello è compito suo, non è vero?” sbottò Harry. Non intendeva dirlo; si era solo abbandonato alla collera. Per un lungo momento rimasero a fissarsi, e Harry fu sicuro di essersi spinto troppo in là. Ma quando Piton rispose, sul suo volto c’era un’espressione curiosa, quasi soddisfatta. “Sì, Potter” sibilò, con un luccichio negli occhi.
Capitolo 26
Incredibilmente, Piton confessa il suo compito e la sua missione a Harry, forse in un disperato tentativo di convincere il ragazzo a impegnarsi di più nell’Occlumanzia. Harry, a differenza di Silente, non riesce mai a fidarsi di lui, perché non conosce il suo segreto più intimo, quello che riguarda Lily, e pensa che il suo “doppio gioco” sia in realtà al contrario, cioè quello di passare informazioni sull’Ordine della Fenice a Voldemort.
13) Il passato di Piton
Piton barcollò, la sua bacchetta volò verso l’alto, lontano, e all’improvviso la mente di Harry si riempì di ricordi non suoi: un uomo dal naso adunco che urlava contro una donna che cercava di difendersi, mentre un bambino piccolo coi capelli neri piangeva in un angolo… un adolescente dai capelli unti sedeva solo in una camera buia, puntando la bacchetta al soffitto per ammazzare le mosche… una ragazza rideva mentre un ragazzo ossuto tentava di cavalcare una scopa imbizzarrita…
Capitolo 26
Proteggendosi dal tentativo di Legilimanzia da parte di Piton, Harry scava involontariamente nei ricordi del Maestro delle Pozioni. L’uomo dal naso adunco era evidentemente il padre Babbano. Come scopriremo nei libri successivi, infatti, i rapporti tra i due erano pessimi (elemento di connessione, tra l’altro, tra Piton e Tom Riddle). Il ragazzo ossuto non è altro che un giovane Severus, e la “scopa imbizzarrita” evidenzia che egli non era minimamente portato per il Quidditch. Una capacità che avrebbe sempre invidiato a James e allo stesso Harry e che li rendeva in qualche modo “popolari”, mentre invece le ragazze ridevano del suo scarso talento.
14) L’Armadio Svanitore
“Non è riuscito a finire la frase” rispose Fred. “Anche perché lo abbiamo infilato a capofitto dentro l’Armadio Svanitore al primo piano”. Hermione lo fissò sbigottita. “Ma così finirete in un guaio terribile!”. “Non finché Montague non ricompare, e potrebbero volerci settimane. Chissà dove è andato a sbattere.”
Capitolo 28
Fred e George inaugurano così il breve periodo della Umbridge da Preside di Hogwarts. Quell’Armadio Svanitore però era rotto, e così Montague non riappare da qualche altra parte, finché non riesce in qualche modo a Materializzarsi in un bagno al quarto piano il giorno dopo. Montague resta bloccato in una sorta di limbo, dove riusciva a sentire le voci provenienti sia da Hogwarts sia dal negozio di Magie Sinister. Grazie a questa preziosa affermazione, Draco Malfoy riuscirà a far entrare i Mangiamorte a Hogwarts l’anno successivo dopo aver riparato l’Armadio di Hogwarts e ristabilito così il collegamento tra i due.
15) Il peggior ricordo di Piton
“Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Sanguemarcio!”. Lily trasalì. “Molto bene” replicò freddamente. “Vuol dire che in futuro non mi prenderò la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Pivellus!”
Capitolo 28
Il capitolo che stiamo trattando si intitola proprio “Il peggior ricordo di Piton”. Ma è solo alla fine della saga che ne capiamo il reale motivo. Piton non ha ricevuto soltanto l’umiliazione di essere stato appeso all’ingiù e di aver rivelato le “mutande grigiastre“, ma anche perso qualunque possibilità che Lily potesse ricambiare i suoi profondi sentimenti. Proprio da quel momento in poi, Lily inizierà a preferire James. A questo si ricollega la predica di Piton nel film, che ricordiamo essere uscito dieci giorni prima del settimo libro. Nella trasposizione cinematografica, infatti, Piton si lamenta di come Harry e Sirius stiano sempre a frignare su quanto la vita è ingiusta, spiegandogli che in realtà è ingiusta per tutti. Evidentemente, Piton la pensa così perché egli stesso è condannato a una vita infelice. Poco dopo si arriva all’iconico “Tuo padre era un maiale”, che non ha bisogno di ulterori spiegazioni.
16) Ancora James e Piton
“Be'” rispose Lupin pensieroso, “Piton era un caso speciale. Insomma, non perdeva mai occasione per lanciare maledizioni su James, perciò era logico che lui reagisse…”
Capitolo 29
Ancora una volta siamo di fronte a un atteggiamento di Piton spiegabile solo con l’ossessione che aveva nei confronti di Lily. C’è da fidarsi visto che a pronunciare la frase è stato Lupin e non Sirius, che invece avrebbe difeso James a prescindere, visti anche i suoi rapporti sempre tesi con Piton anche in età adulta.
17) Silente contro Voldemort
“Sappiamo entrambi che ci sono altri modi per distruggere un uomo, Tom” replicò tranquillo Silente, e avanzò verso di lui come se non avesse paura alcuna, come se nulla fosse successo a interrompere la sua passeggiata nell’atrio. “Ammetto che non mi darebbe soddisfazione toglierti soltanto la vita…”. “Niente è peggio della morte, Silente!” ringhiò Voldemort. “Ti sbagli” replicò Silente […] “In verità, l’incapacità di capire che esistono cose assai peggiori della morte è sempre stata la tua più grande debolezza”.
Capitolo 36
Il duello tra Silente e Voldemort nell’Ordine della Fenice è uno dei momenti epici della saga, ma in pochi si soffermano sullo scambio verbale tra i due, forse più importante di quello con le bacchette. Per prima cosa Silente afferma alla possibile “distruzione di un uomo” accennando vagamente al suo passato e al rimorso per la morte di Ariana, su cui torneremo più avanti. Inoltre accenna anche a quella che ritiene l’unica debolezza di Voldemort, ossia nella totale incapacità di comprendere i sentimenti, ma anche su questo ci torniamo tra poco.
18) Il passato di Silente
“Ti devo una spiegazione, Harry” riprese Silente. “La spiegazione degli errori di un vecchio. Perché ora capisco che il mio comportamento nei tuoi confronti ha tutti i segni delle debolezze dell’età. I giovani non possono sapere quello che i vecchi pensano e provano. Ma i vecchi sono colpevoli, se dimenticano cosa significa essere giovani… e ultimamente sembra che io l’abbia dimenticato…”
Capitolo 37
C’è un paradosso riguardo a Silente. Nonostante le tante conversazioni tra lui e Harry, a un certo punto ci accorgiamo che di fatto non l’abbiamo mai conosciuto veramente, se non dopo la sua morte, quando ci viene rivelato il suo passato per certi versi “oscuro” e i dubbi della sua gioventù, quando è stato tentato dalle Arti Oscure e da Grindelwald. Pochi e velati sono i riferimenti al suo passato nei primi sei libri. Questo è forse il più importante. Silente ci appare sempre come un mago potentissimo, quasi onnipotente, tanto che persino Voldemort lo teme. E ci appare anche infinitamente buono. Qui iniziamo a scoprire invece il suo lato umano, quello di un mago che sa ciò che è buono perché in passato ha conosciuto, molto da vicino, il lato oscuro. E ha pagato il prezzo carissimo, insanabile, della perdita della sorella Ariana, che lo ha “distrutto” peggio di come se fosse morto lui stesso, ricollegandoci all’indizio numero 17. Harry ritiene di avere tutte le responsabilità per la morte di Sirius, dato che non ha bloccato il collegamento con Voldemort. Silente ha evidentemente rivisto in tutto ciò il suo errore, quello di essere stato, per un periodo, un alleato di Grindelwald.
19) Una risposta terribile
“Mi sarei dovuto chiedere perché ero così poco turbato dal fatto che mi avevi già posto la domanda alla quale – lo sapevo bene – un giorno avrei dovuto dare una risposta terribile”.
Capitolo 37
Eh no, caro Harry. Silente non si riferisce alla profezia che ti renderà vittima o carnefice, che per qualche motivo ti ha nascosto per tanti anni. La risposta terribile devi ancora riceverla. “Il ragazzo deve morire”.
20) Il potere sconosciuto a Voldemort
“Perciò Voldemort non ha mai saputo che attaccarti poteva essere pericoloso, che sarebbe stato meglio aspettare. Non sapeva che avresti avuto un potere a lui sconosciuto…“
Capitolo 37
Silente spiega a Harry che questo potere sconosciuto a Voldemort è quello dei sentimenti. Questo stesso potere, nella forma del sacrificio di Lily, sconfiggerà Voldemort definitivamente due anni dopo.
Bonus: Ginny contro Cho
“Sì” disse Ron, assaporando ogni parola. “Abbiamo vinto. Hai visto la faccia della Chang quando Ginny le ha soffiato il Boccino sotto il naso?”. “Si sarà messa a piangere, immagino?” commentò aspro Harry. “Be’, sì… ma più che altro per la rabbia…” Ron aggrottò la fronte. “Però ti sei accorto che ha gettato lontano la scopa quando è atterrata, vero?”
Capitolo 31
La Rowling si è divertita a fare in modo che Cho e Ginny (il passato e il futuro di Harry) si sarebbero incontrate e “scontrate“. Oltre a questo, alla fine dell’Ordine della Fenice veniamo a sapere che Cho sta frequentando Michael Corner, ex proprio di Ginny, in quello che risulta essere una sorta di quadrilatero amoroso.
E voi? Avete trovato altre frasi insospettabili nell’Ordine della Fenice che poi si sono rivelate importanti? Fatecelo sapere nei commenti!