Ogni film della Saga di Harry Potter presenta, inevitabilmente, delle differenze con il libro; i Doni della Morte parte 2 è, probabilmente, quello in cui queste si fanno più evidenti.
Quando ci si trova a dover analizzare l’adattamento cinematografico di un’opera letteraria si finisce spesso, alla fine, per farne un paragone. Questo è il più delle volte un errore: essendo prodotti ideati per medium e target diversi, la tendenza è proprio quella di fargli prendere strade dissimili, pur lasciando una base in comune.
Con la Saga di Harry Potter si è in presenza di più registi, perciò più stili e approcci e, di conseguenza, più modi di affrontare la storia. Abbiamo già visto le differenze tra libro e film nella Pietra Filosofale, nella Camera dei Segreti, nel Prigioniero di Azkaban, nel Calice di Fuoco, nell’Ordine della Fenice, nel Principe Mezzosangue e nella prima parte dei Doni della Morte.
Nel caso della seconda parte dei Doni della Morte la maggior parte delle sequenze presenta differenze piuttosto marcate. Allo stesso tempo, in molti casi si possono riconoscere le stesse parole nelle battute, caratteristica che crea un collegamento diretto tra saga cinematografica e letteraria.
Differenze nelle Visioni
La primissima sequenza dei Doni della Morte parte 2 vede Voldemort che profana la tomba di Silente per prendere la Bacchetta di Sambuco. Le differenze con la scena del libro sono sia di ordine cronologico sia contestuale: Harry lo vede agire tramite una visione dopo la fuga dalla Gringott.
Questo è un argomento molto meno marcato nel film di quanto lo sia nel libro. Nei Doni della Morte Harry sfrutta la connessione con la mente di Voldemort per capire cosa stia pensando, dove sia e quanto sappia sulla missione che Silente ha lasciato a lui, Ron e Hermione. A un certo punto del libro Harry riesce addirittura a dominare la capacità di vedere con gli occhi del suo nemico e a provare le sue esatte sensazioni. Nel film questa stessa abilità rimane un aspetto negativo e casuale.
Ad esempio, nel libro è proprio tramite visione che Harry sa che Voldemort ha la Bacchetta di Sambuco o ha compiuto una strage dopo il furto alla Gringott. In quel caso, dopo il massacro Voldemort comincia a ripassare mentalmente ai suoi Horcrux o al luogo in cui li ha nascosti.
Per quanto riguarda il Diadema di Corvonero, nel film fanno vedere anche le immagini dello stemma di Corvonero e della Dama Grigia. È un dettaglio, ma in realtà Harry vede solo Hogwarts: subito intuisce che l’ultimo Horcrux avrebbe avuto a che fare con Corvonero, ma lo fa da solo.
Villa Conchiglia e Gringott
Altre differenze tra libro e film si possono trovare in tutto il periodo che va dalla morte di Dobby alla fuga dalla Gringott. Innanzitutto, Unci-Unci chiama la Spada “di Grifondoro”. Nel libro viene specificato quanto lui non ne riconosca la paternità al mago fondatore, bensì la ritenga una proprietà legittima dei suoi creatori: i folletti. Questo è importante per capire a fondo il rapporto con Harry, Ron e Hermione.
In secondo luogo, Olivander è a conoscenza dei Doni della Morte. Quando nel libro Harry gli fa domande mirate sulla Bacchetta di Sambuco, lui dimostra di considerarla esclusivamente una bacchetta tanto famosa quanto potente. Ma quando gli chiede dei Doni ne è completamente estraneo. Nel film, invece, la conversazione comincia con Olivander che li elenca, ma probabilmente è stato un espediente per riassumere le nozioni apprese nei film precedenti.
Per concludere, durante la permanenza a Villa Conchiglia, nel libro, una sera arriva Lupin per annunciare la nascita di suo figlio Teddy Remus e chiedere a Harry di diventarne il padrino. Di tutto ciò nel film non si fa cenno, di conseguenza alla fine, quando Harry dirà a Lupin che gli dispiace per suo figlio, l’informazione giungerà senza il giusto pathos.
Per quanto riguarda la sequenza alla Gringott, le differenze sono più che altro dei dettagli. Ad esempio, nel libro passano dal Paiolo Magico per andare a Diagon Alley e, lì, incontrano Travers, che li seguirà fino ai binari. All’interno della camera blindata sugli oggetti è stata imposta anche la Maledizione Flagrante, che rende tutto bollente.
Nel film Hermione esclama Accio Horcrux, cosa che non avrebbe mai fatto in quanto nessuno avrebbe dovuto sapere cosa stessero cercando. Infine, sempre nel film è di Hermione l’idea di fuggire con il Drago, quando nei libri è di Harry. È, come già detto, un dettaglio, ma nei film sembra che Harry abbia bisogno dell’aiuto di Hermione più del necessario!
Differenze nell’uso del Mantello dell’Invisibilità
Un altro aspetto che si è completamente ignorato in questa parte dei Doni della Morte è l’utilizzo del Mantello dell’Invisibilità. Nel libro la sua presenza è decisamente dominante: lo sfruttano per materializzarsi a Hogsmeade, per spostarsi nel Castello di Hogwarts durante la Battaglia. Lo usa Harry per arrivare alla Sala Comune di Corvonero e raccogliere indizi sul diadema e per andare alla Foresta Proibita senza essere visto.
Nel film i passaggi sono molto veloci e sacrificano scene che danno informazioni in più sulla storia. Ad esempio, dopo l’arrivo a Hogsmeade Harry deve evocare un Patronus per respingere i Dissennatori. Aberforth, quindi, ne evoca uno ulteriore per guadagnare tempo e allontanare i Mangiamorte: scopriamo così che il suo Patronus è una capra.
Il passaggio della Sala Comune di Corvonero ci dà l’opportunità di assistere ad una delle scene migliori della Saga e di approfondire alcuni aspetti del carattere di Harry.
Amycus avanzò fino a trovarsi oltraggiosamente vicino alla professoressa McGranitt, il volto a pochi centimetri dal suo. Lei non indietreggiò e lo guardò dall’alto come se fosse qualcosa di disgustoso appiccicato sul sedile di un water.
Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 30: “Il congedo di Severus Piton”
“Non me ne frega niente di cosa permette lei, Minerva McGranitt. Il suo tempo è finito. I capi adesso siamo noi e se non mi appoggia la pagherà cara”.
E le sputò in faccia.
Harry uscì da sotto il Mantello, alzò la bacchetta e disse: “Questo non dovevi farlo”.
Mentre Amycus si voltava, Harry gridò: “Crucio!”
Il Mangiamorte fu sollevato da terra. Si contorse in aria come un uomo che annega, ululando per il dolore, e poi, in un frastuono di vetri rotti, crollò sulle ante di una libreria e si afflosciò a terra, privo di sensi.
“Adesso ho capito cosa voleva dire Bellatrix” commentò Harry, col sangue che gli pulsava nelle tempie, “bisogna proprio volerlo”.
“Potter!” sussurrò la professoressa McGranitt, premendosi una mano sul cuore. “Potter… Tu qui! Cosa…? Come…?” Cercò di ricomporsi. “Potter, questa è una follia!”
“Le ha sputato addosso”.
“Potter, io… Be’, è molto… Molto cavalleresco da parte tua… Ma non ti rendi conto?”
“Sì, mi rendo conto” la rassicurò Harry. In qualche modo il panico di lei lo rendeva più sicuro.
Harry poi utilizza il Mantello per avviarsi alla Foresta Nera senza essere fermato da Ron e Hermione e lo indossa fin quando non si trova faccia a faccia con Voldemort. Infine, continua a portarlo durante la battaglia finale prima di affrontare Voldemort, quando ormai non è altro che un mortale.
Verso la Battaglia
Da quando Harry, Ron e Hermione arrivano alla Testa di Porco la storia comincia a presentare differenze sempre più marcate.
La discussione con Aberforth nel libro è molto più lunga ed è anche l’occasione per raccontare la storia dei Silente e di Grindelwald. Nel film questa parte della storia viene quaso totalmente ignorata.
Nella Stanza delle Necessità Harry tenta di opporsi a che gli altri membri dell’Esercito di Silente lo aiutino nella ricerca dell’Horcrux mancante, invece di cedere subito come nel film. Inoltre, Ginny, Cho Chang, Luna e Dean non sono già lì, ma arrivano più tardi seguiti dal resto dell’Ordine della Fenice.
Dopo la fuga di Piton, la McGranitt fa riunire tutti quanti nella Sala Grande. È iconica la scena del film in cui manda i Serpeverde nelle Segrete: in realtà, nel libro fa in modo che tutti raggiungano la Stanza delle Necessità per far lasciare loro il Castello e mettersi al sicuro.
Infine, di nuovo il film fa dire ad altri personaggi cose che Harry realizza autonomamente. Per esempio, nel film è Luna a suggerirgli di cercare la Dama Grigia ed è Helena Corvonero a dire a Harry di cercare il diadema nella Stanza delle Necessità. In realtà, l’idea di chiedere alla Dama Grigia se avesse detto a Voldemort dov’era il diadema è tutta di Harry, come è lui a intuire dove si trovi in quel momento quando lei gli racconta la sua storia e quella di Tom Riddle.
Il problema, qui, è anche in riferimento alle differenze tra libro e film del Principe Mezzosangue: Harry ricorda, nel libro, di aver visto il diadema quando ha nascosto il Pozioni Avanzate.
Inoltre, collega il fatto che Helena avesse portato il diadema in Albania con i viaggi di Riddle, e il ricordo del colloquio di Voldemort con Silente per il posto di Difesa Contro le Arti Oscure con il giorno in cui aveva occultato il suo nuovo Horcrux.
Un bacio da ricordare
I Doni della Morte è il capitolo della Saga in cui, finalmente, Ron e Hermione si scambiano il loro primo bacio. Lasceremo che la scena del libro ne evidenzi tutte le differenze con quella del film.
“Un momento!” fece Ron, brusco. “Abbiamo dimenticato qualcuno!”
Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 31: “La Battaglia di Hogwarts”
“Chi?” chiese Hermione.
“Gli elfi domestici, saranno tutti giù in cucina, no?”
“Vuoi dire che dobbiamo farli combattere?” domandò Harry.
“No” rispose Ron, serio. “Dobbiamo farli andar via. Non vogliamo altri Dobby, no? Non possiamo chiedergli di morire per noi…”
Le zanne di Basilisco caddero con un gran fragore dalle braccia di Hermione. Corse da Ron, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca. Ron gettò via le zanne e il manico di scopa e rispose con tanto entusiasmo che sollevò Hermione da terra.
“Vi pare il momento?” gemette Harry debolmente. Ma quando non successe nulla, anzi Ron e Hermione si strinsero più forte e cominciarono a dondolare sul posto, alzò la voce. “Ehi! C’è una guerra là fuori!”
Ron e Hermione si separarono, ma rimasero abbracciati.
“Lo so, Harry” ribatté Ron, con l’aria di chi è appena stato colpito in testa da un Bolide, “quindi ora o mai più, no?”.
Durante la Battaglia
Proseguendo nella visione della seconda parte dei Doni della Morte sono parecchi i dettagli che sembrano essere stati aggiunti dagli sceneggiatori. Ad esempio, si vede la Bacchetta di Sambuco spezzarsi quando Voldemort distrugge la bolla di incantesimi di protezione attorno a Hogwarts: perché? Poi, Neville ottiene il permesso di far esplodere un ponte quando nel libro non ce n’è menzione e afferma di essere pazzo di Luna.
Ron e Hermione si trovano con Harry quando lui si dirige alla Stanza delle Necessità, mentre nel film lo vedono semplicemente sparire sulla Mappa del Malandrino, perciò è Ron a capire dove sia. Un punto a favore di Ron, quasi a recuperare la mancanza, agli occhi di Hermione, delle attenzioni per gli Elfi domestici nella scena precedente.
Nella Stanza delle Necessità, Harry e Draco del film si mettono a parlare di quando Draco lo ha salvato a Villa Malfoy davanti a Goyle e Zabini (non c’è Tiger perché l’attore aveva avuto problemi con la giustizia). Probabilmente, un modo per ricordare gli eventi del film precedente agli spettatori.
Il luogo in cui Harry vede Voldemort cambia dalla Stamberga Strillante alla Rimessa delle barche. Fun fact: nel libro, visto che per entrare nella Stamberga devono superare il Platano Picchiatore, Ron rimpiange di non avere con sé Grattastinchi e Hermione lo rimbecca dicendo “Grattastinchi? Sei un mago o cosa?”. La simmetria prima di tutto!
Prutroppo, infine, anche tutta la storia del Principe è molto poco approfondita, mancante di buonissima parte della sua infanzia e adolescenza insieme a Lily. Non un taglio essenziale, stavolta, ma sicuramente avrebbe reso più chiara la personalità di un personaggio complesso come Severus Piton.
Verso la Morte
Prima di avviarsi alla Foresta Proibita, nel libro Harry sente la necessità di informare Neville dell’importanza di uccidere Nagini. Questo aspetto è importante per almeno due motivi: sceglie di non affrontare l’ultimo incontro con Ron e Hermione e sceglie Neville come suo successore nella missione. È però vero che nel film non è evidenziato il rapporto tra Harry e Silente né quanto il ruolo di guida di quest’ultimo lo avesse condizionato.
In un altro articolo abbiamo analizzato un dettaglio particolarmente commovente che differisce tra libro e film: il Sempre detto da Lily a Harry mentre lui si sta avviando verso Voldemort.
Altro dettaglio a prima vista superfluo ma, in verità, di un certo peso è il fatto che Harry, nel libro, non chiude gli occhi prima che Voldemort scagli l’Avada Kedavra. È la differenza tra un uomo che dimostra di non avere paura e uno rassegnato al suo destino.
Tra le differenze più incisive, che minano la comprensione degli eventi, c’è poi la scena con Silente a King’s Cross. Oltre a fare un discorso criptico, Silente nel film non spiega praticamente nulla del perché Harry sia sopravvissuto anche questa volta e nemmeno accenna al suo passato e al motivo delle scelte che aveva compiuto. Harry, dal canto suo, continua a chiedergli cosa deve fare, quando nel libro lo capisce appena comincia a parlare con Silente.
La Battaglia finale e 19 anni dopo: ultime differenze
In un altro articolo è stata analizzata l’intera scena che va dalla rivolta di Neville a Voldemort alla morte di quest’ultimo e le differenze tra libro e film. Sostanzialmente, nel film si vuole porre l’accento sul ruolo di nuovo leader di Neville lasciando a lui il compito di incitare gli hogwartsiani alla battaglia con il famoso discorso.
Inoltre, per sottolineare l’umanità di Voldemort lo si fa combattere anche fisicamente con Harry, mentre nel libro duella separatamente con la McGranitt, Lumacorno e Kingsley Shacklebolt. Non si fa menzione del fatto che anche gli elfi domestici, capitanati da Kreacher, prendono parte alla Battaglia finale.
Differenza di gran conto, manca nel film il duello in mezzo la Sala Grande, davanti a tutti. In quell’occasione Harry spiega a chi la Bacchetta di Sambuco apparteneva veramente, cosa che nel film dice privatamente a Ron e Hermione. Altra differenza con il libro è che Harry spezza la Bacchetta, invece di usarla per riparare la sua e poi riporla nella toma di Silente.
Per concludere, nei 19 anni dopo manca totalmente un riferimento a Teddy, il figlio di Remus Lupin, e a Victoire, la figlia di Bill e Fleur. Due personaggi accessori, ma di cui sicuramente il pubblico avrebbe apprezzato la menzione!
Tutto sommato, seppur con enormi differenze di base, la seconda parte dei Doni della Morte rimane una buona conclusione di un ciclo che riesce sempre, nonostante le migliaia di visioni, a commuovere fino alle lacrime.