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Cornelius Caramell: tra negazione e oscurantismo

22 Settembre 2022 greg-past 7 min read

Cornelius Caramell: tra negazione e oscurantismo

22 Settembre 2022 Ignotus 7 min read

Lui – non – è – tornato! Queste quattro parole ben scandite sono molto difficili da dimenticare per noi fan di Harry Potter. A pronunciarle è Cornelius Caramell in risposta alla preghiera di Albus Silente di accettare il ritorno del Signore Oscuro.

Quella frase, che Caramell sembra ripetere più a sé stesso che al preside di Hogwarts, è il riassunto della pessima condizione in cui versa il Ministero per tutto L’Ordine della Fenice. È una condizione di negazione della verità che consegue in infide manipolazioni degli strumenti di potere del Governo Magico.

Non ci sono prove!

Tutto ha inizio la sera della finale del Torneo Tremaghi, quando un terrorizzato Harry riporta il cadavere di un ragazzo diciassettenne assassinato a sangue freddo. Quella sera Harry ha incontrato Lord Voldemort, lo ha visto riacquisire i suoi pieni poteri e uccidere Cedric. La notizia del ritorno del Signore Oscuro fa raggelare il sangue di tutti e il Ministro della Magia vuole saperne di più.

Come massima autorità politica, Caramell esige una fonte probatoria di quell’orrenda notizia. Purtroppo la parola dell’unico testimone attendibile si spegne tra le labbra di un Dissennatore. Per il Ministro rimangono solo le parole di un quattordicenne e di Albus Silente, suo rivale politico.

Caramell pronuncia la frase "Lui non è tornato"

Le paure di Caramell

La figura di Cornelius è molto complessa poiché racchiude in sé le fragilità dell’uomo comune miste alle pesanti responsabilità di un leader politico. In questo miscuglio vi è un sentimento che si pone a comando della razionalità di Cornelius: la paura. Il Capo del Governo sa di cosa è capace Lord Voldemort e la sola idea che le atrocità del passato possano ritornare nel presente lo fa tremare. Tuttavia anche l’idea di perdere la sua posizione lo spaventa a tal punto da vedere in Silente un forte concorrente alla carica di Ministro

Nel quinto capitolo cinematografico è Lupin a descriverci lo stato mentale del Ministro: “….Caramell non ha la mente sana, è stata contorta e deformata dalla paura. La paura fa fare alla gente cose terribili.”. Allora quali sono queste cose terribili? Noi di E a te vogliamo fornirvi un profilo psico-politico dell’uomo che non ha voluto guardare in faccia l’orribile realtà che lo stava fatalmente circondando.

Lupin parla dello stato mentale di Cornelius Caramell

I tre Ministri

Il primo grande difetto di Caramell è l’attaccamento al ruolo che riveste. E come biasimarlo? Ancor prima della sua nomina, Cornelius Caramell ha visto la sua posizione minacciata da avversari con un grande assenso politico come Barty Crouch Senior e Albus Silente. Se vuoi scoprire qualcosa in più sulla vita del Ministro, leggi il nostro articolo.

Con due contendenti così virtuosi le speranze di Caramell nell’essere eletto non potevano che essere esigue. Per sua fortuna però Barty Crouch venne penalizzato dal feroce metodo con cui condusse la lotta ai mangiamorte, mentre Albus Silente rifiutò la carica.

I principali avversari politici di Caramell: Barty Crouch e Albus Silente

La negazione di Caramell

L’ascesa di Cornelius parte perciò incerta e fortuita. Le accuse di Caramell sono chiare anche se malferme, egli sostiene che Silente, attraverso un infondato allarmismo e lo sfruttamento della figura del famigerato Harry Potter, voglia mettere in ridicolo il suo operato così da sostituirsi a lui.

Quella che Caramell compie è ciò che in psicologia prende il nome di negazione: si tratta di un processo di autodifesa in cui il soggetto non accetta, nega o ignora del tutto un fatto reale o una propria inclinazione o desiderio. Questo meccanismo, studiato per la prima volta da Sigmund Freud, avviene in conseguenza a psicosi o a gravi traumi. Nel caso del Ministro potrebbe trattarsi di un tragico passato durante il regno di terrore di Voldemort.

Brutti ricordi

Non ci sono informazioni su come Caramell abbia affrontato quel periodo né su quale ruolo ricoprisse, ma sappiamo certamente che dovette affrontare anni di grande paura. Il solo ricordo di quei tempi mette Cornelius nella condizione di dover negare il ritorno di quel dolore che sembrava sparito per sempre. Il fatto di essere alla guida del Governo non fa che amplificare il terrore, qui trovi un articolo sul ruolo del Ministro della Magia.

Secondo le parole di Freud nella sua opera La Negazione il soggetto si avvale di tale meccanismo psicologico per difendersi da un dolore troppo grande, sia esso causato da eventi traumatici che si ripetono e sembrano ripetersi, o da pensieri e desideri che il soggetto vorrebbe non avere.

Caramell pensieroso nel suo ufficio

Caramell e il negazionismo

Ma il Ministro non nega l’evidenza solo a sé stesso: servendosi de La Gazzetta del Profeta, intraprende una campagna di diffamazione nei confronti dei suoi due nemici sperando di riuscire ad instillare nelle persone un’opinione molto negativa attraverso articoli fuorvianti e accusatori.

Come spesso accade, le parole di un folle vengono ripetute dagli stolti e così si viene a creare il negazionismo popolare. Le influenze di Caramell sortiscono gli effetti sperati creando una sfiducia collettiva verso le figure del preside e dell’alunno. Allo stesso Harry tocca più volte discutere con i compagni riguardo le proprie affermazioni su Voldemort (ricordate Seamus Finnigan? Se la risposta è no allora qui puoi rinfrescare la memoria!).


Caramell contro Potter e Silente

La diffamazione a mezzo stampa operata da Caramell tocca punti nevralgici per Albus e Harry: il primo dei due viene definito non più brillante come una volta, ma offuscato dalla vecchiaia e ormai incapace di sopperire alle responsabilità di cui è carico. Il secondo è reso dal giornale come un ragazzino egocentrico dalla continua voglia di apparire e, si lascia sottilmente intendere, anche un po’ picchiatello.

In Italia la diffamazione a mezzo stampa è considerato un reato abbastanza grave che può essere punito con la reclusione fino a 3 anni. Nel mondo magico non sembra neanche essere considerato un reato, anzi sembra avere lo stesso peso di un pettegolezzo. La diffamazione a mezzo stampa non è la sola arma al servizio di Caramell: esso si avvale di una tattica molto simile al negazionismo ossia l’oscurantismo.

Articolo n. 595 del Codice Penale

L’Oscurantismo

Quando le notizie non possono più essere distorte, quando i fatti diventano ingiustificabili attraverso la costruzione apposita di cause, allora tali notizie e tali fatti vanno oscurati. Questa omissione di fatti prende il nome di oscurantismo ed è tipica degli stati dittatoriali in cui nessuna informazione scomoda e in contrapposizione con le idee dello Stato viene fatta penetrare.

Stati come la Cina, la Corea del Nord, e ultimamente anche la Russia, filtrano, inibiscono o addirittura inventano le informazioni. Per rinforzare il processo di disinformazione, gli Stati come quelli citati sono soliti sospendere o limitare fortemente l’accesso ad Internet. I blocchi del web avvengono solitamente in seguito a violazioni dei diritti umani, in periodo elettorale o in ricorrenze di eventi storici scomodi.


Non solo Caramell

Esempi di queste violazioni dei diritti digitali sono l’assenza di informazioni riguardo gli eventi dell’89 in Piazza Tienanmen nei motori di ricerca cinesi. In Bielorussia è stato applicato il blocco totale di Internet, Whatsapp, Telegram e molte altre piattaforme digitali per sopprimere le proteste popolari rivolte alla vittoria di Lukashenko. Nei Paesi Arabi è stata istituita una grande censura che blocca i contenuti a tema sessuale (sia di orientamento sia di pornografia) e i contenuti dissonanti dai costumi e dal credo locale.

Caramell si rende colpevole di oscurantismo nei confronti di Harry già durante Il Prigioniero di Azkaban cercando di omettere il fatto che l’allora considerato assassino Sirius Black fosse in cerca del ragazzo per ucciderlo. Questo primo episodio di oscurantismo è un palese esempio del fatto che, anche se compiuta a fin di bene, la distorsione e l’omissione della realtà non portano mai buone conseguenze.

Caramell raccomanda prudenza ad Harry

Fare luce sull’oscurantismo

I modi migliori per combattere le politiche negazioniste e oscurantiste sono la ricerca continua di molteplici fonti d’informazione e lo sviluppo di un pensiero critico e razionale. La divulgazione scientifica e il debunking sono le armi che conferiscono alla gente la giusta consapevolezza sulla realtà. Per sua fortuna, il Ministro della Magia possiede poteri quasi totalitari e quei pochi individui che appoggiavano Harry e Silente non ebbero molto seguito. Diverso è invece l’approccio di Voldemort che, da lì a pochi anni, attuerà un oscurantismo regolato dalla paura e dalla violenza.

Solo dopo la Battaglia dell’Ufficio Misteri, a Caramell la realtà appare così com’è. Quando per pochi istanti vede il Signore Oscuro la negazione non può che dissolversi, lasciando spazio ad un’amara e inoccultabile verità: Voldemort è tornato.

Caramell vede per la prima volta Voldemort

L’orgoglio di Caramell

L’ultimo dettaglio che sentiamo di aggiungere a questa grossolana analisi dell’iter politico del Ministro è l’orgoglio con cui questo compie le sue azioni. Cornelius Caramell è altamente fiero della sua carica, le sue decisioni sono indiscutibili, i suoi errori trascurabili. Persino alla vista di Voldemort sembra titubare e le prime parole che rilascia sono atte a sminuire i suoi errori.

Questo piccolo dettaglio fa la differenza tra l’accettazione dei propri errori e l’inconcludenza del perseverare in una stolta coerenza. A somme tirate Cornelius Caramell non è stato un grande uomo politico, in particolare nei momenti di grande bisogno: la paura e l’orgoglio hanno corrotto la sua morale facendolo somigliare sempre più ai politici babbani.

Caramell nel suo ufficio presso il Paiolo Magico

Cornelius Caramell non gode di grande fama tra i fan e il motivo non sta solo nelle azioni che ha compiuto. Il motivo sta nel fatto che Caramell è un personaggio troppo umano. A causa di questa umanità egli è soggetto ad una serie molto complessa di emozioni che, intrecciandosi, restituiscono comportamenti poco magici e troppo babbani. In fondo la magia in Harry Potter non sta solo nelle bacchette, ma anche nell’animo di ogni personaggio. Attraverso loro scopriamo ogni volta un vezzo di questa grande classe di eterni studenti che è l’umanità.

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