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Avengers vs Harry Potter: smistamento degli eroi della Marvel – parte I

26 Aprile 2020 vale-long 8 min read
Smistamento Guardiani della Galassia

Avengers vs Harry Potter: smistamento degli eroi della Marvel – parte I

26 Aprile 2020 Caskett 8 min read

L’ultimo film ci ha lasciato a bocca aperta e molti di noi sono loro grandi fan: stiamo parlando degli Avengers! Voi avete mai immaginato un cross-over tra l’universo Marvel e Harry Potter?

Avengers

Probabilmente la risposta è “no”. Ma Stan Lee, il padre degli Avengers, ci ha pensato eccome, chiedendo addirittura a J.K. Rowling in un tweet se le sarebbe piaciuto avere Doctor Strange e gli X-Men come professori a Hogwarts.

Nell’attesa dell’uscita di Avengers: Endgame abbiamo anche pubblicato un articolo sulle somiglianze tra Harry Potter e Infinity War. Non c’è dubbio, insomma, che il Marvel Cinematic Universe abbia avuto un forte impatto sui fan, e in particolare su noi che amiamo entrambe le Saghe.

Attualmente tutti i film Marvel sono disponibili sulla piattaforma Disney+. La domanda che ci siamo posti è: a quale Casa di Hogwarts apparterrebbero gli Avengers? Anche se la risposta non è tanto semplice come potrebbe sembrare, proveremo in questo articolo a dare una risposta adeguata.

Avengers: prima formazione

Tony Stark/Iron Man

Avengers: Iron Man

Chi è Tony Stark senza l’armatura? Naturalmente, un genio, miliardario, playboy, filantropo è la prima cosa che verrebbe in mente a chiunque. Ed è tutto vero: è un uomo pragmatico e dalla risposta pronta, ricco più di quanto chiunque possa immaginare, circondato da donne bellissime (fin quando non incontra Pepper Potts) e impegnato nel sociale. Apparentemente, possiede tutte le caratteristiche da Corvonero.

Già dai primi film scopriamo la grandezza del suo cuore e la sua propensione a non evitare i rischi, semmai ad andargli incontro. Tra una scelta facile e una difficile, sicuramente lui sceglierebbe la seconda. Inoltre, è sempre pronto a difendere i più deboli e i suoi amici, dimostrando enorme coraggio e arrivando a sacrificarsi per loro. E questo è da veri Grifondoro.

Ma, se si guarda più attentamente, ciò che più lo caratterizza è l’intraprendenza e l’ambizione. È arrivato al punto in cui si trova grazie al duro lavoro e alla convinzione di essere capace di fare qualsiasi cosa. Diciamolo, è anche abbastanza narcisista. Più di una volta ha dimostrato di essere favorevole ad escludere gli altri compagni e agire da solo o con l’unica collaborazione del dottor Banner, pur di fare ciò che ritiene la cosa migliore. Inoltre, sa di valere più di molti altri, e lo dimostra quotidianamente. C’è un tenero aneddoto come esempio: quando la figlia gli dice di amarlo 3000 in Avengers: Endgame, lui si rivolge alla moglie dicendole di essere migliore di lei. Era naturalmente in tono scherzoso, nondimeno rappresentativo della sua indole competitiva. Per questo motivo, il nostro smistamento colloca il salvatore dell’Universo in Serpeverde.


Steve Rogers/Captain America

Steve Rogers era un ragazzo mingherlino e di debole costituzione. La volontà di proteggere il suo Paese nella Seconda Guerra Mondiale era forte, ma la sua condizione fisica gli impediva di terminare l’addestramento militare, figuriamoci sopravvivere in trincea. Steve non si faceva comunque spaventare dal duro lavoro e continuava a provare, al punto da essere notato da un medico tedesco al servizio degli USA. Quest’ultimo stava lavorando a un siero che avrebbe dovuto potenziare i soldati e renderli delle macchine da combattimento, ma allo stesso tempo molto pericoloso. Pur di dare il suo contributo alla Guerra, perciò, Steve decide di sottoporsi volontariamente al test: è così che diventa Captain America.

Chiaramente, la sua purezza di spirito e lo spirito di sacrificio sono le cose che risultano più evidenti all’inizio della storia. Il suo coraggio nel guidare l’esercito americano in una missione di recupero praticamente suicida ha segnato tutto il primo film a lui dedicato. Purtroppo, sappiamo che quello stesso coraggio gli è costato oltre 70 anni di ibernazione e la possibilità di invecchiare felicemente al fianco della sua amata. Lo ha potuto sopportare solo grazie a un altro tratto distintivo del suo carattere: la lealtà. Sapere di aver favorito la vittoria dell’America e di aver fatto la sua parte nella guerra è per lui un motivo di consolazione, come anche un orgoglio.

Quando entra negli Avengers scopriamo una seconda caratteristica, ancora più incisiva: la giustizia. È un uomo talmente giusto da essere l’unico tra i colleghi a riuscire a governare il Martello di Thor, che per volere di Odino solo chi avesse avuto le doti adatte a regnare avrebbe potuto sollevare.

Il Cappello sicuramente sarebbe stato molto indeciso su dove collocarlo, poiché starebbe benissimo tra i Tassorosso. Eppure, il nostro cuore ci dice che starebbe molto meglio in Grifondoro!


Thor

Thor, figlio di Odino, è l’erede al trono di Asgard e lo Zio del Tuo… cioè, il Dio del Tuono. Il suo status e il suo potere lo portano spesso ad avere atteggiamenti arroganti: sa di essere molto forte e se ne vanta. Inoltre non ha rispetto per alcuna regola impostagli (vi ricorda qualcuno?). All’inizio della storia ciò irrita parecchio il suo divino Padre, che lo spedisce sulla Terra per insegnargli un po’ di umiltà. E qui comincia il percorso che lo condurrà ad essere il vero Thor.

Già dal primo film in cui lo incontriamo capiamo che ciò che spinge Thor ad agire è principalmente l’amore. Quello per Jane Foster, che lo porta a comprendere gli errori che avevano spinto suo padre ad esiliarlo. Ma anche quello per la sua famiglia, che in un primo momento gli dà la forza di lasciare Jane, pur continuando a vegliare su di lei grazie a Heimdall. Anche l’amore per il suo fratellastro, Loki, lo aiuta a scindere bene e male e riconoscere l’equilibrio tra i due.

Essendo senza dubbio un uomo giusto, sono l’onestà e il coraggio i tratti che lo caratterizzano di più. Thor si contraddistingue come un uomo spesso impulsivo, ma tra gli Avengers spicca come colui che è sempre pronto a entrare in azione, non importa quanto folle sia l’idea. Inoltre, si assume fino in fondo la responsabilità delle sue azioni. Ne sia prova quando in Ragnarok decide di provocare la distruzione di Asgard pur di salvare il suo popolo. Non di meno, la sua decisione di lasciare il comando in favore di Valchiria ha richiesto grandissima forza e maturità. Perciò, riteniamo che la Casa di Hogwarts in cui si rispecchia di più sia Grifondoro.


Bruce Banner/Hulk

Se c’è una persona che ha dato tutto per il bene della Scienza, quella è Bruce Banner. Pur di portare a termine la sua ricerca ha provato su di sé un siero che lo a trasformato nel suo esatto opposto: Hulk. È perciò molto difficile, in questo caso, decidere quale sia il tratto più indicativo del suo carattere.

Di sicuro c’è, com’è stato detto, il coraggio. Ancora di più si riscontra la tenacia e la forza di volontà, che lo portano a combattere Hulk in ogni modo e a condurre costanti studi alla ricerca di una soluzione al problema. Bruce è un uomo molto cauto, che cerca la pace ovunque sia possibile e non agisce mai senza aver calcolato le conseguenze delle sue azioni. Lo dimostra bene quando respinge i suoi sentimenti per Natasha Romanoff, pur di proteggerla dal mostro che non riesce a reprimere.

Allo stesso tempo, non si può non considerare anche l’essenza di Hulk. Questo non è solamente una maschera che il geniale dottor Banner indossa per combattere insieme agli Avengers. È in tutto e per tutto un alter ego, se vogliamo un’emanazione del suo inconscio. E Hulk è un essere impulsivo, carico di rabbia e di una potenza distruttiva. Hulk spacca!

Ma c’è qualcosa che li accomuna ed è proprio l’amore per Nat. L’unica cosa che riesce a placare la furia di Hulk e a far ritornare Bruce Banner in sé è, infatti, vederla e sentire la sua voce. Inoltre, predilige l’amicizia: riconosce negli Avengers i suoi compagni, tant’è che in Ragnarok sceglie di seguire Thor pur di non perdere di nuovo il suo amico. Tutti segni del fatto che, nel profondo, il buon Banner è un meraviglioso Tassorosso.


Natasha Romanoff/Vedova Nera

Fa parte della squadra degli Avengers anche una femme fatale d’eccezione: Natasha Romanoff, il cui nickname, non a caso, è Vedova Nera. La sua storia non è stata sviluppata approfonditamente dal Marvel Cinematic Universe, che ha però inserito informazioni sul suo passato nei vari film della Saga.

Di lei si sa che è russa di nascita ed è stata assoldata dal KGB, per poi passare dalla parte dello S.H.I.E.L.D.. Si sa, inoltre, che si è profondamente pentita di tutti i crimini che ha compiuto nel suo passato e, perciò, è alla costante ricerca della redenzione. È una donna energica e indipendente, legata da un forte affetto per Clint Burton, che l’ha salvata invece di giustiziarla per conto proprio dello S.H.I.E.L.D., e fa di tutto per raggiungere i suoi obiettivi.

Ha una fortissima personalità, che la porta a fare ciò che ritiene giusto nonostante questo vada a discapito di qualcun altro, persino la sua parola. Ciò succede in Civil War, quando, dopo essersi schierata con Tony Stark, è proprio lei a permettere a Captain America di fuggire in Siberia. È, nonostante tutto, un’amica leale e una valida alleata, che arriva a sacrificare la sua vita per quella del suo amico e dell’umanità. Decisamente una delle migliori rappresentazioni della Casa di Serpeverde.


Clint Burton/Occhio di Falco

Anche di Clint Burton si sa molto poco, in base ai film della Saga della Marvel Cinematic Universe. Le cose che spiccano nella sua caratterizzazione sono la mira infallibile, da cui il nickname Occhio di Falco, e la grande amicizia che lo lega a Natasha Romanoff.

Nel primo Avengers viene soggiogato dal potere dello scettro di Loki e, quando finalmente Natasha lo libera, fa di tutto per vendicarsi. È un uomo dalle mille risorse: sebbene sia il meno forte del gruppo trova sempre un modo per dare il suo contributo e togliere tutti dai guai. Ha una prontezza di spirito non indifferente e cerca di comprendere ciò che succede, più che semplicemente reagire.

È estraneo al mondo sovrannaturale di dei e uomini potenziati in laboratorio in cui si ritrova e spesso ne prova timore. Ma non si tira mai indietro di fronte alla chiamata dei compagni, arrivando al cuore del problema e analizzando la situazione, in modo da trovare la soluzione più adeguata. Quando, per esempio, in Endgame comincia a giustiziare i membri della mafia, riesce bene ad eludere lo S.H.I.E.L.D. grazie al suo intelletto. Ha, quindi, le caratteristiche di un degno Corvonero.

Questi sono solo gli Avengers iniziali; nel tempo, il gruppo di Vendicatori è cresciuto esponenzialmente, arrivando a comprendere anche i Guardiani della Galassia. Gli Avengers mancanti vengono analizzati nella seconda parte.

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