Il mondo dell’arte è estremamente vasto e comprende svariati stili, tecniche e modelli. Ma se circoscriviamo il nostro campo alle sole opere pittoriche e facciamo mente locale su tutti i film (sì, proprio tutti) ci renderemo conto che ci sono più somiglianze – e forse riferimenti – di quanto possiamo immaginare tra il mondo della cosiddetta “settima arte” (il cinema) e il mondo dell’arte pittorica.
Facendo riferimento a illuminazione, composizione, colori e atmosfera è possibile trovare infinite somiglianze tra i film di Harry Potter e diverse opere d’arte pittoriche. Van Gogh e i suoi panorami infiniti, Much e il suo modo di scomporre e allungare lo spazio, fino alla precisione prospettiva e d’illuminazione di George De La Tour.
Insomma, quelle di Harry Potter, visivamente parlando, possono portarci su infinite strade, vediamo quali.
Hogwarts notturna sul lago illuminato dalle lanterne…
La prima immagine di Hogwarts che ci si palesa davanti. Una Hogwarts notturna, che finalmente prende forma dalle pagine, illuminata unicamente dal bagliore della luna, dalle lanterne sul lago e dalle stanze illuminate, un’atmosfera magica.
…e la “Notte Stellata sul Rodano” di Van Gogh
Un’atmosfera simile a quella che Vincent Van Gogh ci trasmette nel suo celebre dipinto “Notte Stellata sul Rodano”. Il pittore olandese realizza questo dipinto nel 1888, uno tra i tanti dipinti en plain air – locuzione francese che indica un tipo di pittura esclusivamente all’aperto, che consente di cogliere i cambi di illuminazione.
Van Gogh aveva una particolare predilezione per i paesaggi notturni, che secondo lui avevano molto di più da offrire rispetto a quelli diurni; Van Gogh li definiva “più ricchi di colore”.
Probabilmente Van Gogh aveva ragione, i paesaggi notturni hanno qualcosa in più da offrire. Forse il nostro primo impatto con il castello di Hogwarts sarebbe stato diverso se fosse avvenuto di giorno, con un’atmosfera totalmente diversa?
L’attacco dei Dissennatori…
I Dissennatori sono creature raccapriccianti, il loro metodo di attacco consiste nel nutrirsi dei ricordi felici fino a risucchiare l’anima della persona. Nei film questo “risucchiamento” viene esplicato in modo letterale.
Le vittime dei Dissennatori vengono letteralmente risucchiate, tra atroci sofferenze. I loro corpi sembrano scomporsi, deformarsi.
…e l’ “Urlo” di Munch
Una deformazione del genere ci rimanda istintivamente a quelle operate da Edvard Munch. Volti raccapriccianti, deformati, privi d’anima, una vera e propria collezione di maschere inquietanti che popola la produzione artistica dell’artista norvegese.
Munch viene letteralmente travolto da quella che è l’anima dell’Urlo durante una passeggiata in cui, a sua detta, il cielo si tinse di un “rosso fuoco” quando avvertì “un grande urlo” che mandò a pezzi le linee della natura e le sue. Tutto è stato scomposto, allungato, deformato, stravolto dalla potenza della natura e da questo grido che portava il suo stesso essere a oscillare.
I fantasmi al tavolo di Hogwarts…
I fantasmi sono una componente immancabile del castello di Hogwarts, sono dei veri e propri abitanti, come gli studenti e i professori…e non si fanno scrupoli a far sentire la loro presenza.
Da Nick Quasi-Senza-Testa al Frate Grasso, tutti i fantasmi di Hogwarts da tradizione danno il benvenuto agli studenti, vecchi e nuovi, all’inizio dell’anno scolastico.
Di fantasmi nel mondo dell’arte ce ne sono stati tanti, ma un’opera in particolare ha catturato la nostra attenzione.
…e “Macbeth apercevant le spectre de Banco” di Théodore Chassériau
Un’opera romantica, di fine 1800 ispirato all’opera di Macbeth di William Shakespeare. Banco (o Banquo) viene ucciso e successivamente Macbeth è convinto di vedere il suo fantasma sedersi al suo posto a tavola, mentre tutti gli altri commensali non vedono nulla.
Banco, un po’ come i fantasmi di Hogwarts, ritorna in un luogo a lui familiare, il suo posto a tavola. Allo stesso modo, i fantasmi continuano ad aleggiare nel castello, quella che era stata la loro “casa” in vita.
La sala comune di Grifondoro illuminata dal camino…
Sono numerose le serate a lume di camino nella sala comune di Grifondoro; un’atmosfera calda, intima, con il fuoco come unica fonte di illuminazione.
In Harry Potter e la Pietra Filosofale, in particolare, dopo l’attacco della figura incappucciata nel bosco, Harry, Ron e Hermione si ritrovano nella sala comune a discutere su ciò che è appena successo.
La stanza è avvolta da una densa ombra, squarciata unicamente dalla luce del camino e da un flebile raggio di luna dalla finestra. Chiaroscuri forti, un contrasto elevato, e colori prevalentemente caldi.
…e la “Maddalena” di George de La Tour
George de La Tour è stato un pittore francese vissuto tra la fine del 1500 e il 1600. Considerato una sorta di Caravaggio francese, de La Tour venne fortemente influenzato dall’artista italiano, che ebbe modo di conoscere – probabilmente – attraverso il pittore Hendrick Terbrugghen, assiduo frequentatore degli ambienti artistici romani.
I chiaroscuri forti e le fonti di illuminazione calde che spiccano in grandi zone d’ombra rimandano istintivamente a quello che era l’operato di Caravaggio e, forse, le scene a lume di camino dei film di Harry Potter strizzano l’occhio proprio a questi artisti.
La solitudine di Harry sull’Espresso per Hogwarts…
In Harry Potter e l’Ordine della Fenice, c’è un momento particolare nella vita di Harry: Voldemort sta tornando al potere dopo la notte nel cimitero durante il Torneo Tremaghi. Lo sente, lo vede in sogno e pian piano il Signore Oscuro sta entrando nella sua mente; inoltre, Harry si sente in qualche modo isolato e malvisto dall’intero mondo magico.
La solitudine provata da Harry in quel momento, dove nemmeno i suoi migliori amici possono capire fino in fondo ciò che sta vivendo, ci rimanda probabilmente a uno dei più famosi pittori dell’ultimo novecento.
…e la “Lettrice in treno” di Edward Hopper
Le opere di Edward Hopper lasciano trasparire una sorta di isolamento, di solitudine, dell’individuo circondato dal nulla. I suoi tagli fotografici probabilmente ci rendono ancora più facile l’identificazione con l’arte cinematografica, essendo lui stesso influenzato dall’avvento della settima arte che – intanto – continuava a stupire e sorprendere.
Perché proprio questo quadro? Banalmente, l’ambiente del treno rimanda istintivamente alla scena del quinto film, anche se, come detto, un po’ tutta la produzione di Hopper rilascia ed esplica quel senso di solitudine che Harry ha provato all’inizio dell’anno scolastico.
Il mondo dell’arte è estremamente vasto per stabilire dei riferimenti certi, ma probabilmente è proprio per la sua vastità che è possibile creare dei collegamenti e delle connessioni tra qualcosa che, apparentemente, sembra così distante.