La Mappa del Malandrino è uno degli oggetti magici più belli e interessanti della saga. Torna utile a Harry in svariate occasioni e ha anche permesso a J.K. Rowling di inserire più di un colpo di scena. Per quanto appaia così spesso nella saga, tuttavia, ci sono diversi quesiti irrisolti che la riguardano.
Ammettiamolo: per quanto possiamo amare la Rowling e la saga di Harry Potter, le domande senza risposta sul mondo magico sono innumerevoli. D’altronde, è un rischio praticamente inevitabile, nel momento in cui si crea un universo come quello da lei pensato.
Che si tratti di veri e propri buchi di trama, o di semplici – come dicevamo – domande senza risposta (qui potete trovarne qualcuna sull’Incanto Patronus, qui altre sulla Stanza delle Necessità e qui altre ancora sulle bacchette magiche), negli anni i fan hanno trovato diverse cose che sembrano non funzionare, o su cui ancora non sappiamo tutto ciò che ci sarebbe da sapere. In questo articolo, vediamo insieme tutti i quesiti irrisolti che riguardano la Mappa del Malandrino.
1. Come funziona la Mappa del Malandrino?
Partiamo con la domanda fondamentale, uno dei misteri più grandi della saga di Harry Potter: come funziona, veramente, la Mappa del Malandrino? Come “registra” le presenze all’interno dei confini di Hogwarts? Rileva chiunque metta piede nel castello anche solo per qualche secondo, o ha bisogno di un determinato periodo per “riconoscere” le persone, prima di far comparire i loro nomi?
E poi: se la mappa non si trova all’interno del castello, riesce comunque a sapere chi invece vi è in quel momento? Se sì, come riesce a farlo? È legata a Hogwarts mediante una sorta di incantesimo che rispecchia la Traccia?
Di più: dopo che i Malandrini hanno lasciato Hogwarts, come ha fatto la mappa a riconoscere persone sempre nuove che hanno messo piede nel castello? Come hanno fatto i Malandrini a “insegnarle” a riconoscere sconosciuti provenienti da ogni luogo del mondo, in ogni tempo? In altre parole, come l’hanno resa intelligente?
Ancora: la mappa rileva soltanto i maghi e le streghe, o ipoteticamente anche i Babbani? Se ci riesce, come li riconosce, senza alcun appiglio a una qualche loro fonte interna di magia che possa essere captata dalla mappa? Ricordiamoci che non c’è effettivamente una Traccia posta sulle persone a Hogwarts, dunque qual è l’unico modo che ha la mappa per rilevare la presenza di qualcuno, se non la presenza di una traccia innata, che è la magia?
2. Come Fred e George scoprono la formula?
I gemelli Weasley trafugano la mappa dall’ufficio di Gazza durante il loro primo anno, come raccontano a Harry ne Il Prigioniero di Azkaban, e quando questi chiede loro se sanno come utilizzarla, George sfiora il foglio e dice: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.“
Harry non interroga Fred e George ulteriormente: un’occhiata veloce alla mappa e ha già individuato i passaggi segreti che conducono a Hogsmeade. Ma, forse, un paio di domande avremmo voluto fargliele noi, cominciando con: come fate a conoscere le formule per “attivare” e “disattivare” la mappa?
In realtà, questa domanda ha ricevuto una risposta, più o meno convincente, da parte della stessa J.K. Rowling, risposta che è però rimasta fuori dai libri. Essendo la Mappa del Malandrino un oggetto pensante e in grado di interagire intelligentemente con chi cerca di utilizzarla, è probabile che i gemelli abbiano scoperto le formule con l’aiuto della mappa stessa, dopo una serie di tentativi. D’altronde, un oggetto magico appartenuto ai Malandrini, nelle mani di Fred e George Weasley dev’essersi per forza sentito in mani sicure!
3. È possibile nascondersi dalla mappa?
In teoria non è possibile sfuggire alla Mappa del Malandrino. Neppure sotto al Mantello dell’Invisibilità, stratagemma che ha ingannato persino la Morte in persona, possiamo nasconderci alla “vista” della mappa. Esistono però un paio di luoghi in cui è possibile scomparire: la Stanza delle Necessità e la Camera dei Segreti.
Come dicevamo, non abbiamo la più pallida idea di come i Malandrini siano riusciti a creare un oggetto simile, ma dobbiamo ipotizzare che sulla mappa compaiano soltanto i luoghi conosciuti di Hogwarts e quelli non protetti da potenti incantesimi.
La Stanza delle Necessità, nonostante sia stata visitata più volte negli anni, è resa introvabile da una magia che probabilmente supera quella che permette alla mappa di rilevare luoghi e persone all’interno del castello.
Riguardo invece alla Camera dei Segreti, la spiegazione è ancora più semplice: nessuno ha mai saputo la sua ubicazione, a eccezione di pochissime persone. È chiaro che una stanza considerata addirittura leggenda non solo non può apparire sulla Mappa del Malandrino, ma riesce anche a far scomparire chiunque vi entri.
D’altronde, è improbabile che Fred e George, dopo che Ginny viene rapita dal mostro, non abbiano cercato ovunque, nella mappa, la loro sorellina. Direte voi: ma la Rowling la mappa non l’aveva ancora inventata! Certo, ma questo è un altro discorso.
4. Chi diavolo è questo Peter Minus che dorme accanto a mio fratello?
Come abbiamo già detto, Fred e George entrano in possesso della Mappa del Malandrino durante il loro primo anno a Hogwarts. Ron non frequenta ancora, ma dobbiamo ricordarci che, prima di diventare suo, il topo Crosta è appartenuto a Percy.
Finché non passano la mappa a Harry, dunque per ben cinque anni, i gemelli la utilizzano ripetutamente, per altro dovendo scoprire tutti i suoi segreti completamente da soli. Com’è possibile che, in cinque anni trascorsi a studiare la mappa, non si accorgano mai della presenza di un tale Peter Minus nel dormitorio dei Grifondoro? Per di più, nella stanza insieme a Percy (prima) e a Ron (dopo).
5. Compari sulla mappa se sei morto?
Quando Harry riceve la mappa dai gemelli, uno dei primi nomi che individua è quello di Pix il Poltergeist, il che ci fa dedurre che la mappa rilevi la presenza dei fantasmi. Essi, tuttavia, in un certo senso non sono veramente morti, dato che continuano a mantenere intatta la propria identità (inclusi ricordi, carattere, emozioni).
Ma se, ad esempio, una persona dovesse morire entro i confini di Hogwarts, il suo nome continuerebbe a comparire sulla mappa, associato al suo cadavere? O svanirebbe all’istante? Pensiamo, ad esempio, a quando Barty Crouch muore al limitare della foresta, durante il quarto anno: se Harry avesse avuto la mappa aperta, in quel momento, che cosa avrebbe visto?
6. La mappa registra gli animali?
Prima ancora di notare il nome di Pix, Harry individua Mrs Purr, il gatto di Gazza, aggirarsi per il secondo piano. Dobbiamo quindi concludere che la mappa sia in grado di individuare anche gli animali… ma tutti, gli animali? Forse fa distinzione fra quelli che hanno un nome e quelli che non ce l’hanno. Ma allora non dovrebbe mostrare i vari gufi, rospi e gatti appartenenti agli studenti?
O magari rileva solo gli animali che dimorano stabilmente a Hogwarts? È chiaro che la mappa non può registrare la presenza di ogni ragno, formica e mosca all’interno e fuori delle mura del castello, dunque sembra che l’animale in questione debba possedere un certo livello di intelligenza e dimensioni assai maggiori di quelle di un insetto. Ma allora, quando il basilisco si muove attraverso le tubature, compare sulla mappa oppure no?
Possiamo azzardare una risposta: le volte in cui Harry, anche nei libri, fa cadere l’occhio sull’ufficio di Silente, non menziona mai la fenice Fanny, che pure possiede un nome e dimora stabilmente a Hogwarts.
Possiamo ipotizzare che, se Mrs Purr si fosse già trovata al castello durante gli anni in cui i Malandrini hanno frequentato Hogwarts, allora quattro combinaguai avrebbero avuto tutto l’interesse a far comparire sulla loro mappa il gatto spione di Gazza, e quindi che, effettivamente, Mrs Purr sia l’unico animale ad apparire nella Mappa del Malandrino. Certo, si tratterebbe di un gatto assai longevo.
7. Come fa l’intero castello a rientrare in una mappa così piccola?
Tutte le immagini che abbiamo della Mappa del Malandrino sono frutto della fantasia di persone che hanno lavorato al film Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban: una descrizione dettagliata della mappa non risulta all’interno dei libri. Possiamo comunque supporre che la mappa che vediamo nel film sia una buonissima approssimazione.
Ma a questo punto sorge un dubbio: com’è possibile che, su una mappa delle dimensioni di un foglio di pergamena, riesca a rientrare non solo l’intero castello di Hogwarts, con tutte le sue stanze, i suoi piani, i suoi corridoi e le sue scale, ma anche l’esterno che lo circonda?
Direte voi: ci stiamo ponendo domande sulla geometria bidimensionale di un oggetto magico, ha senso? Ce l’ha, se vogliamo provare a visualizzarci l’oggetto magico in questione. L’ipotesi più plausibile è che la mappa, potendo fa apparire e scomparire l’inchiostro “a suo piacimento”, mostri ogni volta un settore diverso del castello, a seconda di che cosa cerchi chi la sta guardando.
8. Voldemort è apparso sulla mappa, durante il suo soggiorno sulla nuca di Raptor?
Come dicevamo, la Mappa del Malandrino rileva la presenza dei fantasmi a Hogwarts. È dunque possibile che individui anche Lord Voldemort, durante i mesi che questi trascorre come parassita del professor Raptor?
È vero, classificare Voldemort come fantasma non è del tutto esatto, dato che per undici anni non è stato che un debole spirito tenuto in vita soltanto dai suoi Horcrux. Ma ha comunque sempre mantenuto la propria identità intatta, dato che la morte non l’ha mai reclamato. Dobbiamo dunque ipotizzare che sia comparso sulla mappa e che i gemelli non si siano mai accorti neppure di lui?
9. Come hanno fatto quattro ragazzini a creare un oggetto magico così potente?
I quesiti che ci siamo posti all’inizio sul funzionamento della mappa sono, in un certo senso, il risultato di questa grande domanda: ma come diamine hanno fatto quattro adolescenti a creare un oggetto magico tanto potente e sofisticato?
Tendiamo a non farci caso, ma, se ci pensiamo bene, la Mappa del Malandrino risulta davvero un artefatto assurdamente complesso. È stata fatta riemergere una qualche forma di magia antichissima, che i Malandrini hanno scovato chissà dove, o è stato tutto frutto della loro inventiva?
In ogni caso, la creazione della mappa pone di certo i Malandrini sullo stesso piano dei più grandi maghi di sempre, se consideriamo le abilità magiche dimostrate negli anni della giovinezza.
Considerata, lo ripetiamo, la straordinarietà di questo oggetto magico, è davvero strabiliante come si tratti di un semplice strumento di quattro ragazzini che volevano soltanto girovagare per il castello e sgattaiolare fuori dalla scuola senza essere scoperti.
10. Esistono altre mappe simili?
A seconda che la magia utilizzata dai Malandrini sia completamente nuova oppure riscoperta, possiamo ipotizzare che la mappa sia un oggetto unico oppure che abbia altre compagne in giro per il mondo. Non potendo rispondere alla prima domanda, a maggior ragione non abbiamo idea di come trovare una soluzione alla seconda.
Sappiamo per certo che nei libri non viene menzionato nessun oggetto magico simile alla Mappa del Malandrino, e dobbiamo dunque ipotizzare che si tratti di un unicum. Il che rende ancora più sorprendente il mistero che la circonda.
Se volete fare un ripasso di ciò che sappiamo della Mappa del Malandrino, leggete il nostro articolo. I quesiti che ci siamo posti erano venuti in mente anche a voi? Avete qualche idea su come risolverli? Diteci la vostra nei commenti!