In che modo il genere fantasy si è fatto strada tra le librerie degli italiani?
Quali difficoltà ha dovuto superare? Scopriamolo insieme!
Il fantasy in Italia: due limiti fondamentali
Il genere fantasy, in Italia, ha faticato a prendere piede. Nonostante una tradizione secolare, che vede in grandiosi autori della nostra letteratura dei precursori della narrativa fantastica, il fantasy non si è mai affermato pienamente nella penisola. Il che è fondamentalmente riconducibile a due ordini di motivi, intrecciati fra loro.
In primo luogo, ci si è messa la critica: già il filosofo Benedetto Croce (1866-1952) aveva condannato la narrativa fantastica, e l’influenza della sua estetica ha continuato a farsi sentire per decenni (non è un caso che chiunque abbia scritto qualche opera riconducibile al genere fantastico l’abbia fatto con implicazioni filosofiche, allegoriche, intellettuali: Calvino, Buzzati…).
A ciò si aggiunga la questione dei pregiudizi, che nutre ed è nutrita dalle opinioni della critica: il fantasy viene solitamente considerato un sottogenere per bambini e per lettori superficiali.
Come quei limiti sono stati superati
Eppure, da due decenni a questa parte, qualcosa è cambiato: l’immaginario fantasy è entrato nelle vite di gran parte degli italiani, ha iniziato a popolare le librerie e la mentalità collettiva. E questo soprattutto grazie al cinema: gli strepitosi successi delle grandi saghe cinematografiche ispirate ai pionieri del genere – primo fra tutti Tolkien (ricordiamo che il primo film del Signore degli anelli uscì nel 2001, stesso anno di Harry Potter e la pietra filosofale) – hanno fatto in modo che l’universo fantastico si iniziasse ad affermare anche in Italia. Da non sottovalutare, poi, i contributi del mondo dei videogiochi, delle serie TV e dei fumetti.
Tutto ciò ha dato impulso a una florida produzione narrativa: diversi autori si sono cimentati nella stesura di opere fantasy, adottando come target soprattutto il mondo giovanile. Molti di essi hanno ricalcato gli schemi definiti dai maestri del genere (Tolkien, Lewis); altri hanno tentato di cavalcare l’onda del successo ispirandosi alla Rowling; altri ancora hanno seguito linee di sperimentazione indipendenti. Non tutti hanno avuto successo: certo, non sono mancati dei pregevoli tesori di narrativa, ma non si è mai raggiunto un successo pari a quello che ha reso celebri gli scrittori fantasy stranieri nel mondo. Fatta eccezione per un’autrice: romana, classe 1980, laureata in Astrofisica. Nota anche come l’autrice fantasy italiana più venduta al mondo.
Licia Troisi, regina italiana del fantasy
Licia Troisi è considerata la regina del fantasy italiano. Ha esordito nel 2004, pubblicando con Mondadori la trilogia delle Cronache del Mondo Emerso, la cui stesura era stata avviata nel 2001. A oggi, le sue opere hanno venduto oltre 2 milioni e mezzo di copie in 18 Paesi. Il che fa di lei l’autrice fantasy italiana che ha riscosso più successo all’estero.
La sua grandezza, oltre che dai numeri, è celebrata dalla critica: non pochi ritengono che alla Troisi vada il merito di aver polarizzato il genere fantasy nella penisola, e di averlo fatto con lodevoli risultati.
Benché criticata dalla prima pubblicazione dei suoi lavori a causa del suo prematuro ingresso nel mondo della narrativa e dell’editoria, Licia Troisi ha conquistato un successo sempre maggiore, grazie e soprattutto alla sua passione per la scrittura e alla fantasia che contraddistingue la sua personalità da autrice.
L’universo fantasy di Licia Troisi
La Troisi ha dedicato tre saghe alle vicende del Mondo Emerso, da lei ideato:
- Cronache del Mondo Emerso (tre volumi più un quarto uscito nel 2014);
- Le guerre del Mondo Emerso (tre volumi);
- Le leggende del Mondo Emerso (tre volumi).
Inoltre, si è dedicata alla stesura di altre saghe di successo, indipendenti tra loro:
- La ragazza drago (cinque volumi);
- I regni di Nashira (quattro volumi);
- Pandora (quattro volumi);
- La saga del Dominio (tre volumi).
La sua prolifica produzione vanta anche diversi fumetti e libri illustrati sul Mondo Emerso, romanzi singoli e racconti.
Insomma, si può dire che la Troisi sia a tutti gli effetti da considerare come colei che ha donato dignità al genere fantasy in Italia. Ad accompagnarla oggi vi sono altri numerosi autori, ma la strada, a quanto pare, è ancora lunga.