Il Wizarding World Book Club ha analizzato le scelte fatte dai personaggi nei “Doni della Morte”, specialmente riguardo ai temi di Saggezza e Buon Senso.
Proprio in base alle scelte da lui fatte, un personaggio è risultato poco provvisto di entrambe: Lord Voldemort, aka Tom Riddle.
La prima conseguenza che conosciamo delle scelte di Voldemort è che è stato apparentemente sconfitto da un baby Harry Potter. Non proprio morto – come dice profeticamente Hagrid: “Non so se dentro aveva ancora qualcosa di abbastanza umano da morire” – Voldemort è costretto a nascondersi, con i suoi seguaci divisi e il suo potere infranto.
Ma questo, ovviamente, non è né l’inizio né la fine della storia di Voldemort. Il viaggio a Godric’s Hollow è stato lungo e contorto. Voldemort ha avuto l’opportunità di fare scelte diverse, anche se i suoi occhi serpenteschi erano fissati su un solo obiettivo: un mondo in cui la magia fosse potere e dove i Purosangue regnassero supremi. Voleva un mondo che gioisse della crudeltà, che vedesse la morte come un fallimento ma che poco valorizzasse la vita, e che negasse amore, gentilezza e tolleranza.
LE SUE AZIONI ALL’ORFANOTROFIO
Questo ideale di mondo era una scelta che Voldemort, nato Tom Riddle, aveva già fatto tempo prima di sapere di essere un mago, quando praticava la magia contro i suoi compagni orfani e si divertiva a causare disagio e dolore. La sua indole preoccupa Silente, che nota tre cose dal loro primo incontro: la sua auto-sufficienza, il disprezzo per qualunque cosa lo legasse agli altri e la sua tendenza ladresca a prendere trofei dalle sue vittime.
AVER ACCUSATO HAGRID DI AVER APERTO LA CAMERA DEI SEGRETI
A Hogwarts, tra le sue scelte avrebbe potuto esserci quella di ricominciare, ma Riddle decide di concentrarsi sulle sue straordinarie abilità e comincia a radunare seguaci piuttosto che amici. Riddle non vuole appartenere: lui vuole dominare.
Ciò che realmente impara è a tenerlo nascosto. Passerà del tempo prima che si conceda di nuovo di godere in pubblico del dolore inflitto agli altri. Nel frattempo, perfeziona il suo fascino, che gli permette di manipolare svariate persone come il Professor Lumacorno, Hepzibah Smith e Ginny Weasley.
Il suo fascino, insieme alle sue crescenti capacità, portano Riddle ad essere inneggiato dai professori – a parte Silente – che sembrano non sospettare niente delle sue intenzioni; persino quando chiede a Lumacorno spiegazioni sugli Horcrux, contenitori per l’imprigionamento magico di un’anima. Riddle è abbastanza sicuro di se stesso da accusare Hagrid di aver aperto la Camera dei Segreti, nonostante fosse stato lui ad aprirla.
LA SUA RICHIESTA DI DIVENTARE UN PROFESSORE DI HOGWARTS
La potenziale chiusura di Hogwarts durante gli anni della Camera dei Segreti è importante perché è l’unico posto in cui Riddle si senta a casa. Il suo attaccamento a questo posto è tale da portarlo a chiedere sia al Professor Dippet che al Professor Silente di diventare professore.
Ciò di solito non rientra tra le scelte di qualcuno con affinità verso niente e nessuno, ma Silente suggerisce altre due ragioni per la richiesta di Riddle: il desiderio di conoscere tutti i segreti del castello e la convinzione che Hogwarts lo potesse aiutare a formare la sua base di supporto. Aveva già avuto successo da studente, perciò quanto sarebbe stato ancora più elettrizzante guadagnare seguaci da una posizione di potere? All’epoca della sua seconda richiesta c’era anche un nuovo incentivo: nascondere uno dei suoi Horcrux.
AVER UCCISO SUO PADRE BABBANO
Riddle non ha mai tenuto in gran considerazione i Babbani – era convinto che sua madre non potesse essere una strega, perché già a 11 anni vedeva la morte come una debolezza babbana; probabilmente pensava che magia significasse immortalità. In seguito, le scelte che farà saranno tutte mirate a cercare un modo per far sì che questo sia vero, ma non prima di aver scoperto che le sue abilità magiche derivavano da sua madre. Lei gli aveva trasmesso anche il sangue di Serpeverde e la rettilofonia ed è più che possibile che gli abbia tramandato una vena di violenza e instabilità, dal momento che la sua famiglia era famosa per questi tratti nel loro carattere.
Scoprire che suo padre babbano aveva ripudiato sua madre sembra essere stato uno stimolo per Riddle. Nel momento in cui scoprì la verità, uccise suo padre e i suoi nonni. Se ne vanta persino con Harry, mentre lui è trattenuto sulla lapide di Tom Riddle Sr.
C’è un certo disgusto non riconosciuto nell’odio di Riddle per i Babbani. Non rinnega il suo status di Mezzosangue, ma sottolinea l’inferiorità dei Babbani, compreso il suo stesso padre. La sua ferocia verso i nati babbani è correlata: Riddle potrà anche essere mezzosangue, ma i nati babbani non possono rivendicare nessun retaggio magico, poiché per lui sono da considerarsi alla stregua degli stessi Babbani. Riddle odia i Babbani anche perché gli ricordano della sua infanzia e di quel padre babbano che lo ha abbandonato.
AVER SCELTO HARRY
Ancora, quando Riddle viene a sapere della profezia che imposterà il corso degli eventi con Harry, fa una delle sue scelte più sorprendenti.
Sappiamo che la profezia avrebbe potuto riferirsi a Neville tanto quanto a Harry, ma pare che Riddle non lo abbia considerato, anche se Neville, da Purosangue, incarna tutta la superiorità magica che in effetti Riddle ha come ideale. Invece, sceglie di indicare Harry proprio per la sua gerarchia strana e acquisita. Riddle identifica Harry come la più grande minaccia perché, come dice Silente, è convinto che sia più probabile che il pericolo provenga da chi è più simile a lui stesso.
AVER CREATO GLI HORCRUX
L’aver designato Harry come suo eguale culmina nel fare di Harry l’Horcrux che Riddle non aveva mai avuto intenzione di creare, quando la sua anima, già instabile, si divide dopo aver fallito nel tentativo di uccidere Harry. A questo punto, Riddle aveva già creato un gran numero di Horcrux: il suo diario, l’anello di Orvoloson Gaunt, il medaglione di Serpeverde, la coppa di Tassorosso e il diadema di Corvonero. In seguito, sceglie il suo serpente, Nagini, per contenere quella che crede essere la sesta e ultima parte della sua anima all’infuori del suo corpo. In realtà è la settima.
Tutti questi oggetti sono importanti per Riddle. I tre associati ad Hogwarts, e l’anello di Gaunt, simboleggiano il suo retaggio. Il diario mostra le sue capacità magiche e Nagini esemplifica la sua discendenza da Serpeverde. Ciascuno di questi oggetti echeggia gli aspetti che Riddle aveva mostrato durante l’infanzia: brama di potere e tendenza a collezionare trofei.
Ma mostrano anche quanto sia arrivato lontano. Tutte le scelte che fa sono atte a mostrare la sua forza con la magia. Non è abbastanza per Riddle essere sfuggito al mondo babbano. Lui vuole sottometterlo totalmente. L’obiettivo più importante è dimostrare che lui è speciale, potente, immortale. Appurando queste cose, sembra pensare, i suoi traguardi annullano le sue origini mezzosangue.
Tom Riddle è sicuramente diventato il più grande mago oscuro del suo tempo. Ma non bisogna mai dimenticare che sono state proprio le sue scelte e la sua presunzione a tradirlo, facendolo salire molto in alto soltanto per cadere.