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Quanti manici di scopa esistono? Ecco tutte le ditte produttrici

5 Ottobre 2021 ridh-faro 4 min read

Quanti manici di scopa esistono? Ecco tutte le ditte produttrici

5 Ottobre 2021 Remus 4 min read

Tutti noi abbiamo sognato di poter salire a bordo di una Nimbus 2000 o, meglio ancora, di una Firebolt. La verità, però, è che esistono molti altri manici di scopa di pregevole fattura.

Risalire all’invenzione delle scope volanti è molto difficile, anche se le testimonianze più antiche che abbiamo di esse appartengono all’epoca medievale. In molti credono erroneamente che i manici di scopa siano stati inventati contestualmente al Quidditch, ma non è così. In realtà, lo sport magico per antonomasia è una conseguenza dell’invenzione delle scope. Il motivo della loro nascita è infatti l’esigenza di creare un mezzo di trasporto alla portata di tutte le famiglie magiche. Nel corso degli anni, sono nate diverse ditte produttrici di scope che si contendono tutt’oggi il mercato. Grazie a Potterpedia siamo in grado di approfondirle.

Tornado o Scopalinda? Il caos della traduzione

Nel 1926, Bob, Bill e Barnaby Ollerton fondano la Cleansweep Broom Company, con l’obiettivo di costruire e vendere i migliori manici di scopa per giocare a Quidditch. Per anni (fino all’avvento della Nimbus 1000), questa ditta si contende il mercato con la Comet.

Purtroppo, i traduttori hanno fatto un po’ di confusione con questo tipo di manici di scopa. Alcune volte, infatti, si è deciso di tradurre “Cleansweep” con “Scopalinda”, mentre in altre occasioni si è optato per un più iconico “Tornado”. All’interno della saga, capita che lo stesso modello (come nel caso della Cleansweep Seven) venga chiamato in modi diversi: prima Tornado 7 (Harry Potter e la Pietra Filosofale) e poi Scopalinda Sette (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban).

I giocatori di Grifondoro con i loro manici di scopa

Comet Trading Company

Tre anni dopo la Tornado (o Scopalinda), nasce anche la Comet. Randolph Keitch e Basil Horton, però, irrompono nel mercato con una vera e propria novità: l’Incantesimo Autofrenante. Questo incantesimo aumenta notevolmente la manovrabilità del mezzo, e impedisce ai giocatori di precipitare in picchiate rovinose.

Il primo modello creato è la Comet 140, che diventa immediatamente uno dei manici di scopa preferiti dalle squadre di Quidditch inglesi e irlandesi. Il numero finale non è messo a caso: centoquaranta sono infatti i tentativi che ci sono voluti per mettere a punto la scopa. La Comet 290, il modello più recente, si chiama così, invece, perché raggiunge i duecentonovanta chilometri orari.

Alcuni manici di scopa in esposizione

Ellerby and Spudmore

Ellerby e Spudmore sono due grandi artigiani che, intorno agli anni Quaranta, danno vita a una fabbrica di scope con sede nella Foresta Nera, in Germania. Inizialmente, i loro modelli di manici di scopa riscuotono un grande successo, ma soltanto temporaneo. La loro produzione artigiana non sarà infatti in grado di tenere il passo delle grandi aziende di scope, e ciò sancisce la fine della Ellerby and Spudmore.

I due modelli più famosi di questa ditta sono sicuramente la Tinderblast e la Swiftstick. La prima è una scopa piuttosto lenta ma molto affidabile e comoda, che per la sua solidità viene paragonata alla leggendaria Oakshaft 79. La seconda è un’evoluzione della Tinderblast, ma più veloce. Tuttavia, ha il grande difetto di perdere velocità in salita, e viene perciò evitata da molte squadre di Quidditch.

Oakshaft 79, uno dei manici di scopa più rivoluzionari di sempre

Flyte and Barker

Questa ditta ha una vita molto breve, per via dello scarso successo riscosso dal suo primo e unico modello prodotto: la Twigger 90. Nonostante le ottime rifiniture e le novità del Fischio d’Avvertimento e delle Setole Autoraddrizzanti, questa scopa s’imbarca ad alte velocità, diventando piuttosto pericolosa.

Nello stesso anno in cui viene rilasciata la Twigger 90, vale a dire proprio il 1990, la Flyte and Baker è costretta a chiudere i battenti. La Twigger viene infatti subito tolta dal mercato, confermandosi un fiasco clamoroso.


Nimbus Racing Broom Company

Fondata nel 1967, questa ditta diviene immediatamente la leader del settore. I manici di scopa creati da Devlin Whitehorn sono in assoluto i più maneggevoli e affidabili, e ciò fa ingolosire praticamente tutte le squadre di Quidditch, almeno fino all’avvento della Firebolt.

Il primo modello è la Nimbus 1000, dotata di un design rivoluzionario e in grado di raggiungere i 160 chilometri orari. Il modello più recente è invece la Nimbus 2001, adottata dalla squadra di Serpeverde su “gentile” offerta di Lucius Malfoy.   

Nimbus 2000

La Firebolt: l’eccellenza delle scope

Il merito della creazione della Firebolt va a un figlio d’arte: Ralph Spudmore, figlio di Able Spudmore della Ellerby and Spudmore. Questo geniale progettista utilizza manufatti in ferro dei folletti (come poggiapiedi e pedane) da coordinare con l’impugnatura in ebano e la coda in betulla o nocciolo.

Questa scopa ha una stabilità straordinaria, e può raggiungere la velocità di 250 chilometri orari in soli dieci secondi! Il manico in frassino, inoltre, viene verniciato con Adamantina per ridurre l’attrito dell’aria, tanto che la scopa non perde la sua tenuta nemmeno in condizioni climatiche avverse.


Anche se non nascono appositamente per il Quidditch, dunque, nel corso degli anni i manici di scopa si sviluppano in funzione di esso. Facendo un parallelismo, le scope rappresentano per i maghi quello che le automobili rappresentano per i babbani, tanto che da entrambi i lati si cerca tutt’oggi il miglior connubio tra prestazioni ed estetica.

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