Molly Weasley è entrata nella vita di Harry quando il giovane mago aveva appena undici anni. É stata colei che gli ha indicato la strada per il binario 9 ¾, che l’ha accolto nella sua famiglia come fosse un figlio e che ha cercato di proteggerlo e difenderlo sempre e ad ogni costo. Molly è stata parte di tutti noi, quella mamma orsa pronta a uccidere per difendere i suoi cuccioli. E proprio quell’istinto materno l’ha portata a compiere gesti di estrema importanza, che più di una volta hanno condizionato il corso degli eventi.
Cosa sarebbe successo se Molly Weasley non avesse indicato a Harry la strada per l’Espresso per Hogwarts? E come sarebbe cambiata la vita del giovane Potter se non si fosse seduto vicino a suo figlio, Ron Weasley? Domande complesse, di cui non conosciamo una risposta. Perché sembra assurdo anche solo immaginare un mondo in cui Harry non è riuscito a raggiungere la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, rimanendo bloccato alla stazione babbana di King’s Cross.
Molly Weasley è stata, nella sua semplicità, una di coloro che hanno dato il via alla lunga serie di eventi magici che hanno caratterizzato la vita di Harry e dell’intero mondo magico.
Vediamo in quali occasioni la sua presenza si è rivelata fondamentale.
Espresso per Hogwarts, binario 9 ¾
Ricorderemo tutti l’ansia crescente di Harry che, appena arrivato alla stazione di King’s Cross, non è in grado di trovare il fatidico binario 9 ¾ da cui, da lì a breve, sarebbe partito l’Espresso per Hogwarts, la scuola di magia per eccellenza. Senza poter contare sull’aiuto dei capotreni, Harry si guarda freneticamente in torno alla ricerca del binario indicato sul suo biglietto.
D’un tratto, come un miraggio, una voce, quella della Signora Weasley che esclama “Il binario 9 ¾ è di qua!”. A Harry non resta che seguire quella curiosa donna dai capelli rossi con al seguito dei giovani maghi dalla stessa capigliatura.
Harry non poteva immaginare che da lì a poco quella donna sarebbe divenuta la sua “seconda mamma” e che avrebbe trovato nei Weasley una famiglia, in cui sentirsi finalmente apprezzato e amato. Ma soprattutto, noi non possiamo far altro che ringraziare Molly Weasley per aver indicato a Harry la strada da seguire per raggiungere l’Espresso, consci che senza il suo intervento avremmo conosciuto una storia totalmente diversa.
Il processo al Wizengamot
Dopo essere stato accusato di utilizzo improprio della magia nel mondo babbano, Harry è portato a processo presso il Ministero della Magia. Come può, Harry, difendersi da delle accuse montate ad arte per incastrarlo? Sicuramente Molly Weasley non poteva sapere come convincere l’intera commissione del Wizengamot, ma ha fatto ciò che era in suo potere: preparare Harry in modo impeccabile.
Stirargli i vestiti buoni e dargli una mano a prepararsi in vista del processo è stata sicuramente un’attenzione che ha aiutato il giovane mago ad apparire più professionale dinnanzi a un intero sistema che cercava di incastrarlo.
Il Torneo Tremaghi
Il Torneo Tremaghi è stata un’esperienza drammatica per Harry e non solo. Sin dall’inizio, Hogwarts e le scuole partecipanti sono sconvolte dall’insolito comportamento del Calice di Fuoco, che genera un altro campione tremaghi: Harry Potter.
Da allora per il giovane mago inizia un circolo di incertezze e complotti, che portano persino il suo migliore amico a dubitare della sua sincerità.
Quando tutto sembra risolversi per il meglio e il traguardo è ormai vicino, il tragico epilogo: Harry e Cedric Diggory vengono catapultati in un luogo inquietante, un cimitero, dove il giovane Tassorosso viene ucciso per mano di Peter Minus sotto ordini di Lord Voldemort.
A Harry non resta che osservare l’inquietante spettacolo della comparsa in carne e ossa del Signore Oscuro, sfuggendo miracolosamente alle sue grinfie.
Eppure, nonostante sia temporaneamente salvo, Harry è consapevole che il ritorno dell’Oscuro Signore è avvenuto per mano del suo sangue, prelevatogli da Codaliscia. Il rimorso per la morte dell’amico e per il pericolo che incombe su Hogwarts e l’intero mondo, magico e babbano, è incontrollabile.
Molly Weasley decide di non sprecare inutili parole di consolazione, ma si limita ad abbracciare con fare materno un ragazzo che ha assistito alla morte di un innocente e al ritorno di colui che intende far trionfare il lato oscuro della magia.
“Mia figlia no, bastarda!”
La battaglia di Hogwarts segna un momento tristemente indimenticabile per tutti i coinvolti. Ognuno, all’interno di quelle mura, ha perso qualcuno di amato o ha assistito alla morte di innocenti. Molly Weasley, forse più di tanti altri, affronta l’insopportabile dolore della perdita di un figlio: Fred.
Quando Bellatrix Lestrange tenta di uccidere Ginny, lanciandole un Avada Kedavra, Molly Weasley non esita a rispondere, affrontando in prima linea la strega.
Anche Bellatrix continuava a combattere, a cinquanta metri da Voldemort, e come il suo padrone lottava contro tre avversari a un tempo: Hermione, Ginny e Luna ce la stavano mettendo tutta, ma Bellatrix le uguagliava, e l’attenzione di Harry fu distratta da un Anatema che Uccide scagliato così vicino a Ginny che la mancò di un soffio…
[…]
«FUORI DAI PIEDI!» urlò la signora Weasley alle tre ragazze, e con uno svolazzo della bacchetta cominciò a combattere. Harry rimase a guardare terrorizzato ed euforico la bacchetta di Molly Weasley fendere l’aria e vorticare, e il sorriso di Bellatrix Lestrange tremò prima di trasformarsi in un ringhio. Schizzi di luce volarono da entrambe le bacchette, il pavimento attorno alle due streghe era rovente e crivellato di buchi; entrambe combattevano per uccidere.
– Harry Potter e i Doni della Morte
Molly Weasley, guidata dalla disperazione per la perdita di suo figlio e dall’istinto protettivo verso gli altri, affronta e non esita a uccidere la perfida Bellatrix, assetata di sangue e intenta a prendersi gioco di lei.
Molly Weasley è un personaggio che ha costantemente agito per aiutare Harry e coloro che amava, rischiando la sua stessa vita se necessario. É stata una mamma per tutti noi, insegnandoci che ciò che conta non è il legame di sangue, ma l’amore e la volontà di proteggere coloro a cui teniamo. E non potremmo esserle più grati per quest’insegnamento.
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