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Qual è stato il miglior Natale di Sirius Black?

25 Dicembre 2019 alic-darr 3 min read

Qual è stato il miglior Natale di Sirius Black?

25 Dicembre 2019 Alis 3 min read

Nella Saga di Harry Potter, il Natale è sempre stato un momento unico e significativo, ogni anno contraddistinto da qualcosa di particolare: basti pensare al primo anno di Harry, quando ha ricevuto il Mantello dell’Invisibilità, oppure al Ballo del Ceppo del quarto anno.

Per Sirius Black, il miglior Natale è sicuramente stato quello del quinto anno a Hogwarts di Harry (e probabilmente lo stesso vale per il suo figlioccio.

Piuttosto scontato, potrete dire: nei primi due libri non sapevamo nemmeno chi fosse Sirius, nel terzo ha trascorso il Natale coi Dissennatori ad Azkaban, nel quarto lo ha passato da solo, dopo il quinto è morto (non fatemelo ricordare). Eppure, ci sono dei motivi ben precisi per cui si può sottolineare l’importanza del Natale a Grimmauld Place per Sirius, e forse non solo per lui.

Un Natale in famiglia

Sappiamo benissimo che Sirius non ha mai avuto grandi legami con la propria famiglia: anzi, loro lo hanno proprio rinnegato in quanto Grifondoro e traditore del suo sangue. Tuttavia, Harry è ciò che per Sirius più si avvicina a una famiglia; non solo è il figlio del suo migliore amico, ma è anche il suo figlioccio.

Per una serie di sfortunati eventi (oh, un easter egg!), è soltanto al quinto anno di Harry che Sirius riesce a passare un Natale con lui. Certo, non è lo stesso senza James…però per la prima volta dopo anni il nostro Felpato riesce a trascorrere le feste con una persona a cui vuole davvero bene.

Il cuore gli si riempì di sollievo, e gli venne voglia di unirsi a Sirius che, passando davanti alla loro porta per andare dall’Ippogrifo, cantava a squarciagola “Tu scendi dalle stelle, o Fierobe-e-ecco”.

Harry Potter e l’Ordine della Fenice, cap. 23


Il bello della compagnia

Ma non è soltanto la presenza di Harry che rende il Natale a Grimmauld Place così speciale per Sirius. Ovviamente ci sono vari membri dell’Ordine che creano un allegro via via per il numero 12: Sirius non è mai solo (anche se farebbe volentieri a meno della compagnia di Mocciosus).

Il clima di per sé potrebbe anche essere piuttosto macabro – è appena tornato Voldemort, la guerra è alle porte – ma la Rowling riesce a regalarci momenti di gioia e spensieratezza con i personaggi che addobbano la casa e la disinfestano dalle strane creature che ci vivono a tradimento.

Tutti gli altri passarono la mattina successiva ad appendere le decorazioni natalizie. Harry non ricordava di aver mai visto Sirius tanto di buon umore; cantava addirittura le carole, deliziato di avere ospiti per Natale. Harry sentiva la sua voce echeggiare attraverso il pavimento nel freddo salotto in cui sedeva da solo (…).

Harry Potter e l’Ordine della Fenice, cap. 23


Un Natale che a noi fa stringere il cuore

Tutto molto bello, ma soltanto per Sirius e Harry nel momento in cui vivono quel Natale. Noi, però, adesso sappiamo che quello sarà il primo e ultimo Natale che padrino e figlioccio spenderanno insieme. Sappiamo che sarà l’ultimo momento di spensieratezza tra i due: la volta successiva si vedranno per combattere fianco a fianco conto i Mangiamorte e purtroppo abbiamo impresso nella mente quel che accade (Bellatrix infame!)

. Perciò, per noi lettori/spettatori, diventa un misto di felicità e malinconia leggere o vedere queste scene perché ci rendiamo conto che è un sentimento di gioia molto effimero. Ma forse è proprio per questo che è uno dei Natali all’interno della Saga che ci emozionano di più.

“Andiamo allora” disse Sirius, battendo sulla spalla di Harry con un sorriso triste, e prima che Harry potesse dire altro salirono le scale e si fermarono davanti alla porta chiusa da serratura e pesanti catene, circondati dai Weasley. “Arrivederci Harry, stai bene” lo salutò la signora Weasley, abbracciandolo. “Ci vediamo, Harry! Tieni d’occhio i serpenti per me” disse gioviale il signor Weasley, stringendogli la mano. “Sì…certo” rispose distrattamente Harry; era la sua ultima possibilità di avvertire Sirius di stare attento; si voltò, guardò il suo padrino negli occhi e fece per parlare, ma Sirius lo strinse a sé brevemente con un braccio e disse in tono burbero “Abbi cura di te, Harry.”

Harry Potter e L’Ordine della Fenice, cap. 24

Molta spensieratezza, ma altrettanta malinconia, dunque, caratterizzano il Natale a Grimmauld Place. Se ripercorrete con la mente il giorno di Natale nei vari libri della Saga, qual è quello che vi ha emozionato maggiormente? Fatecelo sapere nei commenti!

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