Percy è sempre stato il fratello Weasley meno amato dai fan, nonostante, alla fine, abbia trovato il modo di riscattarsi. Pochi, però, considerano che la sua non è stata una vita facile.
“Non posso trattenermi a lungo, mamma” disse. “Sono sulla carrozza di testa, i prefetti hanno due scompartimenti riservati…”
“Oh, tu sei un prefetto, Percy?” chiese uno dei gemelli con aria di grande sorpresa. “Avresti dovuto dircelo, non ne sapevamo niente”.
Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 6: Il binario nove e tre quarti
L’ironia con cui i gemelli Weasley prendono in giro Percy dipinge questo personaggio alla perfezione: profondamente orgoglioso e ambizioso, desideroso di emergere e di affermare il proprio valore. Il suo è, però, un personaggio più complesso di quanto immaginiate. Scopriamo insieme la sua storia.
Trascorrere l’infanzia a casa Weasley
Nato nel 1976, Percy è il terzogenito di Arthur e Molly Weasley, fratello minore di Bill e Charlie. Il suo nome, molto comune fra i nobili d’Inghilterra, è forse stato scelto dalla Rowling proprio per rendere l’idea di un personaggio particolarmente “aristocratico”, rispetto al resto della sua famiglia.
Meno conosciuto è il suo secondo nome, Ignatius, termine generalmente connesso al vocabolo latino che significa “fuoco” e che potrebbe riferirsi alla sua ardente ambizione (se volete scoprire di più sull’etimologia dei nomi dei Weasley, date un’occhiata qui).
Percy nasce soltanto due anni prima di Fred e George e quattro anni prima di Ron. Questo significa che, a soli quattro anni, non solo cessa di essere il piccolo della famiglia, ma si ritrova a essere soltanto uno di sei fratelli, per di più quello di mezzo.
Fin da bambini, i gemelli mostrano la loro indole particolarmente giocosa e frenetica, che spesso finisce per canalizzare le attenzioni dei loro genitori. D’altro canto, Ron è molto piccolo e ben presto arriva anche Ginny: è di loro che Arthur e Molly si devono occupare.
Possiamo trovare così, fin nei suoi primi anni, il riflesso di ciò che Percy sarà da adolescente: un ragazzo che fa del senso di responsabilità la sua virtù più grande e che, spesso oscurato dai suoi fratelli, cerca di farsi strada puntando su ciò che lo rende diverso dagli altri Weasley.
I primi anni a Hogwarts
Lo smistamento di Percy in Grifondoro è forse quello che ci stupisce di più. La sua personalità, infatti, ricorda molto quella che tipicamente ritroviamo in un Serpeverde: ambizione che si tramuta in una vera e propria sete di potere, per ottenere il quale non esita neppure davanti al tradimento della propria famiglia.
Ricordiamo, inoltre, che Percy, così come i suoi parenti, è un Purosangue, altra caratteristica che sarebbe stata molto apprezzata dai Serpeverde (se volete scoprire quali sono le altre famiglie Purosangue, date un’occhiata qui; se non conoscete l’inglese, è disponibile una traduzione sul nostro sito).
Se non contiamo Bill, che tuttavia è il primogenito, Percy è inoltre l’unico fratello Weasley a non aver mai fatto parte della squadra di Quidditch dei Grifondoro, altro aspetto che comincia a distanziarlo dai suoi fratelli fin dai primi anni a scuola.
Il quinto anno: Percy diventa prefetto
Grazie al suo carattere serio e affidabile, e avendo dimostrato di essere uno studente assai diligente, Percy viene scelto come Prefetto per i Grifondoro, cosa che non si stancherà mai di far notare. Per questo riceve in regalo abiti nuovi e un gufo da parte di suo padre, affidando il suo vecchio ratto, Crosta, a suo fratello Ron.
In questo, Percy segue fedelmente le orme dei suoi due fratelli maggiori: anche Bill e Charlie, infatti, prima di lui sono stati Prefetti. Bill è persino stato scelto come Caposcuola, ruolo che anche Percy arriverà a coprire durante il suo settimo anno a Hogwarts.
Come nota Harry, e si sono conosciuti soltanto poche settimane prima, Percy è “nel suo elemento”, quando si tratta di svolgere i suoi compiti da Prefetto. Questa sua scrupolosità è proprio ciò che spinge Fred e George a prenderlo in giro, passatempo a cui i due non rinunceranno neppure quando Percy inizierà a lavorare al Ministero.
Le battute dei gemelli sono probabilmente uno dei fattori che, col tempo, portano Percy ad allontanarsi dalla sua famiglia, sentendosi profondamente incompreso.
Le prese in giro da parte dei suoi fratelli sono forse anche il motivo per cui, quando durante il quinto anno inizia a frequentare Penelope Clearwater, Prefetto Corvonero, Percy decide di tenerlo segreto.
Il lato umano di Percy: un aspetto spesso trascurato
Quello di cui tante volte ci si dimentica sono i momenti in cui Percy, in realtà, si mostra gentile e affabile, soprattutto con Harry. Ne La Pietra Filosofale sono tante le occasioni in cui Percy dà consigli a Harry e risponde volentieri alle sue domande su Hogwarts e sui professori.
Dopo l’assegnazione degli ultimi punti, alla fine dell’anno, addirittura troviamo Percy dire con orgoglio agli altri Prefetti che Ron, suo fratello più piccolo, “ha passato la prova alla scacchiera gigante della McGranitt”.
Durante il suo sesto anno, Percy è inoltre il solo che sembra accorgersi del fatto che Ginny si comporta in modo strano. È l’unico a pensare di avvisare Molly del fatto che la piccola Weasley sta avendo degli incubi: come scriverà Ginny nel diario di Tom Riddle, Percy le dice spesso che è pallida e che non sembra se stessa.
Sempre ne La Camera dei Segreti, Percy aiuta Harry con la scelta dei corsi per il suo terzo anno. Gli consiglia persino di seguire Babbanologia, convinto che i Maghi debbano avere una conoscenza approfondita del mondo non-magico: opinione, questa, non così comune fra i Purosangue.
Il settimo anno: Percy diventa Caposcuola
Bisogna ammetterlo: le prese in giro più esilaranti firmate Fred&George hanno come protagonista il Percy del suo ultimo anno, dopo che questi scopre di essere stato scelto come Caposcuola. Questo ruolo lo porta a esercitare una forte sorveglianza, nei mesi in cui Hogwarts è minacciata da Sirius Black, soprattutto nei confronti di Harry, il quale sospetta che Percy stia agendo per conto di Molly.
Questo è anche l’anno dei M.A.G.O., per i quali Percy si prepara con grande impegno, in vista del suo proposito di lavorare per il Ministero della Magia. Nonostante la sua indole sempre particolarmente zelante e pignola, questi sono gli ultimi mesi in cui vediamo Percy come un ragazzo normale.
Il lavoro al Ministero
“Certo, lui è molto ambizioso. Ha programmato tutto… Vuole diventare Ministro della Magia…” disse sottovoce Ron a Harry e Hermione mentre lasciavano Percy al suo destino.
Harry Potter e la Camera dei Segreti – Capitolo 4: Alla libreria Il Ghirigoro
L’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale
Percy è entusiasta del suo nuovo lavoro: per usare le parole di Ron, non tornerebbe nemmeno più a casa, se Arthur Weasley non lo costringesse. Percy è stato assegnato all’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, che si occupa degli affari internazionali del Ministero.
Durante l’estate che precede il quarto anno di Harry a Hogwarts, Percy lavora per Bartemius Crouch e il suo primo incarico riguarda l’uniformazione dello spessore dei calderoni. Fin da subito la sua massima preoccupazione è di fare una buona impressione al signor Crouch, per il quale prova una profonda stima.
Sono questi i mesi in cui si svolge la Coppa del Mondo di Quidditch e in cui il Ministero sta segretamente organizzando il Torneo Tremaghi. Rispetto a quest’ultima faccenda, Percy si conferma più volte compiaciuto di essere una delle poche persone ad esserne informato, come dimostra il fatto che spesso si vanta con i fratelli di essere a conoscenza di questo evento top-secret.
Assistente di Bartemius Crouch
La figura di Barty Crouch si rivela fondamentale, nella crescita personale e lavorativa di Percy. Nonostante all’inizio il signor Crouch non sappia neanche il suo nome – più volte, infatti, lo chiama Weatherby, invece di Weasley -, Percy lo prende a modello ed è profondamente orgoglioso del suo nuovo impiego, quando il signor Crouch lo promuove a suo assistente personale.
Percy fa le sue veci per gran parte del Torneo Tremaghi, presenziando a Hogwarts agli eventi e alle prove al posto del signor Crouch, tenuto a partecipare in quanto organizzatore dell’evento e ufficialmente indisposto. Dopo la morte di Barty Crouch, Percy viene a lungo interrogato riguardo alle lettere che ha ricevuto da parte del suo capo e non viene autorizzato a partecipare come giudice alla terza prova del Torneo. Il suo posto verrà preso dal Ministro della Magia, Cornelius Caramell.
Assistente di Cornelius Caramell: perché Percy si allontana dalla sua famiglia
Le cose precipitano dopo la tragica conclusione del Torneo Tremaghi. Come Ron spiega a Harry quando questi raggiunge il quartier generale dell’Ordine della Fenice, poco dopo la fine della scuola Percy viene promosso. La sua famiglia resta sorpresa, alla luce dell’inchiesta svolta su di lui dopo la morte di Barty Crouch, soprattutto perché la promozione prevede che diventi Assistente del Ministro della Magia.
Sono questi i mesi in cui Caramell dà il via alla sua cattiva stampa contro Silente e Arthur Weasley è conosciuto, all’interno del Ministero, anche per la sua amicizia col preside di Hogwarts. Per questo motivo, Ron e i suoi fratelli sospettano che Caramell abbia offerto il posto di Assistente a Percy soltanto per spiare la sua famiglia e anche Silente.
“Ha perso completamente la testa. Ha detto… be’, ha detto un mucchio di cose terribili. Che ha dovuto lottare contro la pessima reputazione di papà fin da quando è entrato al Ministero e che papà non ha ambizioni ed è per questo che siamo sempre stati… sai… che non abbiamo tanti soldi, voglio dire…”
“Che cosa?” chiese Harry incredulo, mentre Ginny soffiava come un gatto arrabbiato.
“Lo so” disse Ron a voce bassa. “E le cose sono peggiorate. Ha detto che papà era un idiota a frequentare Silente, che Silente si stava cacciando in un grosso guaio e papà sarebbe affondato con lui, e che lui – Percy – sapeva a chi essere fedele cioè al Ministero. E se papà e mamma avevano intenzione di tradire il ministero, lui avrebbe fatto in modo che tutti sapessero che non faceva più parte della nostra famiglia. E ha fatto i bagagli la sera stessa e se n’è andato.”
Harry Potter e l’Ordine della Fenice – Capitolo 4: Grimmauld Place, numero dodici
Non ci sono parole migliori di queste pronunciate da Ron, per descrivere la crisi vissuta dalla famiglia Weasley quando Percy si è allontanato. Molly proverà a farlo tornare, ma senza successo. Arthur e Percy semplicemente si ignoreranno, quando si incontreranno al Ministero. Percy risulterà l’unico membro della famiglia Weasley a non entrare a far parte del nuovo Ordine della Fenice.
L’influenza del Ministero
Harry risulta essere uno dei motivi dell’allontanamento: Percy, infatti, completamente risucchiato dal suo nuovo onorevole impiego, crede che Harry non sia altro che un bugiardo. Si rifiuta persino di guardarlo negli occhi, il giorno dell’udienza di Harry al Ministero. Quando scriverà a Ron, congratulandosi con lui per essere stato scelto come Prefetto, Percy gli suggerirà di allontanarsi da Harry e dalla sua cattiva influenza.
È chiaro che è ormai diventato null’altro che il burattino del Ministro della Magia: è finalmente riuscito a raggiungere la posizione che ha sempre sognato, ma a un prezzo altissimo. Ha voltato le spalle alla sua famiglia, ai suoi amici, alla sua scuola: e la cosa peggiore è che rimarrà sempre convinto di trovarsi dalla parte della ragione, fin quasi alla fine.
Chiaramente, il Natale alla Tana quest’anno viene trascorso in sua assenza. Addirittura rispedirà indietro il maglione cucito dalla signora Weasley, senza neppure un biglietto. Neanche quando scoprirà che suo padre è stato attaccato da Nagini, deciderà di fargli visita al San Mungo.
Assistente di Rufus Scrimgeour
“E Percy?” chiese Harry. Il terzo figlio dei Weasley si era allontanato dal resto della famiglia. “Ha ripreso a parlare con i tuoi?”
“No” rispose Ron.
“Ma adesso sa che tuo padre aveva ragione su Voldemort…”
“Secondo Silente è più facile perdonare gli altri quando si sbagliano che quando hanno ragione” intervenne Hermione.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue – Capitolo 5: Un eccesso di flebo
Dopo la Battaglia dell’Ufficio Misteri, tutti scoprono la verità su Voldemort: il Ministero è costretto ad ammettere le sue colpe e Percy deve accettare la realtà dei fatti. Tuttavia, persino ora non riesce ad abbandonare il Ministero e ad affrontare la sua famiglia, provando quasi certamente vergogna per come si è comportato durante l’anno appena terminato.
Quando Rufus Scrimgeour succede a Cornelius Caramell come Ministro della Magia, il ruolo di Assistente di Percy viene riconfermato. Sorprendentemente, Percy torna a casa per Natale, ma soltanto in qualità di collaboratore del Ministro, il quale coglie l’occasione per presentarsi alla Tana e scambiare due parole con Harry.
Chiaramente, l’accoglienza di Percy in casa Weasley è di ghiaccio da parte di tutti, tranne che di Molly. Di nuovo, Percy viene più volentieri sfruttato per le sue conoscenze, che per le sue reali qualità.
La redenzione di Percy
Alla fine dell’anno in cui si svolgono gli eventi de Il Principe Mezzosangue, Percy ancora non ha il coraggio di tornare dalla sua famiglia e non partecipa al matrimonio di Bill e Fleur. L’orgoglio e la vergogna sono ancora gli unici sentimenti che guidano le sue azioni.
Nei mesi seguenti, tuttavia, come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri, Percy finalmente dimostra che il Cappello Parlante non aveva sbagliato con lui. Raccoglie tutto il proprio coraggio e decide di rivolgere la sua lealtà altrove: il Ministero della Magia, il suo sogno fin da quando era un ragazzino, perde uno dei suoi sostenitori più accaniti. Percy mette da parte le sue ambizioni e il suo orgoglio per fare la cosa giusta.
“Sono stato uno scemo!” ruggì Percy, così forte che per poco la foto non cadde di mano a Lupin. “Un idiota, un imbecille tronfio, sono stato un… un…”
“Un deficiente schiavo del Ministero, rinnegato e avido di potere” concluse Fred.
Percy deglutì. “Sì!”
“Be’, non potevi dirlo meglio di così” dichiarò Fred, e gli tese la mano.
La signora Weasley scoppiò in lacrime. Corse avanti, spinse via Fred e strinse Percy in un abbraccio soffocante, mentre lui le dava pacche sulle spalle, lo sguardo puntato sul padre.
“Mi dispiace, papà” mormorò.
Il signor Weasley battè le palpebre in fretta, poi anche lui corse ad abbracciare il figlio.
Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 30: Il congedo di Severus Piton
La Battaglia di Hogwarts
Continuando ufficialmente a lavorare per il Ministero, Percy si mette in contatto con Aberforth Silente. È grazie a lui, se Percy riesce a partecipare all’ultima grande battaglia contro Lord Voldemort, questa volta dalla parte giusta.
Combatte al fianco di suo fratello Fred, persino quando il nuovo Ministro della Magia, Pius O’Tusoe, compare all’improvviso da sotto un cappuccio da Mangiamorte. Percy non esita e si schiera contro la figura che rappresenta l’istituzione che Percy ha sempre ammirato.
“Ah, Ministro!” urlò Percy, e scagliò una fattura contro O’Tusoe, che lasciò cadere la bacchetta e portò le mani al petto, in evidente difficoltà. “Le ho detto che do le dimissioni?”
Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 31: La Battaglia di Hogwarts
Asciugatevi le lacrime insieme a me: questa è la prima battuta che Fred Weasley sente pronunciare da suo fratello Percy dopo tanto tempo… ed è anche l’ultima. Non sappiamo che cosa di preciso abbia ucciso Fred: sappiamo soltanto che è morto. Disteso sul corpo di suo fratello, Percy si rifiuta di abbandonarlo, persino quando le Maledizioni dei Mangiamorte si abbattono su di loro.
Il fuoco nel suo nome, che è sempre stato il fuoco ardente dell’ambizione, si trasforma ora in un incendio di rabbia e di vendetta, mentre Percy insegue i Mangiamorte che hanno ucciso suo fratello.
Le azioni di Percy durante la Battaglia di Hogwarts ci aiutano certamente a perdonarlo: è bello che queste rappresentino la conclusione della sua storia. Se però siete interessati a questo personaggio, leggete anche il nostro articolo in difesa di Percy Weasley!