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La Regina degli scacchi a confronto con Harry Potter

6 Febbraio 2021 alic-albe 4 min read
La regina degli scacchi

La Regina degli scacchi a confronto con Harry Potter

6 Febbraio 2021 Edvige 4 min read

La mini-fiction Netflix record per le visualizzazioni ha suscitato non poco interesse nel pubblico, tanto da occupare stabilmente il primo posto nella classifica dei contenuti più visti sulla piattaforma di streaming. Ma cosa può esserci in comune tra la popolare Regina degli scacchi e la saga di Harry Potter, oltre alla presenza di Harry Melling – Dudley Dursley – nel cast?

La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983, racconta la storia di Beth Harmon – interpretata da Anya Taylor-Joy -, una giovane ragazza americana più che determinata a diventare la migliore giocatrice di scacchi al mondo. Ambientata nell’America degli Anni ’60, La Regina degli scacchi è in grado di trasmetterci – dall’inizio alla fine – quel senso di inadeguatezza proprio di una donna che vuole emergere in un contesto ostile poiché prettamente maschile.

Vi starete ora chiedendo cosa hanno in comune Beth Harmon e Harry Potter… D’altronde, nonostante il genere e le ambientazioni siano molto diversi, vi sono contenuti simili tra le due opere che abbiamo voluto approfondire in questo articolo.

Da questo momento in poi è possibile trovare SPOILER! Astenersi se non avete ancora visto la serie o siete spoiler-sensibili.


L’infanzia difficile

L’incidente stradale in cui muore la madre di Beth è l’inizio della storia, il momento che più di tutti segnerà il corso della vita della protagonista. Il primo collegamento trovato con la saga della Rowling è proprio questo: lo status di orfani e la solitudine intorno alla quale gira l’infanzia dei due protagonisti.

Se per Harry l’ancora di salvataggio si dimostra essere l’esistenza di un mondo magico e una nuova vita che lo aspetta, la nostra Beth sarà meno fortunata, trovando rifugio nelle pillole tranquillanti distribuite nell’orfanotrofio che la ospiterà fino ai suoi quindici anni.

Durante la permanenza nell’istituto, grazie al Signor Shaibel, la protagonista scopre il gioco degli scacchi e inizia così a sviluppare una dipendenza dai farmaci che le permettono di visualizzare la scacchiera e ripassare così le mosse imparate.

Nel secondo episodio de La Regina degli scacchi – con una Beth ormai quindicenne – incontriamo i signori Wheatley, una coppia del tutto male assortita, intenzionata ad adottare la giovane Harmon.

L’analisi dei due personaggi è duplice: mentre Alma rappresenta per Beth la figura materna ritrovata, un po’ come Sirius per Harry, il Signor Wheatley sosterrà fino alla fine di non aver mai voluto adottare Elizabeth con una freddezza e un’indifferenza degne di Vernon Dursley!

Harry e Beth da piccoli

La crescita di un personaggio

Il secondo aspetto su cui ci siamo soffermati riguarda il ruolo del personaggio secondario Harry Beltik – interpretato da Harry Melling – che anche se a prima vista non sembrerebbe, è proprio il nostro Dudley “Diddino” Dursley! Beltik è uno scacchista, il quale perderà con Beth in un torneo all’inizio della serie, per poi rimanerle accanto nel corso degli episodi.

Sia Harry Beltik che il Dudley Dursley dei libri sono personaggi dinamici, che cambiano nel tempo il loro radicato modo di fare. Ne La Regina degli scacchi infatti, Harry è inizialmente un ragazzo insicuro, con una macchina vistosa, il quale cerca di fare colpo sulla giovane Harmon grazie alla sua esperienza con gli scacchi.

Innamorato più dell’idea di Beth che della persona reale, il giovane Beltik si rende conto – dopo averle insegnato tutto ciò che sapeva – di non amare gli scacchi come li ama Elizabeth e di avere altri sogni da inseguire.

Lo ritroviamo così verso la fine della serie, nel tentativo di salvare la protagonista dalla spirale di dipendenza in cui si è rintanata. Nonostante il tentativo fallace, scopriamo che Harry sta terminando i suoi studi e nel frattempo lavora, ha comprato una macchina “più adatta a lui” e appare un uomo realizzato e finalmente sicuro di sé.

Collegandoci a Harry Potter, nonostante abbia bullizzato il cugino per l’intera saga, anche Dudley ha dimostrato di essere migliore di così… se non avete letto i libri e non sapete di cosa stiamo parlando, vi consigliamo di leggere un nostro articolo sull’argomento!

Harry Melling prima e dopo

Il gioco degli scacchi

Una cosa più di tutte hanno in comune La Regina degli scacchi e la saga di J.K. Rowling: l’aver reso avvincente, oltre che interessante, lo “statico” sport degli scacchi.

Nella serie Netflix, il mondo degli scacchi viene rappresentato in maniera realistica. La produzione si è infatti servita della consulenza di esperti per la ricostruzione delle scene competitive negli episodi.

Prima di un torneo Elizabeth è solita allenarsi con i suoi amici scacchisti e studiare sui libri le più grandi partite mai giocate nella storia. Le vicende che si susseguono nel corso degli episodi fanno da contorno alla rapida ascesa di Beth verso l’Olimpo degli scacchi: il 1° posto al Torneo di Mosca del 1968.

Nella Saga di Harry Potter il gioco delle sessantaquattro case è arricchito dalla magia, offrendo al pubblico uno spettacolo ancora più affascinante e coinvolgente della classica scacchiera. Nello specifico ci troviamo nel primo libro, quando il Golden Trio – per evitare che la Pietra Filosofale finisca in mani sbagliate – si trova ad affrontare una “violenta” partita con gli scacchi magici.

Sia per quanto riguarda il Torneo di Mosca che per la prova ideata dalla Professoressa McGranitt, i Protagonisti sono riusciti a trionfare grazie alla loro determinazione, all’importanza di una strategia vincente ma soprattutto grazie all’aiuto dei loro amici!

Partite a scacchi a confronto

L’importanza dell’amicizia

Harry Potter ed Elizabeth Harmon, ognuno con il proprio “fardello”, sono destinati a percorrere il loro cammino da soli. Harry è il prescelto, l’unico che può davvero uccidere Voldemort e Beth deve riuscire ad affrontare il problema dell’abbandono senza rifugiarsi nei suoi istinti auto-sabotatori.

Nonostante il coraggio e la forza dei due Personaggi, noi siamo sicuri che senza l’intervento degli amici scacchisti, Borgov avrebbe mantenuto il 1° posto e senza Ron e Hermione Voldemort, oggi, sarebbe probabilmente Ministro della Magia.

Amicizia

L’opera del regista Scott Frank a noi è piaciuta molto… voi che ne pensate? Avete trovato altri collegamenti tra le due storie? Scrivete le vostre idee nei commenti!

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