Tutti, non appena letto Harry Potter e l’Ordine della Fenice, abbiamo cambiato radicalmente l’idea che ci eravamo fatti dei Malandrini, che si sono rivelati distanti dall’immagine perfetta e idilliaca che ne conservava lo stesso Harry.
È proprio attraverso i ricordi di Piton che riusciamo a comprendere quanto il passato dei Malandrini fosse diverso da come lo avevamo immaginato. I quattro amici diventano improvvisamente figure meno nitide, controverse e lontane dalla visione che avevamo di loro. J.K. Rowling ha creato personaggi articolati, con un trascorso fatto di scelte e atteggiamenti discutibili che vanno a cozzare con le azioni svolte invece da adulti.
Remus Lupin: il migliore dei Malandrini
Lupin è forse il solo dei Malandrini che abbia mai provato ad arginare le azioni degli altri tre, specialmente di James e Sirius. Sappiamo che era il più responsabile del gruppo, quello più pacifico, proprio per il suo passato doloroso. Nei libri si capisce che Remus non ha mai sostenuto gli scherzi e le angherie che James e Sirius perpetravano verso Piton, ma che in quelle circostanze non sia mai intervenuto, limitandosi a farli sentire in colpa dopo il fatto avvenuto.
Questa mancanza da parte di Remus lo rende meno limpido rispetto al professore altruista e buono che Harry ha conosciuto al terzo anno a Hogwarts. Nonostante Lupin non sia mai effettivamente stato un bullo, il suo non intervenire in certe circostanze lo ha portato comunque a essere un personaggio grigio.
Remus era una persona coraggiosa, un vero Grifondoro, ma a volte il suo disperato desiderio di appartenenza e accettazione, che lo perseguita fin da piccolo, è stato più forte. Un esempio ne è il fatto che, nonostante fosse un Prefetto, non ha mai confessato a Silente che lui e i suoi amici fossero Animaghi, così come non cercò mai di fermare Sirius e James sul tormentare Piton, anche se non era d’accordo.
Questo suo comportamento deriva probabilmente dal passato orribile che ha dovuto affrontare, fatto di rifiuti e odio. L’aver trovato una vera famiglia nei Malandrini lo ha portato a mettere da parte la sua onestà e il suo buon animo proprio per non perdere le uniche amicizie che aveva.
James Potter: il più controverso dei Malandrini
Il padre di Harry è probabilmente la figura che più ci ha scandalizzati, quella che ci ha delusi e che in un certo senso ha deluso Harry stesso. James si presenta come un ragazzo brillante, popolare, a cui piace scherzare e che non sa stare fermo per più di qualche minuto. Dai racconti di Lupin nel Prigioniero di Azkaban, sappiamo che i rapporti fra lui e Lily inizialmente non fossero rosa e fiori, proprio per gli atteggiamenti che James riservava ad alcuni studenti, tra cui Severus Piton.
Quando Harry vede suo padre agire da bullo nei ricordi del suo professore, capisce che l’idea che ne aveva era, in parte, sbagliata. Questa scena è stata in grado di creare scompiglio e dividere in due i fan. James viene visto come un prepotente, uno spaccone, il cattivo. Che James abbia sbagliato è indubbio, ma va anche considerata l’altra faccia della medaglia.
James Potter odiava Severus Piton per una serie infinita di motivi, che ovviamente non giustificano le sue azioni, ma che danno una spiegazione ai suoi comportamenti. Fin da subito, Piton ha mostrato il suo interesse nell’essere accettato dai Serpeverde, distruggendo il suo rapporto con Lily, studiando magia oscura e prendendo alla fine il Marchio Nero.
Piton è tutto ciò che James odia e il suo legame con Lily è innamorato non fa altro che aumentare questo sentimento quasi viscerale che il padre di Harry prova nei suoi confronti. James e Sirius attaccano Piton nei giardini di Hogwarts, umiliandolo davanti a tutti, e questo nella mente del James giovane era un modo per distruggere quel male che lui stesso vedeva in Piton, senza rendersi conto di agire proprio come un cattivo.
Quando Severus si intrufola nella Stamberga Strillante durante la trasformazione di Remus, James è il primo a correre per salvarlo. Questo cancella i suoi comportamenti? Certo che no. Ci possono essere vari motivi dietro il desiderio di salvare Piton, e uno di questi è sicuramente il voler proteggere Lupin, la cui presenza a Hogwarts era legata all’ignoranza degli altri verso la sua condizione.
James mette al primo posto le persone che ama e, anche se non avrebbe mai lasciato morire Piton, non è questa l’unica ragione che lo muove. Al suo settimo anno James cambia drasticamente comportamento, lasciando da parte i suoi atteggiamenti da pavone e diventando il ragazzo di cui la stessa Lily si innamora. Il rapporto con Piton non andò mai a migliorare, ma va sottolineato che la crudeltà era presente da ambo i lati, dato che tutti e due non perdevano occasione per attaccarsi.
Sirius Black: il più imprudente dei Malandrini
Fin da subito Sirius Black si discosta dalla sua famiglia, prima con lo smistamento che lo vede Grifondoro e in seguito trovando le tre persone che poi considererà il suo punto fermo durante gli anni a Hogwarts. Questo è forse uno dei personaggi più amati della saga, quello che avremmo voluto vedere accanto a Harry fino alla fine. Così come James, anche Sirius era popolare, intelligente e covava un odio profondo verso Piton.
Durante il terzo anno a Hogwarts, era stato proprio Sirius a svelare a Piton come entrare nella Stamberga Strillante, mettendolo in pericolo. Anni dopo, anche durante il confronto con Harry, Sirius si pentirà delle sue azioni, definendosi un idiota, ma la sua avversione verso Piton rimarrà sempre e comunque.
L’odio nei confronti di Severus è legato in parte all’amicizia che lega Sirius e James, in parte al rifiuto che il giovane Black ha per le arti oscure, tipiche della sua famiglia. Sirius disprezza Piton perché anche lui si è lasciato coinvolgere dall’odio che i purosangue provavano verso i nati babbani. L’aver trovato una famiglia in James non ha fatto che acuire la sua rabbia nei confronti del ragazzo, fino a portarlo a compiere azioni orribili nei suoi confronti.
Peter Minus e il tradimento
Anche i Grifondoro possono essere codardi e Peter Minus ne è la prova vivente. Sebbene fosse stato un Testurbante, alla fine il Cappello Parlante lo smistò in Grifondoro. Qui è dove incontra il resto dei Malandrini, che saranno la sua ancora di salvezza per tutti e sette gli anni.
Da quello che sappiamo, Peter non era di certo popolare come James e Sirius, e nemmeno intelligente e capace come Remus. Era sempre protetto dagli altri tre e si schierava imprescindibilmente dalla loro parte. Quando James e Sirius umiliavano Piton, lui era sempre pronto a sostenerli, anche se non partecipava mai attivamente agli atti di bullismo.
Peter, fin dall’inizio, mostra il suo vero essere: si schiera dalla parte che ritiene più forte. Subito dopo la scuola, entra a far parte dell’Ordine della Fenice, insieme ai suoi tre amici, decidendo così di volersi opporre a Voldemort. In seguito, però, diventa una spia del Signore Oscuro, credendo di non poter far nulla per evitare la sua ascesa.
Minus decide di tradire i suoi amici, coloro che ha sempre sostenuto, per salvarsi la vita. Lui è probabilmente il più grigio dei Malandrini, quello più complicato da capire e le cui azioni non sembrano mosse da altro se non dalla paura.
Un esempio palese è quando, a Villa Malfoy, Minus decide di aiutare Harry, memore del fatto che il ragazzo gli abbia salvato la vita. È come se volesse rimediare al suo tradimento nei confronti dei Potter e, allo stesso tempo, aiutare la persona che si è dimostrata migliore di tutti i Malandrini. Peter Minus mostra, dopo anni, un po’ di umanità, che però provoca la sua stessa morte.
Fan art presa da Pottermore
I Malandrini sono probabilmente i personaggi che tutti avremmo voluto conoscere meglio, ma che inevitabilmente ci hanno lasciato dell’amaro in bocca. Si sa, però, che nulla è mai bianco o nero, che tutti possono sbagliare e provare a rimediare ai propri errori.