La Rowling ci ha abituati alla magia del Natale fin dal primo libro della Saga: è la prima volta che Harry riceve dei regali e che può festeggiare con qualcuno a cui tiene. Se facciamo un balzo in avanti, esattamente sette anni dopo, ci accorgiamo che la situazione è un po’ diversa.
L’innocenza e la spensieratezza non sono più il punto cardine che contraddistingue il festeggiamento della ricorrenza natalizia. Harry si trova a Godric’s Hollow con Hermione, ed è proprio lei a rendersi conto di che periodo dell’anno si tratti. È un momento intenso e delicato che addolcisce la crudezza della situazione. Ma perché la Vigilia di Natale, in questo contesto, è così importante?
Il Natale che diventa una luce nell’oscurità.
Abbiamo in mente tutti la scena: Hermione e Harry stanno camminando per le vie di Godric’s Hollow. È tardi. C’è buio. Ma all’improvviso si sentono dei canti, sembrano proprio dei Christmas Carols.
“Harry, dev’essere la Viglia di Natale!” “Dici davvero?” Aveva perso la nozione del tempo; non vedevano un giornale da una settimana. “Ne sono sicura” rispose Hermione, gli occhi sulla chiesa.
Harry Potter e i Doni della Morte, cap. 16
Sentire qualcosa di allegro e positivo è così strano in un momento come quello. Harry e Hermione sono rimasti soli, senza Ron, e sono a caccia di Horcrux (e sapete perché Voldemort non ne ha creati altri? Scopritelo qui). Ma non solo, si trovano nel luogo natale di Harry. Si trovano dove è avvenuta la tragedia.
Ma quello che ci fa emozionare durante la scena è proprio questo: la luce del Natale che rischiara, anche solo per un attimo, l’oscurità e la tensione. Voldemort è in agguato, Harry e Hermione non sanno esattamente se quello che stanno facendo li porterà da qualche parte, l’intero mondo magico è in crisi. Eppure, conosciamo tutti la celebre citazione di Albus Silente (che a volte sembra parlare proprio a noi lettori, come in queste occasioni):
La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban – flm
E il Natale fa un po’ questo, compare nei momenti bui e riesce a portare un raggio di felicità. Ma non solo: per Harry e Hermione sentire quei canti natalizi è anche un modo per ristabilire un contatto con gli altri. Nella loro ricerca degli Horcrux, i ragazzi si sono distanziati sempre di più dalla realtà, vivendo in una sorta di dimensione a parte. In fuga, sempre all’erta. Il Natale crea invece una sorta di legame con la normalità.
La visita al cimitero
A caratterizzare questo Natale e distinguerlo da quelli precedenti è anche la visita di Harry e Hermione al cimitero di Godric’s Hollow. Quello che ci strazia il cuore è che Harry, proprio in un giorno che dovrebbe essere di festa e risate, si reca per la prima volta davanti alla tomba dei suoi genitori. Godric’s Hollow (che si può anche affittare!) conserva ricordi felici, dei primi momenti di Harry, ricordi che lui purtroppo non ha. E conserva anche i ricordi tragici dell’omicidio per mano di Voldemort. Avvertendo nel cuore il peso di tutto questo, Harry posa lo sguardo sui nomi di James e Lily Potter.
Harry lesse le parole lentamente, come se avesse un’unica possibilità di comprenderne il significato, e lesse l’ultima frase ad alta voce. “L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte…” Un terribile pensiero gli attraversò la mente e con esso una specie di panico “Non è un’idea di un Mangiamorte? Cosa ci fa lì?” “Non vuol dire sconfiggere la morte nel senso dei Mangiamorte, Harry” rispose Hermione con dolcezza “Vuol dire…capisci…vivere oltre la morte. Dopo la morte.”
Harry Potter e i doni della morte, cap. 14
Sono parole difficili, che Harry non comprende appieno. E forse nemmeno gli interessa: i suoi genitori, dopotutto, non sono lì con lui. A cosa serve una vita dopo la morte? Arrabbiato e confuso, Harry però non è solo. Hermione è al suo fianco, per rendere questo Natale un po’ meno desolante.
Sia nel libro che nel film, queste scene sono di un impatto emotivo davvero forte. Emerge tutto: nostalgia, tristezza, amarezza, luce, buio. Emerge la sofferenza. Emerge l’importanza dell’amicizia. Emerge il fatto che, nonostante l’oscurità stia avanzando, il mondo va avanti.