Ogni anno cambia il Professore di Difesa contro le Arti Oscure e, di conseguenza, anche l’arredamento del relativo ufficio. Vediamo insieme come quest’ultimo si trasforma negli anni.
La cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure è maledetta da quando Armando Dippet, il Preside predecessore di Silente, ha rifiutato di concedere la cattedra a Lord Voldemort. Per questo motivo, nel corso della saga, conosciamo un insegnante diverso per ogni volume.
In ordine abbiamo: un timoroso mago con Voldemort dietro la nuca, un bugiardo egocentrico, un buon professore costretto a dimettersi in quanto licantropo, un Mangiamorte travestito da Auror, una crudele dittatrice, Piton e nuovamente un Mangiamorte stavolta senza mentite spoglie (anche se a questo punto la cattedra è solamente “Arti Oscure“). – Per un’analisi senza dubbio più seria e accurata vi consigliamo di cliccare qui – . Ognuno di questi personaggi ha arredato l’Ufficio di Difesa contro le Arti Oscure in modo da rispecchiare la propria personalità. Vediamo insieme come nel dettaglio.
L’Ufficio misterioso di Raptor
Purtroppo, o per fortuna, non abbiamo mai occasione di accedere all’Ufficio di Difesa contro le Arti Oscure nell’anno in cui il povero balbettante professor Raptor insegna a Hogwarts. Tuttavia, supponendo che la stanza personale sia il luogo dove il Professore passa la maggior parte del suo tempo quando non insegna, è proprio qui che Raptor ha occasione di scoprire la sua nuca e interagire con Lord Voldemort. È dunque proprio nell’Ufficio che sono stati verosimilmente architettati i piani per sottrarre la Pietra filosofale, oltre al goffo tentativo di uccidere Harry disarcionandolo dalla scopa.
Le fotografie di Allock
La porta si spalancò subito. Allock gli rivolse uno dei suoi sorrisi smaglianti.
“Ah, ecco il furfante!” esclamò. “Entra, Harry, entra pure”.
Sulle pareti pendevano un’infinità di sue fotografie, incorniciate e illuminate dalla luce di molte candele. Alcune erano anche autografate. Sulla scrivania ne troneggiava un’altra pila.
Harry Potter e la Camera dei Segreti. Capitolo 7: Mezzosangue e mezze voci.
Cosa potremmo trovare nell’Ufficio dell’egocentrico Professor Allock se non il mago stesso in tutte le versioni? Il docente, infatti, ha pensato bene di mettere in mostra tutti i suoi scatti migliori, illuminati a giorno in modo da poter essere ammirati comodamente. In un’occasione scopriamo che anche Allock in versione fotografica è piuttosto vanesio. Infatti, di notte sistema i suoi riccioli biondi con i bigodini e fugge dalla cornice se qualcuno entra nell’Ufficio in modo da non essere visto in disordine.
La punizione inferta a Harry nel corso del secondo anno fa supporre che, nel suo Ufficio, il Professore non trascorra esattamente il tempo dedicandosi alla materia. Il ragazzo, infatti, si trova ad aiutare Allock a soddisfare i suoi innumerevoli fan firmando autografi sulle sue preziosissime foto. È proprio in tale occasione che Harry sente per la prima volta delle misteriose voci, udibili solo a lui, che si riveleranno poi provenire dal feroce Basilisco che si muove tra le tubature del castello.
Le creature di Lupin
“Ah” disse Lupin. Studiò Harry per un attimo.”Perché non entri? Mi è appena arrivato un Avvincino per la prossima lezione”.
“Un che cosa?” chiese Harry.
Seguì Lupin nel suo studio. Nell’angolo c’era un grande acquario pieno. Una creatura di un verde malsano con piccole corna sulla fronte schiacciava il muso contro il vetro, facendo delle smorfie e piegando le lunghe dita magre.
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Capitolo 8: La fuga della Signora Grassa.
Il terzo anno, in cui la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure è affidata all’amatissimo Professor Lupin, l’Ufficio è esattamente come ci si aspetta che sia. Ci sono, infatti, interessanti creature magiche che gli studenti devono imparare a conoscere e affrontare. La prima volta che Harry entra nell’Ufficio del Professore vede un Avvincino. La conoscenza di questa creatura gli tornerà molto utile nel corso della seconda prova del Torneo Tremaghi, svoltasi nel Lago nero, dove queste creature risiedono.
Nel settimo volume, dopo aver lasciato definitivamente Privet Drive per recarsi alla Tana, Lupin usa il ricordo dell’Avvincino nel suo Ufficio per assicurarsi che Harry sia proprio lui e non un Mangiamorte trasformato. Infine, sappiamo che è proprio nell’Ufficio che Lupin si accuccia in versione lupo nelle notti di luna piena quando, “sedato” dalla pozione antilupo, aspetta pazientemente di ritornare mago.
I segreti del falso Moody
(Harry) Era entrato in quell’ufficio al tempo di due dei suoi occupanti precedenti. All’epoca del professor Allock, le pareti erano tappezzate di ritratti sorridenti di Allock stesso che facevano l’occhiolino. Quando c’era Lupin, era più probabile imbattersi in un esemplare di qualche nuova, affascinante Creatura Oscura che si era procurato per la lezione. Ora, invece, l’ufficio era pieno di una serie di oggetti straordinariamente stravaganti che Moody doveva aver usato nei giorni in cui era un Auror.
Harry Potter e il Calice di Fuoco. Capitolo 20: La Prima Prova.
L’Ufficio di Barty Crouch Jr., che si finge l’Auror Alastor Moody nel quarto volume, è pieno di interessanti Detective Oscuri (paradossale, direi). In particolare, quando Harry visita la stanza, nota un grosso spioscopio: una grande trottola che si aziona se rileva la presenza di un pericolo nelle vicinanze. Vi sono poi un sensore segreto dalla forma di antenna che vibra quando capta dissimulazioni o bugie e un avversaspecchio anch’esso in grado di segnalare l’arrivo di una minaccia.
L’Ufficio così arredato sarebbe piuttosto affascinante se non fosse per un grosso baule dalle aperture multiple dove è nascosto il vero Moody. Quest’ultimo, infatti, deve essere tenuto in vita e vicino da Barty Jr. per creare la pozione polisucco. È in questa stanza che, alla fine del quarto volume, viene somministrato a Crouch il veritaserum e svelata la macabra storia della sua famiglia (cliccate qui per un approfondimento).
L’Ufficio rosa della Umbridge
Adesso però (l’Ufficio) era irriconoscibile. Le superfici piane erano state ricoperte da tovaglie e pizzi. C’erano parecchi vasi pieni di fiori secchi, ciascuno posato sul suo centrino, e su una delle pareti era appesa una collezione di piatti ornamentali, raffiguranti gattini in technicolor, ma ognuno con un fiocco diverso al collo. Erano così orrendi che Harry li fissò costernato finché la professoressa Umbridge non parlò di nuovo.
Harry Potter e l’ordine della Fenice. Capitolo 13: Punizione con Dolores.
L’Ufficio ai tempi della Umbridge è perfettamente in linea con l’aspetto esteriore della Professoressa. Tuttavia, gli orridi pizzi rosa e i gatti in technicolor stonano con quanto accade all’interno della stanza. In questo luogo, infatti, Harry subisce la punizione più crudele che abbia mai ricevuto. Il ragazzo è costretto a scrivere con una penna magica che incide le parole oltre che sul foglio anche sulla sua mano. La stessa pena viene, peraltro, inferta successivamente a tutti gli studenti che si ribellano al rigido sistema imposto dalla strega.
Inoltre, è in questo Ufficio che si trova l’unico camino della scuola non sorvegliato che Harry usa per mettersi in contatto con Sirius. La Umbridge continua a usare l’Ufficio anche dopo essere diventata Preside in seguito alla fuga di Silente. Infatti, il gargoyle di pietra posto a presidio dell’Ufficio del Preside si rifiuta categoricamente di far accedere la strega alla stanza.
Il vecchio Ufficio di Piton
“Ah, Potter” lo accolse Piton, quando Harry ebbe bussato alla sua porta e fu entrato nell’Ufficio sgradevolmente familiare che il professore, nonostante ormai insegnasse parecchi piani più su, non aveva abbandonato: era illuminato fiocamente come sempre e i soliti viscidi oggetti morti erano sospesi in pozioni colorate lungo le pareti. Molte scatole coperte di ragnatele erano minacciosamente accatastate sul tavolo destinato a Harry; emanavano un alone di lavoro noioso, duro e inutile.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Capitolo 24: Sectumsempra.
L’Ufficio di Difesa contro le Arti Oscure è collocato al secondo piano in modo da essere collegato tramite delle scale all’aula della relativa materia, ubicata al terzo piano. Nonostante ciò, Piton, una volta ottenuta la tanto agognata cattedra, decide di rimanere nel suo vecchio studio sito nei sotterranei. Nel corso del sesto anno, quando abbiamo occasione di entrare nello studio insieme a Harry, scopriamo che è lo stesso tetro Ufficio di sempre, trascurato e pieno di inquietanti ingredienti per preparare le pozioni.
Le Arti Oscure di Amycus Carrow
Nel settimo volume il trio non torna a scuola, di conseguenza rientriamo con loro a Hogwarts solo in occasione della battaglia finale. Attraverso il racconto di Neville, che riassume ai protagonisti quanto accaduto nell’anno scolastico, scopriamo che la materia “Difesa contro le Arti Oscure” è diventata solo “Arti Oscure” e che il Professore è il Mangiamorte Amycus Carrow.
Pertanto, le lezioni vengono totalmente stravolte tanto che gli studenti si esercitano con le maledizioni senza perdono sugli allievi in punizione. Non rimpiangiamo affatto di non aver visto le condizioni dell’Ufficio l’anno in cui a insegnare era il perfido Carrow. Possiamo solo supporre che nello stesso non mancassero manufatti oscuri e che fosse teatro di crudeli punizioni corporali.
Ecco come è cambiato l’Ufficio di Difesa Contro le Arti Oscure nei sette volumi. Questo luogo ha vissuto momenti di fascino ma anche di profonda inquietudine. In quale versione vi sarebbe piaciuto visitarlo?
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Foto immagine di copertina: Reuters