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Il significato nascosto dei colori nel mondo magico

21 Gennaio 2024 beat-napo 9 min read

Il significato nascosto dei colori nel mondo magico

21 Gennaio 2024 Becks 9 min read

I colori possono vantare un profondo significato non solo simbolico ma anche psicologico, richiamando quello che in gergo si definisce immaginario collettivo. I colori agiscono sul cervello scatenando un’emozione che ci permette di comprendere ciò che abbiamo davanti o che stiamo leggendo.

La Rowling è stata più che abile nel delineare la storia attraverso le descrizioni e la scelta delle sfumature di colore che circondano i personaggi, creando abientazioni e scene che ci hanno catturati fin dal primo momento. Siamo diventati parte della storia in maniera inconscia, perché il nostro cervello ha trovato somiglianze a idee presenti nella nostra quotidianità: i colori sono una parte fondamentale della saga, in quanto riescono a generare emozioni e sentimenti che proviamo tutti i giorni.

I colori nella magia: il viola e il verde

Tra i colori più significativi della saga, vi sono il viola e il verde, simbolo del bene e del male, storicamente associati alle arti magiche. Il viola ha un valore regale e nobile. È anche il simbolo del mistero e del misticismo, vantando quindi una connessione diretta con la magia.

Si associa alla magia bianca perché in grado di allontanare le energie negative, in quanto invita a trascendere i nostri sensi e andare al di là di ciò che si vede. Per quanto riguarda il verde, a partire dal Medioevo iniziò a essere associato alla presenza di streghe, forse per la connessione con i Druidi e la magia verde, ovvero quella prettamente naturale, legata alle erbe e alle pozioni.

I due colori appaiono quindi in netta contrapposizione, quasi a presagire la lotta fra il bene e il male che Harry dovrà affrontare negli anni a venire. Anche se la Rowling ha spesso associato il verde  alla magia oscura, esso viene usato anche da maghi che di oscuro non hanno proprio nulla.

Un esempio ne è la veste che indossa la McGranitt durante lo smistamento, così come il colore verde smeraldo dell’inchiostro con cui vengono scritte le lettere per Hogwarts. Il viola e il verde perciò si presentano come quello che sono davvero: due facce della stessa medaglia ma non per questo nemici.


I colori degli incantesimi

Così come gli abiti, anche gli incantesimi hanno una grande importanza all’interno della saga. I loro colori e le loro sfumature tendono a simboleggiare in qualche modo sia l’intento che il tipo di magia a cui sono legati.

Il rosso

Una delle formule che tutti conosciamo, è sicuramente quella dello Schiantesimo, usato più e più volte all’interno della saga. Stupeficium è un incantesimo offensivo, tipicamente usato nei duelli, e il suo colore passa dal blu (quando i maghi sono alle prime armi) al rosso simbolo del pericolo e dell’energia. Così come il viola e il verde, anche il rosso ha una connessione storica con la magia. In Irlanda si parlava spesso di streghe con cappelli e vesti rosse, così come si appendeva un fiocco rosso negli armadi come protezione dal male.

Questo colore è anche legato a un tipo di magia specifico: la magia rossa, che riguarda tutte le azioni che si compiono a scopo personale, soprattutto di carattere sentimentale. In Harry Potter il rosso è usato molto probabilmente per richiamare questa stessa idea arcaica e indicare la forza e l’aggressività, tipiche anche di Flipendo, che ha più o meno la stessa sfumatura. Una maledizione senza perdono che, anche se non molto spesso, è tinta di colore rosso, è la maledizione Cruciatus, sempre per il carattere violento e distruttivo.

Il blu

In netta contrapposizione troviamo il blu, specifico di incantesimi difensivi come Protego. Il blu è sinonimo di calma, pace ed equilibrio, fin da sempre associato all’idea di protezione, sia dall’esoterismo che dalla religione. Basti pensare che gli uomini primitivi fossero soliti associare il blu agli dei e i cristiani abbiano usato spesso questo colore per rappresentare iconograficamente la Madonna, simbolo di maternità e quindi di protezione.

Altro incantesimo che ha una sfumatura simile è Expecto Patronum, dove il fiotto di luce non solo è una luminosa scia bianco-bluastra ma si tramuta addirittura nell’animale guida di un mago. In questo caso si usano il blu e il bianco per descrivere, nella maniera più alta, il simbolismo dietro un Patronus: protezione e serenità.

Il bianco

L’incantesimo Lumos illumina la punta della bacchetta con una luce chiara, tendente al bianco e che richiama quella della luna. Anche il bianco ha un significato storico legato al mondo magico. Si sa che il Cristianesimo ha copiato e fatto suoi riti e tradizioni del mondo pagano, per questo molto spesso il bianco è associato a un tipo di magia che comunica con gli spiriti e con gli angeli e si accosta alla magia bianca. 

Lumos è un incantesimo innocuo, richiamando quasi una luce divina, finché non si usa nella sua forma Maxima (inventata appositamente per i film), dove la luce diventa insopportabile per gli occhi. Un altro incantesimo che conosciamo bene è Bombarda Maxima, che appare sempre come uno spruzzo di luce biancastra, ma diverso da quello di Lumos o del Patronus.

In questo caso ci troviamo di fronte alla parte più distruttiva del significato che si cela dietro questo colore, dato che l’incantesimo purifica tutto ciò che si ritrova davanti, allo stesso modo di Reducto.

Un incantesimo di cui si parla sempre troppo poco ma che ha avuto un grande ruolo all’interno della saga, è Prior Incantatio. Assistiamo al suo utilizzo durante il quarto anno a Hogwarts, quando le bacchette di Harry e Voldemort, con piume della stessa Fenice, si scontrano e generano un eco degli ultimi incantesimi lanciati dalla bacchetta del Signore Oscuro appena risorto.

Anche in questo caso la luce dell’incantesimo assume una gradazione biancastra, in quanto svela la verità, significato che rimanda alla religione indù, dove il bianco apre la mente alla realtà e allontana l’ignoranza.

Il verde

Anche fra gli incantesimi troviamo il colore verde, usato frequentemente per la magia oscura e le maledizioni. Non possiamo non pensare al colore dell’Anatema che Uccide, dato che abbiamo tutti ben presente il getto di luce verdognola che Harry si vede lanciare da Voldemort più e più volte, così come è indimenticabile il Morsmordre, incantesimo che evoca il Marchio Nero, anch’esso di colore verde.

La maledizione Imperius genera una luce verdognola-arancione. L’accostamento di questi due colori è molto particolare, poiché il colore arancione rimanda alla socializzazione e alla tolleranza, del tutto in contrasto con il desiderio di potere del verde. Secondo questa logica, il mix fra i due colori potrebbe simboleggiare la necessità di addolcire la persona incantata per sottometterla al proprio volere.


I colori nei film

L’utilizzo dello spettro dei colori nella cinematografia e nella cultura popolare si sfrutta assiduamente per creare emozioni precise e richiamare sensazioni o pensieri arcaici che appartengono all’immaginario comune. La cinematografia ha spesso indagato sull’uso dei colori nelle immagini e sulle emozioni che esse creano nello spettatore.

I film di Harry Potter sono un buon esempio di come l’uso delle gradazioni sia in grado non solo di descrivere a pieno il mondo magico, ma anche di accompagnarci durante tutto il viaggio emotivo che la Rowling ha portato avanti per i sette libri.

I colori del logo

Una prima riflessione si deve fare proprio sull’intro di ogni film, dove il logo della Warner Bros sembra cambiare a mano a mano che i personaggi della saga crescono ed entrano nel vivo della guerra. Se nel primo film esso è pieno di colori, in quelli a seguire va a rabbuiarsi, diventando sempre più scuro e difficilmente distinguibile, proprio a simboleggiare il potere che Voldemort acquisisce durante l’arco dei film.

Color palette

Lo stesso approccio si utilizza lungo tutti e otto i lungometraggi, partendo dai colori vibranti e caldi di Harry Potter e La Pietra Filosofale, scurendosi a mano a mano che ci si avvicina a Harry Potter e i Doni della Morte pt2.

Il primo film racchiude tutto il calore e la magia del nuovo mondo in cui il protagonista si ritrova a vivere, ignaro di ciò che lo aspetta. Hogwarts viene mostrata in tutte le sue meraviglie ed è un film che molti di noi amano vedere a Natale, proprio per i colori avvolgenti e le ambientazioni confortevoli.

La camera dei Segreti ha gli stessi colori, ma con una maggior enfasi per le venature verdastre, simbolo di Voldemort e della casa dei Serpeverde.

Il Prigioniero di Azkaban è la prima vera transizione di colori all’interno della saga, dove l’ambientazione diventa decisamente più tetra, tendente al blu. Questo cambiamento è sicuramente dettato dalla prima vera paura di Harry: i Dissennatori. Il film è permeato da un’atmosfera più fredda, come se le guardie di Azkaban avessero risucchiato i colori vivaci.

Ne Il Calice di Fuoco tornano i colori caldi, ma con una sfumatura più scura, per sottolineare sia la maturità dei personaggi, che ormai hanno già conosciuto bene e male, sia il primo vero turning point della saga, ovvero la prima morte a cui Harry assiste e il ritorno di Voldemort.

L’Ordine della Fenice ha nuovamente una venatura bluastra, ma più chiara rispetto al terzo film. Probabilmente qui la scelta ricade sul voler in qualche modo sottolineare il compito dell’Ordine di proteggere i più deboli, così come un incantesimo Protego. Altro aspetto importante, è sicuramente il confronto con Voldemort al Ministero, dove vediamo nuovamente il colore verde.

Il Principe Mezzosangue è il film forse più cupo, quello in cui i colori sono estremamente scuri, ed è normale visto che Voldemort è tornato e Harry ha perso l’unica persona che poteva dargli una famiglia. Il contrasto fra l’arrivo a Hogwarts del primo del sesto anno porta quasi a pensare che siano due generi completamente diversi. Se nel primo è il momento per restare a bocca aperta di fronte alla magia, nel sesto non c’è tempo per i festeggiamenti né per la gioia.

I Doni della Morte (parte 1 e 2) seguono più o meno la stessa linea. I colori sono freddi, nessun tono caldo se non in certe circostanze, ovvero quando i protagonisti sono al sicuro, come per esempio alla Tana. Niente rimanda ai primi anni ad Hogwarts e anche alla fine i colori sembrano molto più spenti rispetto all’inizio, sinonimo di quanto ciò che è successo abbia influenzato la vita dei protagonisti, ormai consci dell’esistenza del bene e del male.

Il colore rosa nei film 

Un’altra scelta dei filmmaker che ha fatto molto discutere è sicuramente l’uso del colore rosa.
I colori pastello vengono molte volte associati ai babbani o a personaggi che hanno un qualche legame con il mondo non-magico, come Tonks, che, nei libri, sfoggia i suoi capelli rosa come un vanto della sua discendenza babbana da parte di padre. Sappiamo molto bene che questo colore sia stato anche associato a un altro personaggio, forse uno dei più odiati dell’intera saga: Dolores Umbridge.

Il motivo per cui gli autori dei film abbiano deciso di rendere questo colore il suo tratto distintivo, può ricadere sul come Harry la descrive per la prima volta, ovvero ‘la zia nubile di qualcuno’. Harry ne parla spesso come di una donna che agisce e si comporta al pari di una persona che ha la metà dei suoi anni. Forse per questo gli autori hanno disegnato la Umbridge come qualcuno che apparentemente non nuocerebbe a nessuno, in netto contrasto con la sua malvagità.

Il rosa è un colore che dovrebbe trasmettere gentilezza e appoggio, così come si poneva inizialmente Dolores verso gli studenti. Proprio per la sua tinta, a volte tenue, questo colore è il simbolo dell’innocenza, della genuinità e della dolcezza.

I filmmaker volevano dare un cenno ironico alla dualità della Umbridge, sfruttando anche le sfumature dei suoi vestiti. Con l’avanzare del film, la professoressa svela la sua natura e il rosa si intensifica fino a diventare quasi rosso. L’idea inversa è stata usata per le vesti di Voldemort, che perdono colore ogni qual volta che gli Horcrux vengono distrutti.

Proprio per paura che i fan associassero Tonks alla Umbridge, i suoi capelli vengono cambiati da rosa a viola.

Hermione e il vestito del Ballo del Ceppo

Un altro elemento che ha fatto molto discutere è il colore del vestito di Hermione al Ballo del Ceppo. Nel libro il vestito viene descritto blu o comunque una tonalità azzurrina, un colore che a Hermione dona particolarmente, ma nei film è rosa. I filmmaker hanno preso questa scelta per questioni di color palette, dato che il rosa si sposa molto bene alla carnagione e ai colori di Emma Watson. La scena in cui Hermione scende le scale non sarebbe stata visivamente la stessa se avessero usato il blu.


Si può dire che la zia Joe e gli autori dei film abbiano pensato a ogni minimo particolare, senza tralasciare nulla. Ci hanno permesso di entrare nel mondo magico, anche se inconsciamente, e hanno raccontato la storia che tutti noi amiamo persino attraverso i colori.

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