Il gigantesco cane a tre teste Fuffi trae le sue origini da un’affascinante bestia mitologica: il Cerbero. Scopriamo insieme la storia di questa creatura leggendaria.
J.K. Rowling ha un’innegabile fantasia, tanto che le si deve l’invenzione di un mondo magico molto complesso. Tuttavia, l’autrice non ha mai nascosto di aver preso ispirazione dai miti per alcune creature leggendarie (in questo articolo di Wizarding World potete trovare l’elenco completo). Fuffi, il cane a tre teste di Hagrid, deriva dal mitologico Cerbero, una creatura fantastica che ha le origini molto antiche.
Il Cerbero nel mito greco
La figura del Cerbero ha origine nell’antica Grecia. La bestia è rappresentata diversamente nelle leggende, anche se si tratta sempre di un cane gigantesco. Questo animale viene rappresentato molto spesso con molteplici teste, talvolta persino cinquanta (come descritto da Esiodo nella ‘Tegonia‘), anche se più comunemente ne possiede tre. Talvolta l’animale viene anche raffigurato con dei serpenti al posto della coda o del manto.
Secondo il mito, il Cerbero è figlio di due dei, Echidna e Tifone, e fratello di altre temibili e note creature: l’Idra e la Chimera. Il cane svolge il ruolo di guardiano dell’Ade: deve controllare che nessuno morto scappi dagli inferi e che nessun vivo vi entri.
Gli eroi che hanno domato il Cerbero
L’ultima fatica di Eracle
Secondo il mito greco delle fatiche di Eracle, poi Ercole per i romani, l’eroe deve compiere dodici imprese, scelte da Euridice, per espiare la colpa della morte della sua famiglia. L’ultima di queste prove consiste proprio nel portare il Cerbero fuori dall’Ade, senza l’utilizzo di alcuna arma.
Il Cerbero di questa leggenda possiede tre teste ma una sola gola che Ercole riesce ad afferrare fino a tramortirlo. A questo punto, l’eroe conduce il cane fuori dall’Ade e lo porta a Euridice. Quest’ultimo, constatando la bruttezza della bestia, ordina che la stessa venga riportata negli Inferi.
Durante il suo soggiorno sulla terra, si dice che il Cerbero abbia perso della bava sul terreno, nel quale è germogliata la velenosissima pianta di aconito.
Orfeo ed Euridice
In questo straziante mito, la ninfa Euridice muore poiché viene morsa alla caviglia da un serpente velenoso. A questo punto, il poeta e musicista Orfeo, sposo di Euridice, impazzito di dolore, decidere di scende negli Inferi per riportare indietro la sua amata.
Per riuscire ad entrare nell’Ade, Orfeo deve riuscire a corrompere sia il traghettatore di anime, Caronte, che il feroce Cerbero. Entrambi i guardiani si rivelano sensibili alla musica di Orfeo, quest’ultimo, infatti, suonando la sua lira, riesce a sedarli ed entrare negli Inferi.
Il Cerbero nella letteratura
Amore e Psiche
“C’è infatti un enorme cane a tre teste, tutte belle grosse, un cane gigantesco e spaventoso che con le sue fauci tonanti abbaia contro i morti riempiendoli di terrore vano, anche se ormai non può fargli alcun male: sta sempre di guardia davanti alla soglia e ai tetri atri di Proserpina e non fa entrare nessuno nella casa di Dite.”
Metamorfosi, Libri IV-VI, ‘Amore e Psiche’.
Nella storia di Apuleio, Amore e Psiche, quest’ultima viene sottoposta dalla dea Venere a diverse prove. L’ultima complicatissima prova consiste nel recarsi nell’Ade e incontrare Proserpina che darà a Psiche una fiala di bellezza, che poi si rivela contenere ‘il sonno mortale‘ .
Come nel mito greco, l’Ade è sorvegliato dal Cerbero. Una volta arrivata davanti tremendo cane, Psiche lo placa dandogli del cibo, in particolare una focaccia, e riesce a entrare negli Inferi.
L’Eneide
“Lo smisurato Cerbero rintrona questi luoghi col suo ringhio che esce da tre bocche, sdraiato quant’è lungo in un antro. E la sacerdotessa vedendo i suoi tre colli farsi irti di serpenti gli getta una focaccia affatturata di miele ed erbe soporifero“.
Eneide, Libro VI
Nel sesto libro dell’Eneide, Enea scende negli Inferi, con la sacerdotessa Sibilla, per cercare suo padre, Anchise. Anche in questo caso, il posto è sorvegliato dal gigantesco Cerbero. Enea e la Sibilla riescono a passare poiché quest’ultima offre al cane una focaccia al miele con erbe soporifere. Una volta ingurgitato il cibo, il Cerbero cade in un sonno profondo e i due possono entrare nell’Ade.
La Divina Commedia
“Cerbero, fiera crudele e diversa, con tre gole caninamente latra sovra la gente che quivi è sommersa. Gli occhi ha vermigli, la barba unta e atra, e ‘l ventre largo, e unghiate le mani; graffia li spirti ed iscoia ed isquatra”.
Divina Commedia, Inferno, Canto VI
Nell’Inferno di Dante, il Cerbero è custode del terzo Cerchio dell’Inferno dove è strumento di punizione per i golosi. La creatura, rappresentata con una barba unta e un ventre largo, emette dei latrati assordanti e squarta i dannati con i suoi feroci artigli. Quando Dante e Virgilio giungono nel terzo Cerchio, il Cerbero mostra loro le zanne, ma Virgilio getta due pugni di terra, che il cane si affretta a mangiare, consentendogli di entrare.
Fuffi e le analogie col Cerbero mitologico
Stavano fissando dritto negli occhi un cane mostruoso, un bestione che riempiva tutto lo spazio tra il soffitto e il pavimento. Aveva tre teste. Tre paia di occhi roteanti, dallo sguardo folle; tre nasi che si contraevano e vibravano nella loro direzione; tre bocche sbavanti, con la saliva che pendeva come tante funi viscide dalle zanne giallastre.
Harry Potter e la Pietra Filosofale. Capitolo 9: Il duello di mezzanotte
Quando si ha a che fare con la Rowling è difficile credere che una scelta narrativa sia solo una coincidenza. È significativo, infatti, che Fuffi sia stato venduto a Hagrid da un signore proveniente dalla Grecia e nella stessa terra abbia fatto ritorno dopo le vicende della Pietra Filosofale (se volete sapere che fine hanno fatto gli altri personaggi del primo volume cliccate qui). Questo può simboleggiare una sorta di prestito che l’autrice ha preso dal mito greco per poi restituirlo.
A riprova di ciò, vi sono tutta una serie di elementi, oltre alle sembianze della creatura, che accomunano il ‘cagnolino‘ di Hagrid al suo antenato mitologico. Anche Fuffi, infatti, ha il ruolo di guardiano, nel caso specifico sorveglia la botola che conduce alla pietra filosofale.
Inoltre, come ci rivela Hagrid (anche se non avrebbe dovuto proprio dircelo), il punto debole di Fuffi è la musica. Come nel mito di Orfeo, infatti, il cane cade in un sonno profondo non appena sente delle note musicali. Ma vi è di più, i nostre tre eroi, Harry, Ron e Hermione, quando tentando di impedire il furto della pietra filosofale trovano accanto a Fuffi un’arpa (usata da Raptor per addormentare il cane), uno strumento molto simile alla lira utilizzata da Orfeo secondo il mito.
Anche se, per Hagrid, Fuffi non è altro che un adorabile cagnolino, preferiremmo di certo avere a che fare con altri animali del mondo magico. Voi cosa ne pensate di questa affascinante creatura?
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