La storia in questione narra la vicenda dei tre fratelli Peverell, nemici della morte, i quali un bel giorno decisero di imbrogliare quest’ultima attraverso l’uso della magia…
Nonostante si tratti di una leggenda narrata solo nell’ultimo volume della Saga, non possiamo negare che quella dei fratelli Peverell sia la storia con il più importante filo conduttore dell’intera opera di J.K. Rowling.
Difatti, se da un lato viene inizialmente presentata come l’innocua fiaba per bambini Maghi scritta da Beda il Bardo, dall’altro risulta essere di vitale aiuto per il Golden Trio nell’impresa contro Lord Voldemort e rivela infine dettagli importanti sulla storia di alcuni personaggi fondamentali della Saga.
La Leggenda
C’erano una volta tre fratelli che al calar del sole – o a mezzanotte come preferisce Ron – camminando per una strada tortuosa, ad un certo punto si trovarono davanti un fiume troppo pericoloso da attraversare. I tre fratelli costruirono un ponte agitando le loro bacchette, così da salvarsi la vita ingannando la morte.
Volendo premiare i tre maghi per la loro astuzia, la morte gli concesse un dono a testa: il primo fratello scelse la bacchetta più potente al mondo, e allora la morte gli consegnò la bacchetta di Sambuco. Il secondo chiese un metodo per riportare in vita i propri cari, e ottenne quindi la Pietra della resurrezione. Infine, il più giovane dei tre fratelli espresse il desiderio di andarsene senza essere mai più trovato dalla morte stessa, e allora quest’ultima gli consegnò un pezzo del proprio Mantello dell’Invisibilità.
La storia si conclude con la morte dei primi due fratelli, causata proprio dai doni tanto richiesti e andati poi perduti. Per quanto riguarda l’ultimo fratello invece, questo, una volta divenuto anziano, si tolse il mantello così da lasciarlo in eredità al figlio, e ricongiungersi in pace con la morte.
Harry Potter e i tre fratelli
I più grandi sostenitori della suddetta Leggenda – quali Xenophilius Lovegood, Gellert Grindelwald e Albus Silente – ritenevano che i tre Maghi protagonisti della fiaba fossero esistiti realmente con i nomi di Antioch, Cadmus e Ignotus Peverell.
Maggior riprova dell’esistenza dei tre fratelli Peverell e dei doni della morte la abbiamo ben prima del settimo volume, durante il primo anno a Hogwarts, quando Harry riceve per Natale il Mantello dell’Invisibilità da parte di Silente, il quale era prima appartenuto al padre del giovane Mago.
Si scopre poi nell’ultimo libro che la tomba di Ignotus Peverell è posta nel cimitero di Godric’s Hollow, così come le tombe di Lily e James Potter, lasciando intendere che ci sia un collegamento tra le due famiglie. I Potter sono quindi davvero gli ultimi discendenti noti della famiglia Peverell?
Tutto ha inizio quando Hardwin Potter sposò Iolanthe Peverell – una bellissima Strega proveniente dal villaggio di Godric’s Hollow – la quale, in assenza di eredi maschili, ricevette il mantello dell’invisibilità dal nonno Ignotus. La Strega si premurò poi di far continuare la tradizione di famiglia, spiegando al marito di comprenderla seppur senza poter rivelare il segreto del magico mantello.
Voldemort e la pietra
Tra i vari parallelismi esistenti tra Harry e il suo più grande nemico, Lord Voldemort, vi è anche la discendenza dalla famiglia Peverell. Difatti, l’albero genealogico di Cadmus Peverell – il secondogenito dei tre fratelli- ad un certo punto negli anni si è diramato fino alla dinastia dei Serpeverde.
I due antichi cognomi hanno poi portato alla famiglia Gaunt, la quale per tradizione tramandava di generazione in generazione un prezioso anello d’oro con una pietra incastonata. Quest’ultima era proprio la pietra della resurrezione della quale col tempo si era persa la vera natura. Tom Riddle rubò l’anello al nonno, Morfin Gaunt, e senza sapere di avere tra le mani un dono della morte, lo tramutò in un Horcrux.
Vi piace la fiaba di Beda il Bardo sui tre fratelli? Cosa ne pensate dei collegamenti con i personaggi più recenti della storia? Scrivetecelo nei commenti!
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