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Harry Potter: il romanzo del ciclo arturiano

5 Febbraio 2019 gugl-como 3 min read

Harry Potter: il romanzo del ciclo arturiano

5 Febbraio 2019 Butterbeer 3 min read

Harry Potter ha successo ormai da vent’anni, ma come mai?
Dai libri che hanno venduto milioni di copie, ai film dagli incassi miliardari, fino alla nuova saga, The Cursed Child e la mostra itinerante.
La risposta sul successo sembra essere dovuta al fatto che ha elementi in comune con il ciclo arturiano.


Ormai sono passati più di 20 anni dalla prima pubblicazione del primo libro della saga.
A oggi Harry Potter conta fan e appassionati in tutto il mondo e la storia continua a vivere grazie allo spettacolo teatrale, ora a Broadway, The Cursed Child, la Harry Potter Exihibition che gira per il mondo e la nuova serie di film Animali Fantastici, il cui secondo capitolo è atteso al cinema per metà novembre.

Negli anni tutti quelli che non si erano ancora avvicinati a questo mondo si sono chiesti cosa lo rendesse così popolare.
Una teoria sostiene che Harry Potter sia così famoso perché riutilizza il “modello delle storie mitiche” che Joseph Campbell descrive in “L’eroe dalle mille face”: un eroe passa dal mondo di tutti i giorni in uno soprannaturale, dove combatte delle magiche forze, e torna con un incredibile potere che usa per aiutare gli altri.

Non è strano quindi che Harry Potter attinga la struttura da alcune delle storie di eroi più famose della cultura occidentale.
D’altra parte J.K. Rowling ha studiato letteratura inglese e francese all’Università di Exeter, il che spiega la presenza degli elementi tipici del romanzo medievale francese nella saga.
O almeno questo è quello che dicono Heather Arden e Kathryn Lorenz nel loro lavoro “La saga di Harry Potter e il romanzo francese arturiano”, sottolineando i vari “temi, personaggi e strutture narrative” del romanzo medievale che appaiono nei libri.

Arden e Lorenz fanno notare che “Nonostante i babbani e la loro società vivano nel 21° secolo, con macchine, cellulari e tutta la tecnologia moderna, e il fatto che occasionalmente i maghi attraversino questo mondo, la loro società e Hogwarts stessa è invece ancora ancorata nel Medioevo”, a partire dalla ceralacca con cui sono sigillate le lettere della scuola spedite ai giovani maghi.
Inoltre, molti professori di Hogwarts sono membri del medievale Ordine di Merlino, e molti degli animali che popolano il mondo magico sembrano essere venuti fuori da un romanzo del Medioevo, tra cui unicorni, draghi, basilischi, lupi mannari e la fenice.

Poi ovviamente c’è il nostro eroe, il protagonista.
Mentre l’eroe arturiano Parsifal è un combattente nato ed è anche incredibilmente veloce, Harry ha un talento naturale nel volare su un manico di scopa e riesce senza problemi nel Quidditch.
Re Artù è conosciuto per essere fedele e coraggioso, come Harry.

Arden e Lorenz fanno inoltre notare che molte delle trame magiche dei libri sono versioni moderne di quello che è successo nella novella del 14° secolo di stampo arturiano Claris et Laris: “In entrambe le storie, i personaggi sono capaci di trasformarsi in altre persone in tutto e per tutto e riescono anche a muoversi nel tempo, come fa Hermione con la Giratempo. In entrambe le storie ci sono un mantello magico, delle porte incantate che si aprono da sole, e un incredibile avventura subacquea. In Claris et Laris viene ucciso un orco, mentre Harry e i suoi amici riescono a stordire un troll nel bagno delle ragazze.”

E sì, anche i fedeli amici di Harry fanno parte della struttura tipica, stando a quanto dicono gli autori: “come il cavaliere arturiano, Harry è a volte accompagnato da persone fidate e amici che lo aiutano e lo supportano nel riuscire a compiere le sue missioni, anche se spesso deve poi confrontarsi da solo con il male principale.”
Come Artù, Harry estrae una spada da un oggetto (ne La Camera dei Segreti). Come Artù, Harry è destinato a sposare una donna di nome Ginevra. E sempre come Artù, Harry è il risultato della combinazione tra umano e divino.

“Questo è fondamentalmente uno schema di doppio svantaggio iniziale” scrivono Arden e Lorenz.
Come Artù e Parsifal, Harry viene tolto dalla sua famiglia (soprannaturale), e poi tolto anche dalla seconda (quella babbana e comune).
Sebbene un posto di riguardo nel mondo magico gli spetti di diritto, Harry arriva a Hogwarts da sfavorito, e deve dimostrare quanto vale attraverso varie prove.
E se c’è una cosa che i lettori amano, ed esiste fin dai tempi del ciclo arturiano, è un coraggioso outsider che si scopre essere il Prescelto.

In un articolo abbiamo anche parlato delle case in cui sarebbero smistati i personaggi del ciclo arturiano, potete leggerlo qui.

Fonte JSTOR Daily.

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