Categorie

Archivi

Meta

Essere genitori nel mondo magico

18 Luglio 2019 anna-brus 8 min read
Felicità

Essere genitori nel mondo magico

18 Luglio 2019 Hermione 8 min read

Il ruolo dei genitori è difficile e complesso. C’è una linea sottile, un confine labile tra la libertà che bisogna lasciare ai figli e la necessità, il dovere di ogni genitore di guidarli e consigliarli sulle scelte da affrontare.

Quali genitorialità emergono dalla saga (anche negative)?

Le scelte di vita in larga misura dipendono dai modelli familiari che si sono avuti.
Le ricerche sull’attaccamento hanno messo in luce come i bambini sviluppino sin da piccoli dei modelli operativi interni rispetto alle persone significative e all’affettività, così da manifestare dei punti di riferimento cognitivi che gli permettono di avere determinate aspettative su se stessi e sugli altri. Si parla di imprinting quando il bambino riconosce le figure di attaccamento come coloro che si prendono cura di lui e nei confronti delle quali svilupperà previsioni. Il modello di attaccamento ha evidentemente una grande influenza.

La teoria dell’attaccamento è stata ideata da John Bowlby, un medico e psicoanalista inglese, nella prima metà del ‘900. Il suo obbiettivo era spiegare il legame tra madre e figlio. L’idea di Bowlby era che il bambino svilupasse un certo tipo di attaccamento in relazione al tipo di rapporto che si creava col genitore: un bambino sicuro era portato a scoprire ed esplorare il mondo esterno e a creare relazioni positive, maggiormente rispetto a un bambino con un attaccamento insicuro.

I tre stili di attaccamento descritti nello studio precedentemente citato si ritrovano perfettamente nella saga.

Hermione Granger e lo stile di attaccamento sicuro

Questo stile di attaccamento si trova in bambini che hanno avuto genitori affidabili, stabili, sensibili, responsivi; i bambini risultano più socialmente adattati, più competenti in alcune situazioni sociali, ovvero avranno maggiore autostima e fiducia verso il prossimo.

I genitori di Hermione si “percepiscono” poco nella storia: di loro sappiamo che quando la figlia ha ricevuto la lettere di Hogwarts sono sempre stati supportivi nei suoi confronti, riconoscendo la grande opportunità che questa scuola sarebbe stata per la loro figlia, incoraggiandola a scoprire un posto nuovo; ogni anno la accompagnavano a Dragon Alley per l’acquisto dei materiali scolastici. Del rapporto tra Hermione e i suoi genitori sappiamo che la figlia scrive spesso loro lettere dalla scuola, che in alcune occasioni pensa a loro con nostalgia e che il primo pensiero va a loro quando lei diventa prefetto.

Durante il primo incontro con Ron e Harry, mentre i primi due sono intenti a stare da soli e imbarazzati, lei aiuta Ned a trovare il suo rospo perduto, mostrandosi generosa e fiduciosa con chiunque abbia bisogno di una mano, anche durante la scena del Cappello Parlante è serena e fiduciosa, al contrario di Harry e Ron terrorizzati per quello che potrà dire il Cappello.

Anche nelle relazioni amorose si può notare il carattere sicuro di Hermione, per esempio durante il Ballo del Ceppo è chiaro che lei vuole che Ron la inviti, ma è cosi sicura di sé da non aspettare per sempre e da cercare cosi qualcuno che mostri sinceramente un interesse per lei come Victor Krum. Lei conosce bene i suoi sentimenti per Ron ma non è disposta ad essere la “ruota del carro”. La relazione inizia solamente quando anche Ron inizia a capire i propri sentimenti per Hermione.


Ron Weasley e lo stile di attaccamento ambivalente

Questo stile di attaccamento ha origine in genitori incoerentisupportivi e amorevoli in alcune situazioni ma assenti e distratti in altre.

Questi bambini crescono con bassa autostima mancanza di fiducia rispetto al fatto che qualcuno che loro amano possa amarli. Sembrano spaventarsi facilmente, si irritano facilmente quando qualcosa sembra andare storto. Le persone con questo stile di attaccamento hanno un estremo bisogno di vicinanza e attenzione da parte degli altri e, allo stesso tempo, hanno una costante paura di essere rifiutati.

È facile ricordarsi come la famiglia di Ron sia caratterizzata da genitori instabili e distratti: avendo sette bambini la signora Weasley non riesce a concentrarsi su tutti loro, e finisce spesso per rimproverare i suoi figli. Ci ricordiamo tutti la “strillettera” che Ron riceve dopo aver preso la macchina del padre: nessuna parola di supporto ma di sicuro è stato un modo per ottenere tutta l’attenzione del figlio. Non ci sono dubbi che la sig.ra Weasley ami la sua famiglia, anche se è spesso tesa per loro. Per esempio, lei crea maglioni tutti gli anni per i suoi figli, tuttavia non si accorge mai o non si ricorda che Ron odia il colore marrone, che è proprio il colore che lei sceglie per il suo maglione.

La mancanza di attenzione e la qualità del tempo con i propri genitori porta Ron ad essere molto ansioso, cerca l’attenzione ma allo stesso tempo ha paura di essere rifiutato, e spesso si mostra geloso verso gli altri. Il suo più grande obbiettivo è quello di essere il ragazzo più popolare della scuola. Ron è insicuro di se stesso e del fatto che gli altri lo possano amare per quello che è, ha paura di essere rifiutato da Hermione per questo sceglie di invitare al Ballo del Ceppo qualcuno di cui non gli importa veramente.

Un’altro tratto delle persone con attaccamento ambivalente è la loro difficoltà nel portare a termine le relazioni: la paura di rimanere da soli le porta ad allontanarsi senza riuscire ad esprimere i loro veri sentimenti. Nella famiglia Weasley ogni figlio sembra avere questo stile di attaccamento, questo bisogno di attenzione porta Charlie a lavorare con i draghi, Percy ad essere un perfetto prefetto e ragazzo, Fred e George a creare strani e pericolosi scherzi e Ginny a diventare la ragazza più popolare della scuola.

Molly Weasley, Arthur Weasley, Ron Weasley, Ginny Weasley, Percy Weasley, Fred e George Weasley (mancano Bill e Charlie Weasley)
Famiglia Weasley (in parte)

Harry Potter e lo stile di attaccamento evitante

I bambini evitanti sono spesso trattati come stranieri dai loro genitori e viceversa, non si stressano quando i parenti si allontanano e spesso si sentono più rilassati. Quando i genitori di Harry vengono uccisi lui ha solo un anno e va a vivere con gli zii e il cugino; questi non lo accoglieranno mai veramente nella loro famiglia, al contrario, concentreranno tutte le loro attenzioni verso il loro unico figlio.

Harry sentirà per tutta la sua infanzia di non essere amato e penserà che gli altri sono poco affidabili. Questa mancanza di fiducia in sé e nelle proprie capacità lo accompagnerà per tutta la vita. Durante la cerimonia del cappello è terrorizzato dall’idea che il capello non scelga per lui nessuna casa e che per questo debba tornare dai Dudley. 

Nonostante tutti i successi che raggiungerà negli anni, continuerà a non avere fiducia in sé e negli altri, si sentirà spesso abbandonato dagli amici e vorrà fare tutto da solo. Un’altra caratteristica delle persone evitanti è che le emozioni provate sono spesso negative, tendono a scagliarsi contro gli altri e a punirsi; spesso durante le vacanze Harry pensa che i suoi amici lo vogliano lasciare da solo per divertirsi insieme, è ossessionato quindi da pensieri negativi nei loro confronti.

Un’altra caratteristica tipica è la tendenza all’isolamento: Harry cerca di evitare di farsi amici perchè ha paura che questi poi lo tradiranno e lo lasceranno, sappiamo però che alla fine Ron e Hermione gli sono sempre stati vicini nonostante in diverse occasioni lui abbia provato ad allontanarli. Anche nelle relazioni d’amore Harry mostra di avere forti difficoltà ad esprimere emozioni positive: anche quando riuscirà ad esprimere il suo amore per Ginny finirà per dirle che non possono stare insieme perchè lui deve concentrarsi su Voldemort senza pensare a lei.

Sappiamo però come andrà a finire, grazie a Ginny e alle persone che gli staranno vicino Harry riuscirà a crearsi una famiglia e un bel gruppo di amici leali.

Famiglia Potter

Le tre coppie di figure genitoriali citate rappresentano comunque esempi positivi, ma per completare il quadro, zia Row ha inserito all’interno della saga anche esempi negativi.

I Malfoy e l’incomprensione

Lucius e Narcissa, si trovano, soprattutto per loro scelta, a vivere una vita al limite, una vita nella quale la cattiveria e l’egoismo fanno da padroni.

Le scelte dei genitori, inevitabilmente, ricadono sui figli e Draco, nonostante i suoi difetti, si trova suo malgrado a dover subire e a dover assorbire e vivere sulla propria pelle, esperienze e situazioni decisamente poco positive .

Contrasti e criticità relazionali appartengono alla vita di ogni giorno ma, spesso, possono nascondere sentimenti quali la rabbia, tristezza o paura e costituire la conseguente reazione a situazioni di cambiamento all’interno della famiglia stessa.

Draco Malfoy scrutò terrorizzato il padre, che però teneva la testa bassa, poi incrociò lo sguardo della madre. Lei scosse il capo in modo quasi impercettibile, poi riprese a fissare con occhi vuoti la parete di fronte.
[Cap. 24 Harry Potter e il Principe Mezzosangue]

I Malfoy non comprendono fino in fondo quanto possano apparire negativi agli occhi del proprio figlio e non si rendono conto e non hanno idea di come gestire crolli relazionali e comunicativi che sembra manifestare Draco.

Draco Malfoy gli dava le spalle, aggrappato con le mani ai lati del lavandino, la testa quasi bianca china in avanti. 
    «No» gemette la voce di Mirtilla Malcontenta da uno dei cubicoli. «No… dimmi che cosa c’è che non va… io posso aiutarti…» 
    «Nessuno può aiutarmi» rispose Malfoy. Stava tremando. «Non posso farlo… Non posso… non funzionerà… E se non lo faccio presto… dice che mi ucciderà…» 
    Harry rimase come fulminato. Malfoy stava piangendo: le lacrime scorrevano sul volto pallido e dentro il lavandino sudicio. Malfoy singhiozzò e deglutì; poi, con un gran brivido, guardò lo specchio incrinato e vide Harry che lo fissava al di sopra della sua spalla.
[Cap. 24 Harry Potter e il Principe Mezzosangue]


Da una ricerca, pubblicata il 15 novembre 2016 nel Journal of Youth and Adolescence è emerso che quando i genitori invitano i loro ragazzi ad esprimere e  condividere i loro punti di vista, li aiutano a rafforzare le proprie capacità di ragionamento, e questo è correlato anche alla salute psicologica e alla felicità che più tardi potranno godere nella vita.

Lucius e Narcissa non si rendono conto dello stato emotivo di Draco, oppure per non criticarli del tutto, possiamo dire che non fanno niente per alleviare il senso di oppressione di cui sembra soffrire. Tutta la famiglia è intrappolata nella spirale di Voldemort, ma prima di tutto essi sono genitori e devono comportarsi come tali.

Allo stesso tempo, i genitori hanno a che fare con la loro propria angoscia e turbamento, e ciò si rispecchia nel comportamento del figlio.

«Come mai i Malfoy sembrano così scontenti della loro sorte? Il mio ritorno, la mia ascesa al potere, non è proprio ciò che hanno professato di desiderare per tanti anni?»
«Ma certo, mio Signore» disse Lucius Malfoy. La sua mano tremò mentre si asciugava il sudore dal labbro. «L’abbiamo desiderato… lo desideriamo».
   Alla sinistra di Malfoy, sua moglie fece uno strano, rigido cenno di assenso e distolse lo sguardo da Voldemort e dal serpente. Alla sua destra, il figlio Draco, che fino a quel momento era rimasto concentrato sul corpo inerte sopra la sua testa, guardò rapido Voldemort e subito si voltò, terrorizzato di fissarlo negli occhi.
[Cap. 1 Harry Potter e il Principe Mezzosangue]

Famiglia Malfoy

In ogni caso il ruolo dei genitori è certamente difficile.

Maria Montessori diceva che un bambino non è un adulto in miniatura, né un contenitore vuoto da riempire a nostro piacimento, bensì è un universo misterioso pieno di forza. Diventa ciò che ama, e assorbe l’ambiente intorno a sé per dare forma armonicamente al suo futuro. Gli adulti che lo circondano, e primi fra tutti i genitori, hanno così il compito, delicato e insieme meraviglioso, di lasciarlo libero di maturare, rispecchiando e riconoscendo la sua natura. In questo modo essi accompagnano il suo cammino alla conquista dell’indipendenza.

Ancora una volta la Rowling ci regala insegnamenti e spunti di riflessione, donando alla saga anche un ruolo fortemente educativo.

Commenti

Hermione
Hermione

Ingegnere civile, lettrice accanita, potterhead per passione.

All posts
×