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Perché Harry Potter è educativo

12 Ottobre 2016 ales-pont 4 min read

Perché Harry Potter è educativo

12 Ottobre 2016 Grattastinchi 4 min read

E’ stato provato, attraverso degli studi effettuati da un professore dell’Università di Modena, che Harry Potter è educativo per i bambini per quanto riguarda la tolleranza verso gli altri, ma come? Lo scoprirete qui!


Con più di 450 milioni di copie vendute, Harry Potter è tra le saghe più vendute di sempre, tuttavia ha anche avuto i suoi rimproveri: vari cristiani in particolare hanno creato non pochi problemi alla saga, sostenendo che promuova paganismo e stregoneria ai bambini (ovviamente per me è una cazzata ma vabbè). Anche il critico del Washington Post Ron Charles ha evidenziato come gli adulti abbiano agganciato ad Harry Potter una cattiva causa di “infantilismo culturale”specialmente per quanto riguarda la premessa (a detta di alcuni) semplicistica “bene contro male” , mentre altri hanno “accusato” Hogwarts dicendo che nella scuola vengono premiati solo i talenti innati. Christopher Hitchens invece ha lodato la Rowling per il fatto di aver disormeggiato la classica letteratura inglese per bambini dando spazio a un mondo di democrazia e diversità giovanile. Un numero crescente di prove suggerisce che la parte Pro – Potter potrebbe essere sulla via di migliorare qualcosa e leggere i lavori della Rowling potrebbe aiutare:

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Da decenni è risaputo che un mezzo efficacie per migliorare le cattive abitudini e i pregiudizi tra gruppi diversi si trova attraverso i contatti intergruppi. Solo leggendo brevi storie sull’amicizia tra i personaggi è abbastanza per apprendere e migliorare gli atteggiamenti verso certi gruppi di bambini. Un nuovo studio pubblicato dal Journal of Applied Social Psychology ha scoperto che leggere Harry Potter comporta degli effetti simili e che quindi si tratti di un libro educativo un po’ perché la saga è in continuo contatto con gruppi differenti che vengono “marchiati”: per esempio coloro che non possono usare la magia vengono chiamati “babbani” e generalmente nel mondo magico non sono rispettati, i mezzosangue sono quelli che hanno un parente magico e l’altro no, e ancora Lord Voldemort afferma che la magia può essere portata avanti solo dai purosangue. Il gruppo di ricerca, capitanato da Loris Vezzali dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha condotto tre studi al riguardo: nel primo a 34 studenti delle elementari è stato assegnato un questionario per valutare come trattano gli studenti immigrati, successivamente i bambini sono stati divisi in due gruppi che per un giorno alla settimana per sei settimane di leggere alcuni passaggi di Harry Potter per poi discuterne in classe con un assistente ricercatrice: un gruppo ha letto i passaggi relativi ai pregiudizi mentre l’altro gruppo ha letto altri passaggi che non sono relativi a pregiudizi. Settimane dopo l’ultima sessione gli atteggiamenti dei bambini nei confronti degli immigrati sono stati valutati nuovamente: tra quelli che si identificano con i personaggi vari, dei considerevoli miglioramenti verso i pregiudizi ci sono stati da parte del gruppo che ha letto i passaggi del libro sui pregiudizi, mentre invece nell’altro gruppo che ha letto i passaggi neutrali non ne ha avuti.

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Vezzali e il suo team hanno seguito altri due studi al riguardo con simili risultati. Con uno studio hanno scoperto che nelle scuole superiori leggere Harry Potter migliora i pregiudizi sugli omosessuali, l’altro invece era legato agli atteggiamenti nei confronti dei studenti rifugiati inglesi universitari. L’identificazione con Harry Potter non ha contribuito a un cambio di atteggiamento in questa popolazione – probabilmente perché gli studenti universitari non si identificano con personaggi più giovani di loro – nonostante ciò non si sono identificati nemmeno nel personaggio di Voldemort. Tutto ciò può considerarsi in linea con la teoria sociale cognitiva: “Le persone creano atteggiamenti non solo per conformare agli altri cose positive ma anche per distaccarsi da altrettante cose negative”

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Ovviamente ci sono molti fattori che formano i nostri atteggiamenti verso gli altri, ma il lavoro di Vezzali supporta il fatto che precedenti ricerche abbiano scoperto che leggere romanzi da bambini porti a impatti positivi per quanto riguarda lo sviluppo della personalità e le abilità sociali. Le letterature complesse, che sviluppano tematiche e personaggi, sembrano lasciare spazio ai lettori sull’occupare o adottare prospettive che nella vita reale altrimenti non potrebbero considerare, e pare proprio che la Rowling arrivi a far riflettere sulla vita in un modo che potrebbe avere un impatto significativo sul carattere collettivo dei bambini. Vezzali ha detto ” Sfortunatamente le notizie che noi leggiamo tutti i giorni ci fanno capire che abbiamo molto lavoro da fare, ma libri di fantasia come Harry Potter potrebbero essere di enorme aiuto per gli educatori e i genitori nell’educare ai bambini il rispetto e la tolleranza”


Invece voi avete trovato anche voi altre cose, oltre a quelle dette in questo articolo, che reputino Harry Potter come una saga educativa?

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Grattastinchi
Grattastinchi

Ho 24 anni. Mi piace vedere film, serie tv e leggere. Ah e poi nel tempo libero studio.

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