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Una libreria di San Francisco elimina Harry Potter dagli scaffali

8 Luglio 2025 enri-ruto 3 min read
Una libreria di San Francisco elimina Harry Potter dagli scaffali

Una libreria di San Francisco elimina Harry Potter dagli scaffali

8 Luglio 2025 Winky 3 min read

Una libreria indipendente di San Francisco ha annunciato che non venderà più i libri di Harry Potter a causa dell’utilizzo che J.K. Rowling fa del suo denaro, ricavato anche e soprattutto dalle vendite legate all’universo magico da lei creato, per finanziare politiche anti-trans.

Negli ultimi giorni è uscita questa notizia che ha fatto molto discutere. La libreria indipendente Booksmith a San Francisco, negli Stati Uniti, ha recentemente pubblicato un avviso per informare i suoi clienti che non avrebbero più venduto i libri della Rowling.

L’accusa all’autrice è che, con i ricavi dalla saga da lei ideata, sovvenzioni la J.K. Rowling Women’s Fund, organizzazione sì per la difesa dei diritti delle donne, ma, allo stesso tempo, contro quelli delle donne transgender.

Il comunicato della Booksmith

“Nel maggio del 2025, l’autrice J.K. Rowling si è impegnata pubblicamente, utilizzando il suo patrimonio privato proveniente anche dalla serie di Harry Potter, per sovvenzionare la sua organizzazione J.K. Rowling Women’s Fund, dedicata alla rimozione dei diritti transgender “sul posto di lavoro, nella vita pubblica e negli spazi femminili protetti”.

Con questo annuncio, abbiamo deciso di smettere di mettere i suoi libri sugli scaffali. Non sappiamo esattamente cosa comporterà il suo nuovo “fondo per le donne”, ma sappiamo che non ne faremo parte.

Come gruppo di librai queer, abbiamo avuto anche noi la nostra adolescenza modellata da maghi ed elfi. Guardateci, è ovvio. Se voi o qualcuno che amate vuole tuffarsi nel mondo di Harry Potter, vi suggeriamo di farlo acquistando copie usate di questi libri.”

Il comunicato dal sito Booksmith
libreria booksmith
Libreria Booksmith a San Francisco

Con questo comunicato, la libreria fa riferimento a diverse azioni discutibili della scrittrice. Non è, infatti, la prima volta che la Rowling usa più di un miliardo di dollari per influenzare le cause legali che coinvolgono i diritti sulle persone trans che si riconoscono come donne e la loro identità di donne.


Le donazioni di J.K. Rowling messe in discussione

Nel 2018 una legge scozzese aveva legalmente riconosciuto le donne trans come donne. La Rowling ha donato 70.000 sterline ad un gruppo per i diritti delle donne e anti-trans nel 2024 per finanziare un ricorso contro questa decisione. Il gruppo ha fatto appello alla Corte suprema britannica, che nei mesi scorsi ha stabilito che le donne trans non sono considerate come donne ai sensi della legge sulla parità del paese.

jk rowling

Una vittoria per la scrittrice e questo gruppo di donne che ha fatto molto discutere. Subito dopo, sui suoi profili social, l’autrice della saga di Harry Potter aveva celebrato decisione pubblicando una foto di lei che beve e fuma un sigaro e il testo «Amo quando un piano riesce». Le sue affermazioni sono state duramente criticate anche da chi ha guadagnato la celebrità grazie alla sua immaginazione, tra i più duri ricordiamo Sean Biggerstaff (Oliver Baston), come abbiamo visto qui.

jk rowling

Il discorso è sempre difficile, come si scinde l’artista dalla sua opera? La soluzione è “cancellare”? La Booksmith non è d’accordo e, nel suo comunicato, suggerisce di prendere i libri della saga di Harry Potter di seconda mano, riconoscendo l’importanza e la validità artistica dell’opera.
E voi, cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: The Booksmith

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