L’interprete di Oliver Baston nei primi film della saga di Harry Potter, Sean Biggerstaff, ha attaccato ferocemente la Rowling sui social media, definendola “miliardaria ossessionata” e “bigotta” per le sue opinioni sui diritti delle persone transgender.
Nelle ultime settimane l’autrice di Harry Potter ha ripetutamente fatto notizia per le sue opinioni ‘TERF’ e per aver celebrato la sentenza della Corte Suprema britannica secondo cui le donne trans non sono legalmente donne. Le sue opinioni a riguardo sono note già da tempo, ne avevamo già parlato qui, ad esempio. In risposta alle sue ultime affermazioni anche l’attore Sean Biggerstaff si è espresso con parole forti e decise.
Le parole di Sean Biggerstaff contro J.K. Rowling
Vi siete persi cos’è successo? Riassumendo: i giudici di Londra della Corte Suprema hanno stabilito che, nell’Equality Act del 2010, la definizione del termine donna si riferisce solo ed esclusivamente alle donne biologiche, escludendo di fatto le donne trans.

In precedenza, non essendosi la Corte pronunciata chiaramente sul caso, secondo molti la definizione avrebbe compreso le donne transessuali. Un gruppo di donne scozzesi si è rivoltato contro questa interpretazione fino ad arrivare ad aprire un caso. Questo gruppo è stato finanziato da J.K. Rowling.
Tra le proteste in seguito alla sentenza, come riporta anche il Daily Mail, spicca quella dell’attore scozzese Biggerstaff, il quale aveva interpretato Oliver Baston in tre film di Harry Potter, che ha condannato la posizione della Rowling. In particolare, si è esposto in seguito alla pubblicazione di una foto dell’autrice in cui alza un bicchiere e fuma un sigaro sul suo superyacht in celebrazione della “vittoria”.

In seguito, quando qualcuno l’ha criticata perché il suo sigaro sarebbe sembrato un blunt, la Rowling risponde con un senso dell’umorismo che Biggerstaff non accetta. Proprio in risposta a questo tweet afferma di non avere il suo stesso senso dell’umorismo e ha commentato: “Il bigottismo rovina lo spirito”.
Le critiche a For Women Scotland
Negli stessi giorni la Rowling ha condiviso una foto di Susan Smith e Marion Calder, co-direttrici di For Women Scotland, l’associazione che ha permesso l’apertura del caso sulla definizione di donna nell’Equality Act del 2010, che celebrano la sentenza e ha commentato: “Nel caso non fosse chiaro: non scherzate con le donne scozzesi”.
Anche in questo caso, Sean Biggerstaff si è trovato in contrasto con le parole della Rowling e ha risposto: “La maggior parte delle donne scozzesi, che non sono teste di c***o, non vengono finanziate da una miliardaria ossessionata”, sottintendendo al fatto che la Rowling stessa avrebbe contribuito a finanziare il caso. Ed è proprio così, la scrittrice di Harry Potter ha donato al gruppo diversi milioni di sterline, dando di fatto i mezzi monetari a queste signore per portare avanti la loro azione.
Biggerstaff ha mostrato la sua solidarietà con le principali star del franchise, Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, che si erano già espresse con pareri contro la scrittrice e le sue opinioni. Anche altri interpreti hanno già preso le distanze dalle affermazioni della Rowling, mentre alcuni hanno difeso l’autrice in passato, come Helena Bonham Carter.
Foto di copertina: X e Rostercon