Non solo fantasmi e Doni della Morte: nel Mondo Magico esistono diversi stratagemmi per sconfiggere la morte, ritardandola per un periodo illimitato o facendo ritorno dall’aldilà. Scopriamoli insieme.
Ma sebbene la Morte avesse cercato il terzo fratello per molti anni, non riuscì mai a trovarlo. Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il fratello più giovane si tolse infine il Mantello dell’Invisibilità e lo regalò a suo figlio. Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.
Le Fiabe di Beda il Bardo – Capitolo 5: La Storia dei Tre Fratelli
Questo è di certo il modo più ingegnoso per sconfiggere la morte: nascondersi ad essa finché non si è pronti a incontrarla. Si tratta, tuttavia, di una fiaba: c’è chi crede sia una storia vera, ma molti la ritengono un racconto per bambini. Esistono modi più sicuri ed efficaci per vincere la morte, forse più di quanti immaginiate!
I fantasmi
“Ai maghi è concesso di lasciare un’impronta di se stessi sulla terra, così che la loro ombra sbiadita continui a percorrere le stesse strade che calpestarono in vita. Ma solo pochi maghi scelgono di farlo”.
Nick-Quasi-Senza-Testa, Harry Potter e l’Ordine della Fenice – Capitolo 38: La seconda guerra comincia
Sirius Black è appena morto. Questo è il motivo per cui Harry decide di interrogare il fantasma di Grifondoro riguardo alla possibilità di tornare indietro nella forma di uno spettro. Harry sa che i morti possono tornare ed è convinto che anche Sirius deciderà di farlo.
Ma Nick-Quasi-Senza-Testa non la pensa come lui. Sirius è “andato avanti”, dice a Harry. Il fantasma di Grifondoro aveva paura della morte, per questo ha scelto “questa meschina imitazione della vita“.
Poche cose tengono un’anima legata al mondo dei vivi: il terrore per la morte, prima fra tutte. Ma anche delle importanti questioni lasciate in sospeso. Infine, molti spiriti restano non riescono ad affrontare il viaggio verso l’aldilà a causa della forte connessione che hanno con il luogo che infestano.
I Babbani non possono diventare fantasmi e i maghi più saggi decidono di non farlo. Molti fantasmi, non potendo mai più attraversare il ponte che li conduce all’altro mondo, prima o poi si pentono della scelta che hanno fatto. Questo soprattutto perché, per usare le parole di Sir Nicholas, sono condannati a vivere solo un’imitazione della vita, priva di quasi tutte le esperienze che caratterizzano l’esistenza dei viventi.
Infine, un appunto è doveroso: neppure tutti i maghi possono diventare fantasmi. Questa scelta è condizionata dallo stato in cui si trova l’anima al momento della morte. Quella di Voldemort, ad esempio, profondamente mutilata, è condannata a restare intrappolata in un limbo per l’eternità, senza potervi sfuggire in alcun modo.
La Pietra della Resurrezione
Il secondo fratello, che era un uomo arrogante, decise che voleva umiliare ancora di più la Morte e chiese il potere di richiamare altri dalla Morte.
Le Fiabe di Beda il Bardo – Capitolo 5: La Storia dei Tre Fratelli
Poco sopra abbiamo deciso di lasciare da parte La Storia dei Tre Fratelli, trattandosi di una fiaba. Ma in questo caso, e solo in questo, è opportuno riprenderla in mano, dato che all’interno della saga la Pietra della Resurrezione viene effettivamente utilizzata da uno dei personaggi.
Per come è narrata nelle Fiabe di Beda il Bardo, la condizione di coloro che vengono riportati indietro dall’aldilà con la Pietra della Resurrezione è ancora peggiore di quella dei fantasmi. Il motivo è che i defunti richiamati nel mondo dei vivi hanno accettato la morte e sono stati strappati dall’aldilà inaspettatamente, forse addirittura contro la loro volontà.
Per questo motivo, la fanciulla che il secondo fratello riporta indietro dalla morte appare “triste e fredda, separata da lui come da un velo“. Non fa parte del mondo dei vivi e per questo soffre della sua condizione.
Diverso è il modo in cui ci vengono presentate le anime che Harry riporta indietro dalla morte servendosi della Pietra, quando, nella Foresta Proibita, sta andando a incontrare Voldemort.
Non erano fantasmi, né persone di carne e d’ossa, lo vedeva. Assomigliavano più che altro al Riddle uscito dal diario tanti anni prima, che era memoria quasi solidificata. Meno concreti di corpi viventi, ma molto più di fantasmi, venivano verso di lui, e su ciascun volto danzava lo stesso sorriso affettuoso.
Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 34: Ancora la foresta
Le anime di James, Lily, Sirius e Lupin sono tornate indietro per accompagnare Harry verso la sua “chiusura”. Sono serene, per dare coraggio a Harry. Quando questi lascia cadere a terra la Pietra, gli spiriti svaniscono nel nulla, per fare ritorno nel mondo dei morti.
Da questo momento, la Pietra resterà perduta nel folto della Foresta Proibita e, per quanto ne sappiamo, nessuno la ritroverà più. Per questo motivo, soltanto due volte nella storia è stata usata con successo per sconfiggere la morte: la prima dal secondo fratello e la seconda da Harry Potter. Albus Silente ha provato ad usarla, per riportare in vita sua sorella Ariana e i suoi genitori, ma non ci è riuscito.
Gli Horcrux
“Si definisce Horcrux un oggetto nel quale una persona ha nascosto parte della sua anima. […] Si spacca l’anima, capisci, e se ne nasconde una parte in un oggetto al di fuori del corpo. Quindi, anche se il corpo viene colpito o distrutto, non si può morire, perché parte dell’anima resta legata alla terra, intatta.”
Horace Lumacorno, Harry Potter e il Principe Mezzosangue – Capitolo 23: Gli Horcrux
Questi oggetti magici sono artifici della magia più oscura. Non conosciamo l’incantesimo specifico per fabbricarne uno, ma sappiamo che all’origine della creazione di un Horcrux vi è l’omicidio, l’atto di suprema malvagità.
Questo è il modo più terribile per sconfiggere la morte. Se da una parte garantisce la vita eterna, essendo gli Horcrux molto difficili da distruggere, dall’altra condanna l’autore di tale incantesimo a un’esistenza maledetta. La mutilazione della sua anima non fa sì che egli viva una vita a metà, ma annienta la sua umanità.
Se volete sapere tutto su questi oggetti magici, e ve la cavate con l’inglese, qui potete trovare le informazioni che cercate sull’origine degli Horcrux, sulla loro natura, sugli effetti collaterali e sugli Horcrux creati da Lord Voldemort.
L’Elisir di Lunga Vita
L’antica disciplina dell’alchimia si occupa di fabbricare la Pietra Filosofale, una sostanza leggendaria dai poteri sbalorditivi. La pietra è in grado di trasformare qualsiasi metallo in oro puro e per giunta produce l’Elisir di Lunga Vita, che rende immortale chi lo beve.
Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 13: Nicolas Flamel
L’Elisir di Lunga Vita, estratto dalla Pietra Filosofale, è in grado di rendere immortale chiunque lo beva, a patto che questi lo assuma regolarmente. È sicuramente il modo migliore e più “sano” di sconfiggere la morte, in quanto comporta pochissimi effetti collaterali.
La sua unica limitazione è che colui che si serve dell’Elisir per allungare la propria vita oltre la sua durata naturale ne diventa dipendente: cessarne l’assunzione lo porterebbe inevitabilmente alla morte.
L’unica Pietra Filosofale esistente apparteneva, fino a prima della morte del possessore, a Nicolas Flamel. Grazie a questa, Flamel e sua moglie hanno potuto creare un Elisir che li ha tenuti in vita per più di seicento anni. Una vita tranquilla e piena, non mutilata, non corrotta né contaminata.
Inoltre, l’Elisir è in grado di riportare alla vita completa un’anima separata dal corpo, ma ancora legata al mondo dei viventi. In seguito alla sua sconfitta a Godric’s Hollow, Voldemort è sopravvissuto per undici anni in forma di spirito grazie ai suoi Horcrux, ma privo di corpo, e per questo motivo cerca di rubare la Pietra Filosofale.
Il sangue di unicorno
“Il sangue di unicorno ti mantiene in vita anche se sei a un passo dalla morte; ma il costo da pagare è tremendo. Poiché hai ucciso una cosa pura e indifesa per salvarti, dall’istante che il sangue tocca le tue labbra non vivrai che una mezza vita, una vita dannata”.
Fiorenzo, Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 15: La Foresta Proibita
Viene da dire: tanto ormai la vita di Voldemort è già stata maledetta, qualche goccia di sangue di unicorno in più o in meno non farà molta differenza. Ma per una persona normale che voglia ritardare la propria morte, bere il sangue di unicorno ha effetti paragonabili a quelli che seguono la creazione di un Horcrux. La morte è stata sì sconfitta, ma a che prezzo?
Prior Incantatio
Prior Incantatio, noto anche come Incanto Reverso, è una magia in grado di rivelare a chi lo evoca quali siano stati gli ultimi incantesimi praticati dalla bacchetta in esame. In teoria, dunque, non c’entra nulla con la volontà di sconfiggere la morte.
Assistiamo, però, a una scena molto particolare nel cimitero di Little Hangleton, quando le due bacchette di Harry e di Voldemort entrano in contatto. Come risultato viene evocato il Prior Incantatio e dalla bacchetta di Voldemort scaturiscono i suoi ultimi incantesimi, quelli che hanno ucciso Cedric, il custode della villa dei Riddle e, infine, i genitori di Harry (per sapere di più sul perché questo accade, leggete il nostro articolo).
Harry incontra così i veri e propri fantasmi delle quattro persone che Voldemort ha assassinato, che svaniscono nel momento in cui il contatto fra le due bacchette si interrompe. Si tratta di un evento rarissimo e, come dicevamo, l’incantesimo in sé è totalmente scollegato da qualsiasi artificio in grado di aggirare la morte. Ma poiché effettivamente accade, nei libri, ed è persino un evento assai importante per la trama, è bene ricordarlo.
Gli Inferi
Gli Inferi sono le orrende e agghiaccianti creature che incontriamo, verso la fine de Il Principe Mezzosangue, nella caverna in cui è nascosto il medaglione di Salazar Serpeverde. Idealmente assomigliano agli zombie, ma si distinguono da essi in quanto sono cadaveri riportati in vita attraverso la magia oscura.
Tecnicamente, persino l’espressione “riportati in vita” è sbagliata. gli Inferi sono infatti semplici marionette nelle mani del mago oscuro che li ha creati, meri involucri privi di memoria, volontà, pensiero.
Non si tratta dunque propriamente di un modo attivo per sconfiggere volontariamente la morte in prima persona, ma di una pratica immonda per risvegliare cadaveri privi di qualsivoglia individualità. Eppure, in un certo senso, sempre di vittoria contro la morte si tratta.
I ritratti
Nel corso della saga incontriamo diversi dipinti che raffigurano svariati personaggi, alcuni dei quali hanno anche un ruolo importante per la trama. Basti pensare al ritratto di Phineas Nigellus Black appeso a una delle pareti dell’ufficio del Preside di Hogwarts, del quale esiste una copia a Grimmauld Place.
Questo personaggio, attraverso il suo ritratto, più volte risulta decisivo, come quando comunica la posizione di Harry, Ron e Hermione a Piton, così che questi possa far trovare ai tre protagonisti la spada di Grifondoro.
Ma i ritratti contengono davvero l’anima delle persone defunte? Si tratta, insomma, di un efficace metodo per restare fra i vivi anche dopo che si è morti? La risposta forse vi deluderà: i dipinti non sono che un insieme di pittura, incantesimi specifici e memoria. Non racchiudono lo spirito delle persone che ritraggono, ma soltanto una – seppur assai accurata – imitazione.
Si tratta di repliche perfette, che agiscono, “pensano” e rispondono sulla base di come avrebbero fatto le persone quando erano in vita. Come gli Inferi, i ritratti non rappresentano un modo autentico per sconfiggere la morte. Sono però uno splendido espediente per conversare con le persone amate dopo che ci hanno lasciato, anche se, in ultima analisi, non si tratta davvero di loro.
Li conoscevate tutti i modi per sconfiggere la morte? E voi, se poteste scegliere, ne sfruttereste uno per non abbandonare il mondo dei vivi? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!