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Tutti i capitoli della saga in cui il punto di vista non è quello di Harry

4 Aprile 2021 eleo-manc 6 min read

Tutti i capitoli della saga in cui il punto di vista non è quello di Harry

4 Aprile 2021 Priscilla 6 min read

La narrazione della saga si svolge esclusivamente in terza persona e, quasi sempre, dal punto di vista di Harry. In questo articolo, però, vi parliamo dei rari casi che fanno eccezione a tale impostazione narrativa.

Mentre qui vi esponiamo i pro e i contro del mantenere nella narrazione quasi sempre il punto di vista di Harry, stavolta ci concentriamo sui rari casi in cui sappiamo qualcosa in più, o prima, rispetto al maghetto. Cercheremo di capire, in particolare, le ragioni che hanno portato a questi cambi di prospettiva.

Harry Potter e la Pietra filosofale

Capitolo 1: Il bambino che è sopravvissuto

Mr e Mrs Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano.

È curioso pensare che in una saga completamente dedicata ad Harry Potter, in cui il punto di vista narrativo è quasi esclusivamente il suo, i primi personaggi che incontriamo sono Mr. e Mrs. Dursley, mentre il protagonista appare solo alla fine del primo capitolo. La ragione è apparentemente semplice: la saga comincia quando Harry ha poco meno di un anno ed è, dunque, troppo piccolo per offrire il suo punto di vista. “Il ragazzo che è sopravvissuto”: una sorta di antefatto che ha varie funzioni (qui potete trovate un’interessante analisi interamente dedicata al capitolo).

I Dursley

Prima di tutto ci viene presentata la contrapposizione tra “la normalità” dei Dursley e “le cose strane e misteriose che di lì a poco sarebbero accadute”. In questo modo apprendiamo l’esistenza della magia e anche che i Dursley la odiano. Tuttavia, questi ultimi sono a conoscenza dell’esistenza della magia per via di un collegamento familiare del quale si vergognano molto. La breve descrizione dei Dursley ci sarà molto utile per immaginare ciò che è accaduto nei quasi 10 anni che ci separano dal secondo capitolo. Di questo buco temporale, infatti, conosciamo degli episodi solo grazie a qualche ricordo di Harry, mentre il resto è lasciato alla nostra immaginazione.

Un evento straordinario

In secondo luogo, scopriamo che un evento straordinario ha sconvolto il mondo magico: la scomparsa di un certo Voldemort che non è riuscito ad uccidere il piccolo Harry Potter. Questo avvenimento crea molto scompiglio nel mondo tanto da destare dei sospetti anche nell’ottuso Vernon Dursley che farebbe di tutto pur di non collegare quanto sta accadendo alla magia.

La magia

Infine, vengono presentati dei personaggi magici: Albus Silente e Minerva McGranitt, che vengono chiamati Professori, e il gigantesco Rubeus Hagrid. Questi, sopratutto se comparati con i normalissimi Dursley, appaiono bizzarri e misteriosi. L’introduzione di questi personaggi ci consente di non brancolare totalmente nel buio quando Harry, poco prima di compiere 11 anni, inizia a ricevere delle misteriose lettere.

Il primo capitolo è quindi un’introduzione a quello che accadrà ed è colmo di indizi che saremo in grado di collegare solo nel corso della saga.

Primo capitolo punto di vista

Harry Potter e il Calice di Fuoco

Capitolo 1: Casa Riddle

Il primo capitolo del quarto volume può essere diviso in due parti. Nella prima è raccontata brevemente la storia Frank Bryce, giardiniere di Casa Riddle, accusato inizialmente dell’omicidio della famiglia Riddle e poi scagionato per mancanza di prove. Nella seconda parte, invece, è descritto l’assassinio del giardiniere da parte di Lord Voldemort.
Quest’ultima parte non è altro che un sogno di Harry, dunque il punto di vista sembra non cambiare. In realtà, il racconto degli eventi, filtrato dai pensieri di Frank, è molto più dettagliato rispetto al sogno del ragazzo.

In particolare, Frank Bryce origlia un discorso tra Voldemort e Codaliscia di cui Harry conserverà solo un vago ricordo. Tale conversazione ci fornisce una serie di indizi riguardo a ciò che accadrà nel quarto volume. Scopriamo che Voldemort ha bisogno di Harry per qualcosa e anche che è in grado di superare la protezione di Lily che gli aveva intralciato i piani alla fine del primo libro. Sappiamo anche che per attuare questo piano Voldemort si servirà di un servo fedele infiltrato a Hogwarts. Infine, veniamo a conoscenza del fatto che Voldemort ha ucciso una certa Bertha Jorkins, incontrata per caso da Codaliscia, che ha fornito delle utili informazioni.

Punto di vista Frank Bryce

Harry Potter e il Principe Mezzosangue

Capitolo 1: L’altro Ministro

Il sesto libro si apre nel mondo babbano ma non, come di consueto, al numero 4 di Privet Drive. La narrazione è sempre in terza persona ma il punto di vista è quello del Primo Ministro Babbano. Da questo capitolo apprendiamo una serie di informazioni riguardanti il mondo magico raccontate da Cornelius Caramell, Ministro della Magia uscente, e dal nuovo Ministro, Rufus Scrimgeour, al Primo Ministro Babbano.

Tutto quello che viene detto, sicuramente, avremmo potuto apprenderlo insieme a Harry dal racconto di qualche altro personaggio. Tuttavia, tale capitolo è interessantissimo proprio per via del cambio di prospettiva, tanto da renderlo uno dei più belli dell’intera saga (come potete leggere qui). Non solo, infatti, scopriamo come vengono gestiti i rapporti governativi tra i babbani e i maghi ma abbiamo occasione anche di conoscere i pensieri e le reazioni di un babbano nell’apprendere quanto sta accadendo nel mondo magico.

Punto di vista Primo Ministro Babbano

Capitolo 2: Spinner’s End

«Da dove comincio? Dov’eri quando il Signore Oscuro è caduto? Perché non l’hai mai cercato quando è sparito? Che cos’hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale? Perché non sei tornato subito quando è risorto? Dov’eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro? E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l’hai alla tua mercé da cinque anni?»

Il secondo capitolo del sesto libro è fondamentale. Nel corso della prima lettura, ci spinge verso una direzione che poi si rivela essere inesatta. Riletto alla luce di quanto scoperto alla fine della saga ci consente di collegare meglio quanto accaduto.

Il “vero” Piton

Fin dal principio, nonostante la profonda stima che Harry nutre nei confronti di Silente, ritiene che lo stesso si sia sbagliato sul conto di Piton. Nonostante le numerose prove di fedeltà che quest’ultimo ha dimostrato al Preside, Harry nutre nel profondo la convinzione che Piton stia nascondendo qualcosa. Tuttavia, talvolta l’opinione del nostro protagonista sembra più un’ossessione. Questo capitolo ci fa credere che Harry abbia sempre avuto ragione su Piton poiché non solo ci fornisce risposte plausibili sulle ragioni che hanno mosso le azioni di Piton, ma questa convinzione è rafforzata dal fatto che lo stesso stringe il voto infrangibile con Narcissa Malfoy.

La famiglia Malfoy

Oltre al personaggio di Piton, questo capitolo ci fornisce utili informazioni sulla famiglia Malfoy. In particolare, apprendiamo che dopo il fallimento dell’operazione dell’ufficio Misteri, Voldemort è molto arrabbiato con Lucius Malfoy poiché lo ritiene responsabile di aver consentito che la profezia venisse irrimediabilmente distrutta. Per vendicarsi del padre, il Signore Oscuro ha affidato al giovane Draco un compito praticamente impossibile da svolgere, alla fine del volume capiremo che tale incarico consiste nell’uccisione di Silente.

Il capitolo ci consente anche di conoscere meglio il personaggio di Narcissa Malfoy che si rivela disposta a tutto, persino a rivelare il piano di Lord Voldemort, pur di proteggere suo figlio (in questo articolo analizziamo questo interessante personaggio).

Voto infrangibile

Harry Potter e i doni della Morte

Capitolo 1: L’ascesa del Signore Oscuro

«Come stavo dicendo» riprese Voldemort, scrutando di nuovo i volti tesi dei suoi seguaci, «ora capisco di più. Per esempio, dovrò prendere in prestito una bacchetta da uno di voi per uccidere Potter».

In questo capitolo abbiamo modo di conoscere i piani di Voldemort per realizzare i suoi più grandi obiettivi: conquistare il mondo magico e uccidere Harry. Apprendiamo che il Signore Oscuro ha degli infiltrati al Ministero della Magia ed è molto vicino ad appropriarsi dello stesso.

Per quanto riguarda Harry, scopriamo che Voldemort è conoscenza del fatto che il ragazzo verrà trasferito da Privet Drive a casa di uno dei membri dell’Ordine della Fenice, protetta da ogni genere di magia. Il Signore Oscuro intende, pertanto, uccidere Harry personalmente durante questo spostamento. Inoltre, apprendiamo che Voldemort ha capito che vi è un collegamento tra la sua bacchetta e quella di Harry tale per cui non può sconfiggerlo se non usa uno strumento altrui.

In questo caso, il cambio di punto di vista ci consente comprendere a pieno la potenza di Voldemort che sembra vicinissimo a mettere in ginocchio il mondo magico.

Abbiamo anche modo di avere un ulteriore prova della crudeltà di Voldemort che, oltre a trattare persino i suoi seguaci con disprezzo, cattura, tortura e uccide la docente di Babbanologia, per darla, infine, in pasto al serpente Nagini.

Nagini

Come ormai è noto, la Rowling non ha lasciato nulla al caso nella stesura della saga. Anche i cambi di punto di vista, infatti, hanno una funzione a ben precisa. Vi piacciono questi mutamenti di prospettiva o avreste preferito avere sempre e solo il punto di vista di Harry?

Fatecelo sapere con un commento!

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