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Harry Potter e il Signore degli Anelli appartengono allo stesso genere?

5 Aprile 2021 gian-sarl 6 min read

Harry Potter e il Signore degli Anelli appartengono allo stesso genere?

5 Aprile 2021 Newt 6 min read

Capita spesso che gli appassionati di Harry Potter e del Signore degli Anelli si confrontino tra di essi. Spesso ne nascono discussioni più o meno accese e paragoni volti a dimostrare la superiorità dell’una o dell’altra opera. Ma hanno davvero senso questi paragoni?

Al di là del fatto che sono i gusti personali a decidere, per ognuno di noi, qual è la nostra opera preferita, qui si parla di due opere che hanno ben poco in comune, se non il genere fantasy, e la loro “rivalità”, come vedremo, è del tutto casuale.

Paragonare un high fantasy a un urban fantasy

Il posto in cui si svolgono le vicende del Signore degli Anelli è un mondo totalmente diverso dal nostro, che prende il nome di Arda. Questo fa dell’opera di J.R.R. Tolkien un high fantasy. Harry Potter appartiene invece alla categoria dell’urban fantasy, cioè una storia in cui un elemento fantastico o un luogo inventato trova posto nella nostra Terra. Nel Signore degli Anelli non abbiamo Londra o la stazione di King’s Cross, ma una storia che inizia nell’immaginaria Contea di Hobbiville in cui vivono esseri non presenti nel nostro mondo. Per di più, Tolkien dichiarò che lui disegnò dapprima le mappe del suo mondo immaginario. Soltanto successivamente ha posizionato gli eventi nello spazio e nel tempo.

“I wisely started with a map, and made the story fit” (“Sono partito da una mappa, e ho fatto in modo che la storia si adattasse”)

John Ronald Reuel Tolkien, da una lettera del 1954

Per il resto è inutile ricordarvi che Harry Potter non soltanto è ambientato in Inghilterra, ma è una storia in cui il protagonista scopre la magia, e con essa un mondo con caratteristiche diverse da quello nostro, soltanto a 11 anni. Il romanzo inoltre inizia sottolineando proprio la normalità dei Dursley, mentre il Signore degli Anelli inizia con il compleanno di un hobbit (Bilbo) che vive nella fantomatica Hobbiville. Già questo chiarisce la diversità delle due ambientazioni.

I tre “normalissimi” Dursley

Due opere destinate (inizialmente) a un target diverso

Se è vero che la divisione tra “libri per bambini” e “libri per adulti” risulta troppo semplicistica, non si può discutere che esistano libri più leggeri e di contenuto più facilmente comprensibile rispetto ad altri. I primi libri di Harry Potter appartengono sicuramente alla prima categoria, anche se si trovano spunti di riflessione che possono interessare gli adulti e, in forma embrionale, i temi più impegnativi che troviamo nei libri successivi. Successivamente, lo stile della scrittrice, che quando ha ideato il primo libro non aveva ancora 30 anni, si è evoluto di pari passo con la crescita dell’età media dei lettori, in gran parte facenti parte della cosiddetta “Generazione Harry Potter”, su cui torneremo tra poco.

Un discorso totalmente opposto può essere fatto per il Signore degli Anelli, che pur essendo un libro fantasy presenta uno stile parecchio impegnativo e a tratti aulico. Ciò non significa che quell’opera sia “superiore”, è semplicemente diversa.

In origine, la saga di Tolkien era stata pensata come un diretto seguito de “Lo Hobbit”, che invece ha uno stile più fiabesco. Poi tante vicende personali e la Seconda Guerra Mondiale hanno fatto sì che il Professore impiegasse ben 18 anni a scrivere il Signore degli Anelli, che così ha avuto un distacco più netto dal suo predecessore.

Anche se Tolkien stesso ha negato qualunque significato allegorico, è chiaro che, anche inconsciamente, le sue esperienze in tempi di guerra (aveva combattuto nella Prima Guerra Mondiale) si sono riversate nella scrittura dei suoi romanzi.

La Battaglia sui Campi del Pelennor (Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, 2003)

Harry Potter è un fantasy puro?

Ne abbiamo parlato anche in quest’articolo. Harry Potter è davvero un fantasy? La risposta è “ni”, perché non si tratta di un fantasy puro. Si tratta di un romanzo di avventura con tante caratteristiche dei libri gialli. Lo vediamo soprattutto nella Camera dei Segreti, in cui bisogna capire chi c’è dietro alle aggressioni ai Nati Babbani, o nel Calice di Fuoco, incentrato sul mistero di chi abbia messo il nome di Harry nel Calice stesso.

Inoltre non si può negare che Harry Potter presenta tutte le caratteristiche del romanzo di formazione: nei sette libri assistiamo alla crescita di Harry da bambino ad adulto, lo vediamo farsi strada nel Mondo Magico imparando tecniche sempre più complicate, fino a fronteggiare di persona l’assassino dei suoi genitori. Inoltre i libri sono narrati soltanto dal suo punto di vista (siamo sicuri che sia un bene? Ne abbiamo discusso qui).

Nel Signore degli Anelli non troviamo nulla di tutto ciò. Certamente, i personaggi subiscono un’evoluzione, vediamo Frodo crescere e farsi carico di un compito che sembrava più grande di lui, ma la storia è incentrata sulla Guerra dell’Anello e i punti di vista cambiano di volta in volta. In particolare, il libro III (quindi la prima metà delle Due Torri) è totalmente incentrato sulle vicende di Aragorn, Legolas, Gimli, Merry e Pipino, e quasi ci si dimentica di Frodo.

Aragorn, Legolas e Gimli (Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, 2002)

Le due opere si somigliano davvero così tanto?

Detto ciò, proviamo a capire perché gli appassionati continuano a paragonare le due opere. Ci sono inevitabilmente dei punti di contatto (ne abbiamo parlato qui), ma sono per la maggior parte dei cliché che si trovano in tante opere narrative, specie in quelle fantasy. L’esempio più lampante riguarda la somiglianza tra Gandalf e Silente, che in realtà è derivante dal fatto che entrambi sono ispirati a Merlino. Anche tra Harry e Frodo è possibile fare una sorta di parallelismo, a partire dal fatto che sono orfani. Di certo, però, Frodo non è il primo protagonista orfano della letteratura: basta pensare a Oliver Twist, nato nell’Ottocento dalla penna di Charles Dickens.

Merlino, personaggio che ha ispirato sia Gandalf sia Silente, in un’illustrazione di Wayde Callender (artstation.com)

I film sono usciti in contemporanea, ma le due saghe sono di epoca diversa

Ma allora a cosa è dovuta la rivalità tra queste due saghe? In gran parte a una casualità! La trasposizione cinematografica a opera di Peter Jackson, che ha rinnovato l’interesse per gli scritti di Tolkien, ha visto la luce durante gli stessi anni del boom di Harry Potter. Ciò è però del tutto casuale dato che la saga letteraria era già molto vecchia. La Compagnia dell’Anello è infatti datata 1954, quindi tra le due saghe intercorrono più di quarant’anni. I momenti storici dell’uscita dei libri sono quindi profondamente diversi e abbiamo già parlato dell’influenza delle guerre mondiali sugli scritti di Tolkien. Ora vedremo come invece i mezzi di comunicazione di massa hanno aiutato il diffondersi del fenomeno Harry Potter.

L’Occhio di Sauron nella rappresentazione di Peter Jackson

Il fenomeno di massa legato a Harry Potter

Gli impatti delle due saghe sono stati enormi, ma molti diversi tra di loro. Se Tolkien ha il merito di aver composto una delle saghe fantasy meglio riuscite nella storia e di aver creato quello che forse è l’universo fantasy più vasto e meglio descritto della storia, alla Rowling va dato invece il merito di aver fatto letteralmente sognare una generazione di ragazzi.

Più che di fandom, infatti, è stato dato il nome di “Generazione Harry Potter” ai ragazzi nati negli ultimi anni ’80 e nei primi anni ’90 e appassionati della serie. La maggior parte di essi sono infatti cresciuti di pari passo col protagonista, accompagnandolo nelle sue avventure e hanno vissuto con lui la sua evoluzione. Ciò è avvenuto anche grazie a Internet e alle infinite discussioni dei fan su come sarebbe proseguita la saga, che hanno fatto nascere teorie, più o meno strampalate, su quale sarebbe stato il finale. Questo, per ragioni puramente storiche, non è potuto accadere al Signore degli Anelli, che comunque all’epoca aveva raccolto già un grandissimo numero di appassionati, ma non tale da definire una generazione.

Gli Universal Studios di Orlando, simbolo del fenomeno di massa legato a Harry Potter

Abbiamo dunque visto come la maggior parte dei paragoni tra le due opere lascia il tempo che trova. Non resta che apprezzare come questi due autori siano stati in grado di farci sognare e di portarci nei loro rispettivi mondi fantastici, scrivendo due opere diverse ma entrambe di enorme impatto.

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