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3 temi insospettabili trattati in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

19 Marzo 2019 eric-bard 2 min read

3 temi insospettabili trattati in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

19 Marzo 2019 Mikasa 2 min read

In passato, alcuni fan di Harry Potter si sono lamentati di come ci fosse una mancanza di rappresentanza di alcune persone nel corso della saga. Tuttavia, c’è stato un giudizio positivo generale per come, in I Crimini di Grindelwald, sono stati trattati alcuni argomenti. Vediamo quali.

Ci sono una serie di temi che, fino a ora, non erano stati trattati in Harry Potter; c’è da dire che, da quando fu pubblicato per la prima volta, i tempi sono cambiati. Basti pensare che persino J.K. Rowling pubblicò il primo libro con uno pseudonimo non-femminile per non allontanare un pubblico maschile dalla lettura. In ”I Crimini di Grindelwald” invece vediamo che i tempi sono cambiati e che persino il protagonista, l’eroe, è un personaggio ”fuori dal comune”, quasi emarginato.

Vediamo quali sono i temi principali:

Il presunto autismo di Newt

Eddie Redmayne (Newt Scamander) ha ipotizzato, già dal primo film, che Newt fosse nello spettro dell’autismo. Con I Crimini di Grindelwald l’idea è stata rafforzata non solo da Redmayne, ma anche da numerosi fan e membri delle comunità di autismo. Eddie ha ricevuto moltissimi elogi per la sua interpretazione. È estremamente insolito vedere un personaggio autistico che interpreta un ruolo così importante, eroico. 

L’autismo assume un ruolo positivo e fa emergere tutte le qualità di Newt: sensibilità, empatia e gentilezza.


Girl Power

In questo caso parliamo del personaggio di Bunty. Questo nome forse non vi dirà nulla, quindi vi rinfreschiamo la memoria. Bunty è l’assistente di Newt che gli dà una mano nella cura delle creature.
È fantastico, per noi, vedere una strega che ha un ruolo così importante in un campo ancora poco evoluto della magia. Insomma, immaginate quanta fiducia ha in lei Newt per affidarle le sue creature.


L’attacco di ansia di Queenie

Non avevamo mai visto in Harry Potter una rappresentazione così dettagliata di un attacco di panico.

Queenie, dopo essere uscita dal ministero della magia francese e dopo essersi sentita abbandonata dalla sorella Tina, sente la voce di Jacob e, dopo averla persa, si sente totalmente disorientata, sola, impotente e abbandonata.
Una persona così composta, così attenta all’aspetto esteriore, che casca sulla strada, in lacrime, sotto la pioggia, in preda alla disperazione.

Lo vediamo dall’inizio del film che in Queenie c’è qualcosa che non va, qualcosa che la turba, dal filtro d’amore per Jacob, alla sua reazione alla parola ”pazza” nella mente di Jacob. È spaventata, preoccupata e sicuramente in una situazione in cui tutti ci saremo trovati almeno una volta. Personalmente, l’ho trovata rappresentata alla perfezione.


I Crimini di Grindelwald affronta una serie di aspetti che finora non avevamo visto nella saga di Harry Potter. Sarà che i tempi sono cambiati? Questo non lo sappiamo, ma siamo sicuri che il modo in cui sono stati rappresentati è assolutamente positivo.

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