Oggigiorno disponiamo di una grande varietà di strumenti ad alta tecnologia che possono compiere dei veri e propri prodigi! Internet, robot, droni e tutto ciò che contiene microchip, ci forniscono servizi che fino a qualche anno avremmo definito “magici”.
In Harry Potter però sembra che i maghi si siano fermati alla prima metà dell’Ottocento: prima che la lampadina facesse la sua comparsa tra la popolazione.
Edison chi?
I maghi non usano l’elettricità! Questo ci permette di collocare il loro fermo tecnologico intorno agli anni Venti del XIX secolo. Vediamo infatti durante la saga che l’illuminazione degli ambienti avviene grazie a candele incantate o tramite la luce di lampade ad olio.
In caso di necessità straordinaria di luce, i maghi possono produrla direttamente dalla bacchetta con l’incantesimo Lumos. È bene specificare che quasi tutti gli incantesimi emanano luce più o meno intensa. Questo aspetto è cruciale per questo argomento, ma andiamo per gradi.
Tecnologia e progresso
Insomma, che i maghi non debbano pagare le bollette è chiaro e, se ci si pensa, questo fornisce un’idea di come possa funzionare il loro sistema economico. Nel mondo babbano infatti tecnologia ed economia vanno sempre più di pari passo. Che si tratti di sfruttamento delle risorse energetiche, di ricerca scientifica, telecomunicazioni o semplicemente di intrattenimento, la tecnologia ci fornisce “la buona ragione” per fare circolare il denaro.
Ad intervalli di tempo sempre più brevi, assistiamo a presentazioni di nuovi dispositivi tecnologici che rendono obsoleti e demodé i loro predecessori, così ci troviamo quasi costretti a metterci in pari col resto del mondo acquistando aggeggi sempre più avanzati.
Basta un gesto
Non sarebbe meraviglioso se al posto di una lavastoviglie e delle risorse che questa impiega potessimo pulire tutte i piatti e le padelle con un movimento del polso e la formula Tergeo!? Il fatto che i maghi non parteciparono alle ultime due Rivoluzioni Industriali (non completamente per lo meno) è dovuto ad un semplice motivo: non ne avevano bisogno.
La corsa dei babbani al progresso è scandita da bisogni sempre più difficili da soddisfare e dalla delineazione di stili di vita con standard sempre più alti, purtroppo però le risorse di cui dispongono diminuiscono all’aumentare dei bisogni e questo consegue in un ulteriore frenesia per la ricerca tecnologica.
Energia Magica
Ecco che riprendiamo il punto cruciale della questione: i maghi non producono semplicemente luce ma energia! Incendio, Reducto, Lumos, Accio e molti altri incantesimi si possono definire come un grande flusso di energia nelle sue svariate forme (cinetica, termica, gravitazionale, ecc…), a seconda dello scopo che si desidera raggiungere con la magia.
Il popolo magico non deve rincorrere fonti rinnovabili né preoccuparsi di stare al passo coi tempi, anzi, trova bizzarro e curioso, e in alcuni casi come il Sig. Weasley addirittura ammirevole, lo studio determinato che i babbani compiono per sopperire alle loro necessità. Non tutta la tecnologia però è rimasta indifferente ai portatori di bacchette.
Oggetti straordinariamente comuni
Durante la saga incontriamo alcuni oggetti di matrice babbana: la Ford Anglia dei Weasley, L’Espresso per Hogwarts e la motocicletta di Hagrid (in passato appartenuta a Sirius). Tali oggetti hanno mantenuto il loro fine d’utilizzo anche se in un modo più magico, sono stati, per così dire, debabbanizzati.
L’uso di questi oggetti non risponde ad una necessità della comunità magica, si tratta piuttosto di esperimenti magici per empatizzare con le abitudini di una differente comunità.
Una questione complicata
Ad uno sguardo generale sembra tutto molto bello, anzi sembra tutto molto stupido! Se i maghi possono produrre energia così facilmente allora perché lasciano che i babbani devastino il pianeta per cercare fonti del tutto simili?! La risposta non ci è nota, ma sappiamo che le idee di partecipazione tra babbani e maghi non hanno mai portato a buoni risultati, neanche quando erano promosse per “il bene superiore“.
Quando la tecnologia supera la magia
Quanto detto finora non deve però lasciar pensare che la magia pensata dalla Rowling sia superiore alla tecnologia babbana anzi, in parecchi episodi l’utilizzo di qualche dispositivo babbano avrebbe reso le cose più semplici, qui puoi scoprire come. È dunque possibile individuare alcune “lacune” riguardo ai modi che i maghi usano per adempiere ad alcuni compiti. Tra questi modi rientra sicuramente la comunicazione.
Gufi, Patronus, metropolvere e qualsiasi oggetto incantato non potranno mai eguagliare l’efficienza e l’immediatezza di una chat o di una e-mail. In questo i babbani hanno superato la soglia del magico grazie alla tecnologia.
Magici assistenti
Un altro esempio è l’uso abbastanza obsoleto che i maghi fanno dei libri. Essi sono soliti ricorrere a ricerche spesso molto lunghe in grandi tomi ammucchiati in scaffali impolverati, ricordiamo i molti episodi in cui Harry, Ron e soprattutto Hermione hanno dovuto spendere ore o giorni alla ricerca di un nome o di una spiegazione riguardo qualcosa.
A noi babbani basta interpellare Google o Alexa o assistenti simili per poter avere una comoda e chiara spiegazione di quello che stiamo cercando! Se fino a qualche anno abbiamo tutti desiderato usare Accio dal nostro divano per poter farci arrivare il telecomando e cambiare canale, oggi possiamo semplicemente dire “cambia canale” alla nostra TV e la magia è fatta! Pensate che l’assistente virtuale di Apple, Siri, è stata programmata per poter eseguire delle vere e proprie magie! In questo nostro articolo puoi impararle tutte.
A difesa della Rowling va detto che negli anni in cui scriveva i sette capolavori, la tecnologia non era la stessa di oggi ed era molto difficile riuscire a prevedere quelle che sarebbero state le svolte tecnologiche. Riformulando una famosa frase di Wittgenstein potremmo dire: i limiti della mia immaginazione sono i limiti del mio mondo.
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