L’Osservatore Romano, quotidiano ufficiale della Santa Sede, torna dopo anni ad occuparsi della saga di Harry Potter. I dettagli nell’articolo.
I rapporti tra la saga di Harry Potter e la Santa Sede non sono stati sempre idilliaci. Nel 2003, in particolare, due eventi hanno segnato il rapporto della Chiesa con la saga di cui erano usciti allora solo quattro libri e due film. In quest’anno, il cardinale Peter Fleetwood, membro del Pontificio Consiglio per la cultura, dichiara di non vedere nessun pericolo in Harry Potter che, anzi, aiuta i bambini a distinguere il bene dal male.
Tuttavia, nel marzo dello stesso anno, l’allora cardinale e futuro Papa Joseph Ratzinger elogia un saggio in cui la critica tedesca Gabriele Kuby sostiene quanto segue:
(Harry Potter) corrompe il cuore dei giovani, impedendo loro di sviluppare il giusto senso del bene e del male, e quindi nuoce al loro rapporto con Dio quando questo rapporto è ancora nella fase iniziale.
Dal saggio Harry Potter: Bene o male?
In particolare, Ratzinger, in alcune lettere rese note poco prima dell’uscita del sesto libro della saga, risponde così alla Kuby:
È un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell’anima, prima che possa crescere propriamente.
Nel 2008, L’Osservatore Romano pubblica due articoli sulla saga di Harry Potter, di cui era prossima l’uscita del settimo libro, dai toni contrapposti. Il primo, del saggista Paolo Gulisano, elogia la serie di romanzi, mentre il secondo, a firma del Professor Edoardo Rialti, stronca nettamente la saga. Il Professor Rialti nel suo contributo afferma che:
Harry Potter propone una immagine d’eroe sbagliata e diseducativa, una immagine areligiosa, che è persino peggiore di una proposta esplicitamente antireligiosa: il Demonio nella Sacra Scrittura non dice mai “Non c’è Dio”, ma la ben più subdola seduzione di “Voi sarete come Dio”, che Lui ci sia o no non avrete più bisogno del suo amore, perché avrete il suo potere stesso.
Nel 2013, tuttavia, lo stesso Rialti ha dichiarato di aver rivisto parzialmente la sua posizione sulla saga. In una lettera alla rivista Fantasy Magazine ha rivelato che, pur non apprezzando ancora Harry Potter, non si ritrova più nella sua feroce condanna.
Di recente, l’Osservatore Romano ha dedicato un nuovo contributo alla saga intitolato “Harry Potter e il Dono della vita“. L’articolo contiene una recensione del saggio “Harry Potter: una lettura teologica”. Quest’ultimo è frutto di uno studio della Pontificia Università Lateranense condotto dal sacerdote abruzzese Gianluca Bracalante. Come suggerisce il titolo, l’autore si propone di analizzare la saga in chiave teologica.
Il volume mette in risalto anche la simbologia religiosa contenuta nella saga (noi ve ne abbiamo parlato qui). Il contributo del giornale vaticano rilancia la postfazione del libro redatta dal monsignor Bruno Forte. Il sacerdote elogia il saggio soprattutto per il tentativo dello stesso di far emergere il messaggio etico della saga. È richiamata anche una contrapposizione con il tema della ricerca del padre in Peter Pan e con il self-made-man. Ecco come viene definito il saggio:
Un originale, serio e affascinante tentativo di cogliere nel “fantasy” della saga di Harry Potter il logos dell’amore per il prossimo e della fede nel Dio che è Amore.
Non abbiamo mai ben compreso l’astio da parte delle istituzioni religiose nei confronti di Harry Potter. Tuttavia, stando a quest’ultima notizia, sembra si possa ipotizzare una “riappacificazione” tra il maghetto e la Santa Sede. Voi che ne pensate?
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