Il mondo dell’arte brulica di personalità eccezionali: dai più introversi come Van Gogh ai più temerari che proseguono imperterriti nel loro cammino come Mary Shelley. Parlare solo di pochi di loro sarebbe riduttivo, ma per il momento abbiamo deciso di soffermarci su 4 personaggi che, attraverso secoli di arte, ci hanno colpito per il loro carattere, fino a farci pensare: se fossero a Hogwarts, dove sarebbero?
Non è difficile immaginare che per emergere nel mondo dell’arte ci siano sempre state tante difficoltà attraverso i secoli. Alle volte bisognava adattarsi alle correnti più in voga o addirittura rimanere nell’ombra a causa di convenzioni sociali e così via, i motivi sono tanti e potremmo andare avanti all’infinito.
Il bello dell’arte, però, sta anche nella riscoperta: quanti artisti abbiamo riscoperto dopo tanti anni, addirittura dopo un secolo, come fossero una rivelazione? E chissà quanti ne scopriremo ancora.
Ecco quindi quattro personalità del mondo dell’arte (appartenenti a qualsiasi corrente artistica) che ci sembra giusto ricordare e, perché no, anche immaginare con il Cappello Parlante in testa.
Mary Shelley – Corvonero
Autrice dei famosissimi Frankenstein e L’Ultimo Uomo, Mary Shelley è probabilmente una delle personalità più interessanti del mondo dell’arte. Riscoperti anni dopo la sua morte, i romanzi della Shelley vengono finalmente alla luce dopo essere rimasti al margine di una figura così prominente e nota come Percy Bysshe Shelley, marito di Mary nonché poeta inglese di grandissimo spessore.
La vita di Mary Shelley è costellata da avvenimenti luttuosi e difficoltà di ogni genere: dalla morte della madre appena dieci giorni dopo averla concepita, a quella dei figli e del marito stesso. Tuttavia, quello di Mary Shelley è un genio che attende solo di poter venire fuori, un impulso creativo sorprendente che la porterà a scrivere alcuni dei romanzi cardine della letteratura moderna.
Frankenstein è sicuramente il caposaldo tra questi, che getta le basi per l’idea dello scienziato moderno, colui che non conosce limiti e che può fare tutto, anche andare oltre la morte. Non è un caso che il secondo titolo dell’opera fosse “Il Prometeo moderno”, dove la figura di Prometeo incarna un animo ribelle e disposto anche a rubare la fiamma degli dei dell’Olimpo (secondo la mitologia greca).
Ci sembra giusto quindi inserire Mary Shelley tra i brillanti Corvonero: Mary amava lo studio e in particolare quello della scienza e della chimica. Una passione che influenzerà tutta la sua produzione letteraria.
Un perfetto Corvonero dovrebbe essere arguto, curioso e “pronto di mente”, come ci insegna il Cappello Parlante:
«Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.»
e Mary Shelley sembra incarnare perfettamente queste caratteristiche.
Vincent Van Gogh – Serpeverde
Secondo Albus Silente, preside di Hogwarts, ciò che Salazar Serpeverde apprezzava nei suoi studenti era, oltre alle caratteristiche e qualità che recita il Cappello Parlante, quel certo “disprezzo per le regole”.
I Serpeverde sono ambiziosi, intelligenti e arguti, ma soprattutto determinati e chiunque farebbe meglio a non mettersi tra un Serpeverde e il suo obiettivo.
Forse è per questo che il Cappello Parlante aveva visto qualcosa di Serpeverde anche in Harry. Non si può dire che il suo forte fosse rispettare le regole.
Detto ciò, è importante ricordare che anche un noto artista del XIX secolo aveva una certa predisposizione a infrangere le regole, al fine di portare avanti la sua produzione artistica e la sua vocazione religiosa: Vincent Van Gogh.
Van Gogh trascorse una vita tormentata da continui disturbi psichici e fisici che lo portarono a una morte prematura a soli trentasette anni. L’artista iniziò a dipingere dieci anni prima della sua dipartita e ciò lo portò a produrre la maggior parte delle sue opere negli ultimi anni di vita (basti pensare che tra il 1886 e il 18889 concepì quasi quaranta autoritratti).
Dopo un inizio di carriera come venditore di opere d’arte quali litografie, dipinti e stampe di vario genere, Vincent iniziò a trascurare il suo lavoro, principalmente per dedicarsi alla sua vocazione religiosa (passava parte delle sue giornate lavorative nel retrobottega intento a tradurre la Bibbia in svariate lingue: inglese, francese e tedesco). Allo stesso tempo rimase affascinato dalle opere viste durante il suo soggiorno a Parigi al Louvre e al Rijksmuseum di Amsterdam.
L’artista individuò poi nella pittura, una pratica coltivata marginalmente sin da piccolo, un mezzo più efficace della predicazione per diffondere le sue credenze religiose e per mostrare solidarietà verso i lavoratori che sono protagonisti dei suoi quadri (Il Seminatore, I Mangiatori di Patate, Mezzogiorno – Riposo dal lavoro ecc).
La sua irriverenza e la sua caparbietà nell’inseguire ciò che amava l’hanno portato a essere a oggi uno degli artisti più noti a livello mondiale e influenti sul mondo dell’arte.
Frida Kahlo – Tassorosso
Frida Kahlo è una delle più note pittrici conosciute al giorno d’oggi. Così come quella di tanti altri, la sua arte venne riscoperta tardi, rendendo lei in prima persona una vera e propria icona: divenne la prima donna latinoamericana dipinta su un francobollo e su di lei vennero realizzati numerosi film e documentari.
La vita la sottopose a numerose difficoltà, soprattutto fisiche: dalla nascita era affetta da una malformazione alla spina dorsale e poi, a 18 anni, fu vittima di un gravissimo incidente in bus che le costò un periodo di degenza di anni nel suo letto. Ed è proprio da qui, dal suo letto a baldacchino su cui i genitori fecero montare uno specchio sul soffitto, che partì tutto.
Frida affermò:
“Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”.
L’arte di Frida Kahlo nacque da una grande solitudine, in cui l’arte diviene l’unica finestra sul mondo. Quest’ultima divenne per lei una cura e, attraverso il duro lavoro, realizzò opere spettacolari, tutt’oggi ammirate, che la ritraggono in prima persona.
Come afferma il Cappello Parlante quando parla della casa di Tassorosso: “…qui la pazienza regna infinita e il duro lavoro non è innaturale” e secondo noi Frida Kahlo si adatta a queste parole alla perfezione.
Gertrude Stein – Grifondoro
Gertrude Stein fu una poetessa e scrittrice originaria degli Stati Uniti d’America. L’attività artistica della Stein prese piede a Parigi, dove si trasferì nel 1903, che in quel periodo vide una grandissima fioritura di artisti: dagli scrittori come Ernest Hemingway a pittori come Pablo Picasso (che realizzerà per la Stein il ritratto più famoso che le sia mai stato fatto).
Il grande merito della Stein fu sicuramente quello di accogliere nella sua casa-studio, assieme alla compagna di vita Alice Toklas e al fratello Leo, un grandissimo numero di artisti, mettendo su collezioni e creando uno spazio di condivisione collettiva. Non furono pochi, inoltre, gli artisti lontani dalla propria terra che la Stein ospitò, chiamandoli “Lost Generation” (“Generazione Perduta”): Ernest Hemingway, primo tra questi, parlò della generazione perduta nel suo libro “Festa Mobile”.
[Inoltre, il gruppo creato da Gertrude Stein e tutti gli artisti della Generazione Perduta sono protagonisti del famoso film di Woody Allen Midnight in Paris]Una delle peculiarità dei Grifondoro è proprio quella di essere cortesi verso gli altri e Gertrude Stein fa fede certamente a quest’insegnamento, creando nella sua casa-studio un ambiente dove chiunque, anche chi si trova lontano dalla propria terra, possa sentirsi a casa e in connessione con persone a sé affini.
Ciò che è davvero spettacolare nello smistamento del Cappello Parlante, e dunque di J.K. Rowling, è che le caratteristiche delle diverse case sono adattabili non solo a chi possiede una bacchetta magica e studia per diventare un grande mago, ma anche a chi ci ha preceduti nel corso del tempo e ha incarnato alla perfezione i suoi valori. In un certo senso, anche questi grandi artisti hanno creato magie, non con una bacchetta magica, ma con una penna o un pennello.