Le scope nell’universo di Harry Potter permettono a maghi e streghe di librarsi in volo e, tra le numerose opzioni, di praticare il Quidditch. Abbiamo dedicato ben tre articoli alla storia del Quidditch (il primo lo trovate qui) ma in questo ci concentreremo sui manici di scopa da corsa.
La gara (o corsa) di scope è uno sport magico ancora più antico del Quidditch. Per quanto non sia concettualmente complesso (dopotutto è una semplice competizione in cui vince chi taglia per primo il traguardo) è tuttora praticato in tutto il mondo magico e dietro ogni manico di scopa esistente vi è una accurata progettazione per assicurare le migliori performance in gara.
Le origini
Pare che la prima corsa di scope della storia si sia tenuta nel 1754. Torquill McTavish, un mago scozzese famoso in tutta Europa per le sue abilità di volo con la scopa, sfidò il rivale italiano Silvio Astolfi, altrettanto conosciuto a livello europeo. La corsa iniziò ad Aberdeen (Scozia) e terminò a Roma, in particolare nel Colosseo. McTavish venne stregato dall’incantesimo Ginocchia al Rovescio che, tuttavia, non gli impedì di gareggiare.
Ad attendere i due concorrenti nel Colosseo vi erano centinaia di spettatori parecchio esaltati, forse troppo. Un incantesimo venne scagliato poco prima dell’arrivo di McTavish e Astolfi e danneggiò l’anfiteatro. L’esplosione svegliò alcuni babbani nei dintorni. Al loro arrivo sul posto, questi ultimi trovarono solo un gruppetto di persone che cercavano di catturare un gallo: era in realtà Silvio Astolfi trasfigurato e per questo motivo ipotizziamo che egli avesse vinto la gara e qualcuno lo avesse stregato per invidia. Il Colosseo venne riparato in fretta, grazie all’invenzione di un nuovo e potente incantesimo da parte di Orabella Nuttley: Reparo.
La Gara annuale di Scope
Questa importantissima competizione mondiale si tiene ogni anno in Svezia. Sin dal X secolo, migliaia di spettatori si riuniscono per assistere alla corsa di scope con partenza a Kopparberg e arrivo ad Arjeplog: una tratta di ben 437 miglia (circa 703 kilometri). I concorrenti attraversano una riserva di draghi e non a caso il trofeo d’argento con il quale il vincitore viene premiato ha la forma di un Grugnocorto Svedese.
A causa delle intemperie e della pericolosità dei draghi che si trovano nella riserva la vera sfida è, probabilmente, sopravvivere. Anche se non vi sono conferme a riguardo, pare che J.K. Rowling abbia scelto la Svezia come luogo della competizione proprio perché è teatro di una gara di sci annuale (di 94 kilometri): la Vasaloppet.
La Oakshaft 79 e la Moontrimmer
Dopo aver visto un po’ di storia, passiamo ad un vero e proprio glossario delle scope da corsa. La Oakshaft 79 fu progettata e realizzata nel 1879 dalla strega Elias Grimstone di Portsmouth (Inghilterra). La scopa, per il suo manico molto spesso in legno di quercia, non era particolarmente agile; era infatti pensata per il volo di durata, anche in condizioni estreme e in alta quota. Acquisì molta fama quando Jocunda Skyes compì nel 1935 un’impresa fino ad allora definita impossibile, proprio con la Oakshaft 79: attraversare l’Atlantico a cavallo di una scopa.
Il fabbricante di scope Gladys Boothby ideò e realizzo nel 1901 un manico di scopa in frassino che divenne ben presto il sogno nel cassetto di ogni giocatore di Quidditch: la Moontrimmer. Essa poteva raggiungere quote molto elevate senza comportare un’eccessiva perdita di controllo e per questo fu utilizzata in diverse corse con le scope in territori decisamente non convenzionali. La Moontrimmer fu talmente richiesta che Boothby non riuscì a stare al passo con la realizzazione delle repliche e dovette interromperne la produzione dopo non molto tempo.
La Silver Arrow e la Tornado Uno
La vera e propria precorritrice delle scope da corsa è la Silver Arrow, creata da Leonard Jewkes negli anni ’20. Con le sue 70 miglia orarie (circa 112 km/h) fu la scopa da corsa più veloce dell’epoca. Pare che Jewkes chiamò la scopa “Silver Arrow” proprio perché in quegli anni vennero progettate le prime auto da corsa babbane, le cosiddette “Silver Arrows” appunto. Madama Rolanda Bumb, insegnante di Volo a Hogwarts, acquistò proprio la Silver Arrow come sua prima scopa.
I fratelli Ollerton fondarono e avviarono la Compagnia Tornado nel 1926. La loro prima scopa fu la Tornado Uno, rilasciata quello stesso anno. Progettata per lo sport e con un’agilità mai vista, la scopa venne prodotta in massa e ogni giocatore professionista di Quidditch ne possedeva una a quel tempo. La Tornado Uno insieme alle sue evoluzioni fu utilizzata moltissimo anche nell’ambito delle corse di scope.
La Comet 140, la Tinderblast e la Swiftstick
Il “monopolio” dei fratelli Ollerton durò molto poco. La Comet Trading Company, fondata nel 1929 da due giocatori dei Falmouth Falcons (Randolph Keitch e Basil Horton), lanciò sul mercato la Comet 140. Il “140” si riferisce al numero dei modelli sottoposti a test vari prima del lancio ufficiale.
Grazie all’incantesimo di Frenaggio brevettato proprio dai due inventori, il giocatore aveva un gran controllo della scopa anche se quest’ultima raggiungeva alte velocità. Per anni la Comet Trading Company e la Compagnia Tornado lottarono per la conquista del mercato, ma dovettero fare i conti con i nuovi produttori di scope che si affacciavano al mercato europeo.
Nel 1940 la compagnia tedesca Ellerby&Spudmore lanciò la Tinderblast, un manico di scopa pregiato il cui legno veniva dalla Foresta Nera. Purtroppo, vi erano numerose pecche tecniche nel design. Solo il figlio di uno dei fondatori, Randolph Spudmore, seppe riscattare anni dopo il nome della compagnia creando la Firebolt: una scopa tanto veloce quanto maniacalmente curata in ogni dettaglio.
La Firebolt venne realizzata ispirandosi alla Swiftstick, prodotta sempre da Ellerby&Spudmore. La Swiftstick era un modello complessivamente veloce e stabile, ma aveva poca potenza in salita e per questo motivo venne raramente usata a livello professionale.
La Shooting Star e la Twigger 90
Tutte le scope elencate finora sono parecchio costose e la Scope Universal Ltd decise, nel 1955, di lanciare un modello economico: la Shooting Star. Essa è ancora oggi la scopa da corsa più economica in circolazione, ma pecca in velocità e quota con l’invecchiamento. Per quanto fosse molto popolare inizialmente, questo suo grave difetto costrinse la Scope Universal a chiudere e ritirarsi dal mercato nel 1978.
Nel 1990 venne prodotta la Twigger 90, una scopa non certo adatta a tutte le tasche e, di fatto, poco performante. Il cavallo di battaglia di Flyte e Barker, i costruttori, erano gli accessori di serie: un fischietto di avvertimento e delle setole autoraddrizzanti. Pur essendo un manico di scopa decisamente rifinito e ben equipaggiato, non riuscì mai a sorpassare il modello che in quegli anni aveva conquistato il mercato: la Nimbus. La cattiva reputazione della Twigger 90 è da attribuire anche al fatto che tendeva a curvarsi eccessivamente ad alte velocità.
La serie Nimbus
Il 1967 fu l’anno di svolta per quanto riguarda la produzione di scope. La neonata compagnia Nimbus lanciò il suo primissimo modello: la Nimbus Mille. La sua spaventosa velocità massima di 100 miglia orarie (circa 160 km/h) e la possibilità di curvare di 360° rimanendo fissa in un punto a mezz’aria la resero la scopa preferita dai giocatori professionisti di Quidditch. I modelli 1000, 1001, 1500 e 1700 furono molto apprezzate nell’ambito delle corse di scope, ma a partire dal modello 2000 la Nimbus si concentrò principalmente sul Quidditch.
In ogni Potterhead c’è un mago o una strega che si affaccia alla vetrina di “Accessori di Prima Qualità per il Quidditch” sognando di acquistare la scopa più veloce di tutte. Qual è la vostra preferita? Fatecelo sapere con un commento!
Fonti:
Fandom
Il Quidditch Attraverso i Secoli (libro)