Categorie

Archivi

Meta

Draghi del mondo fantastico a confronto: fedeli compagni o nemici spietati?

4 Settembre 2020 enri-ruto 9 min read
Draghi del mondo fantastico a confronto: fedeli compagni o nemici spietati?

Draghi del mondo fantastico a confronto: fedeli compagni o nemici spietati?

4 Settembre 2020 Winky 9 min read

In ogni universo fantastico che si rispetti c’è almeno un drago, ma non tutti i draghi sono le terrificanti creature sputafuoco a cui siamo abituati. Possono delle creature così imponenti e temibili essere anche alleate? E da cosa dipende il ruolo che ricoprono? Scopriamolo insieme.

I draghi sono sicuramente tra le creature più affascinanti e misteriose che popolano l’immaginario collettivo di ogni cultura. Sono infatti presenti nelle mitologie di Occidente e Oriente senza eccezioni, ma con le dovute differenze. Proprio a causa di tali divergenze, siamo abituati a vedere i draghi ricoprire sia ruoli negativi che positivi. Ma ci siamo mai chiesti il perché di questa duplice classificazione?

Per rispondere a questa domanda, facciamo un salto indietro nel tempo fino alle origini di queste creature nelle leggende di Europa e Asia; procediamo, poi, con una rassegna dei draghi più famosi del fantasy.

I draghi tra fuoco e acqua

Nella cultura occidentale i draghi incarnano forze oscure e maligne, sputano fuoco e sono portatori di morte e distruzione. Questo alone negativo che circonda la figura del drago in Occidente è da attribuirsi in prima battuta alle vicende narrate nell’ultimo libro del Nuovo Testamento, l’Apocalisse. Satana, incarnatosi in un dragone rosso a sette teste, ingaggia una lotta contro l’Arcangelo Michele, che riesce infine a sconfiggere il primo con la sua spada.

Da qui, il tema della lotta contro il drago che incarna il Male torna spesso nella tradizione orale dell’Alto Medioevo e dei periodi successivi, soprattutto in Europa settentrionale. In particolare, ricordiamo San Giorgio che uccide il drago e lo scontro tra l’eroe epico Beowulf e il lindworm (una creatura dalle sembianze di drago presente nella mitologia nordeuropea).

Al contrario, in Oriente i draghi ricoprono tutt’altro ruolo. Si diffondono in tutta l’Asia orientale a partire dalla Cina, dove incarnano il concetto di yang, lo spirito maschile fecondo e creatore. Per questo, il drago è invocato in Oriente come simbolo di buon auspicio. Inoltre, nel suo ruolo di padre creatore della civiltà, era anticamente associato alla figura dell’imperatore.

Rispetto alle creature dall’alito infuocato che popolano le storie occidentali, in Oriente i draghi continuano ad avere ancora oggi un legame molto stretto con l’elemento dell’acqua. Si collocano infatti in prossimità di fiumi, mari e paludi e fungono da protettori di questi luoghi.

Questa caratteristica più di altre ci permette di comprendere la profonda differenza tra i draghi dell’immaginario orientale e occidentale. I primi sono portatori dell’acqua salvifica che genera vita; i secondi, spargitori incontrollati del fuoco che distrugge e devasta.

Draghi

Le viverne sono draghi?

Oltre alle differenze tra i draghi della mitologia occidentale e orientale, c’è bisogno di parlare di un’altra creatura, spesso confusa con i draghi: la viverna. Si tratta di una creatura mitologica che raggiungerebbe i 10 metri di lunghezza, munita di ali simili a quelle di un pipistrello. Sulla coda sarebbe fornita di un pungiglione identico a quello di uno scorpione velenoso. La differenza principale tra draghi e viverne, però, è soprattutto dovuta al numero di zampe: la viverna ne ha solo due, le posteriori.

Se i draghi sputano fuoco, le viverne sono creature intelligenti in grado di usare poteri magici e incantesimi. Ciò ha fatto sì che nelle storie medievali venisse spesso associata alle streghe, in quanto loro alleate, e di conseguenza le popolazioni avevano molta più paura delle loro magie che del fuoco dei draghi.

Le prime tracce di questa creatura risalgono addirittura alla mitologia romana, per poi perdersi nel tempo. Ai giorni nostri hanno ritrovato popolarità grazie a giochi come Dungeons & Dragons. L’ora di rispondere alla domanda del titoletto è arrivata: no, le viverne non sono draghi, seppure, secondo le mitologia greca e romana siano lontane cugine, così come l’Idra.

viverna fanart
Fanart di Edikt Art

I draghi nel genere fantasy

Tenendo a mente le distinzioni che abbiamo appena visto, procediamo ora con una rassegna dei draghi più famosi del mondo fantastico, iniziando proprio dalla nostra saga del cuore.

Norberto e i draghi del Torneo Tremaghi

Perbacco, mi piacerebbe tanto avere un drago.

Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 5: Diagon Alley

Così esordisce il nostro Hagrid a proposito dei draghi nel primo libro della saga. Noi che conosciamo bene l’amore smisurato che il guardiacaccia di Hogwarts nutre nei confronti delle bestie più temibili, non ci stupiamo se in questo caso sembra paragonare i draghi a teneri animaletti domestici che si può normalmente desiderare di avere.

Tuttavia, sappiamo anche che, nel potterverse, i draghi sono tra le creature più temute. Il Ministero della Magia li classifica come animali estremamente pericolosi, aggressivi e impossibili da addomesticare. Come ci ricorda anche Ron:

L’allevamento dei draghi è stato dichiarato fuori legge dalla Convenzione degli Stregoni del 1709 […] e comunque non si possono addomesticare: troppo pericoloso.

Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 14: Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia

La loro caratterizzazione segue, quindi, lo stereotipo occidentale. Tutti i draghi che incontriamo nel corso della saga si presentano come grosse creature sputafuoco non troppo amichevoli nei confronti degli esseri umani.

Lo conferma il fatto che Hagrid abbia dovuto abbandonare presto l’idea di poter crescere Norberto, il Dorsorugoso di Norvegia, nella sua capanna di legno. Già dopo poche settimane di vita, il “cucciolo” aveva cominciato a mostrare segni della ferocia e selvatichezza che caratterizzano i draghi della saga: azzannamenti di arti umani; incenerimenti di più oggetti all’interno della casa; e chi più ne ha più ne metta.

Per non parlare, poi, dei quattro draghi che incontriamo in Harry Potter e il Calice di Fuoco in occasione del Torneo Tremaghi. Ricordate l’Ungaro Spinato, il Grugnocorto Svedese, il Gallese Verde e il Petardo Cinese? Certo, in questo caso abbiamo anche l’aggravante che le creature in questione, oltre a essere draghi, sono anche mamme, quindi ancora più minacciose e desiderose di infuocare qualunque cosa possa rappresentare un pericolo per se stesse e i propri piccoli.

Norberto

Drogon, Rhaegal e Viserion

Se ci spostiamo nell’universo de Il Trono di Spade, le cose non cambiano poi molto. È vero, qui incappare in un drago non è così frequente, dal momento che si ritiene che queste creature siano estinte… almeno fino alla schiusa delle uova di Daenerys Targaryen.

In occasione del proprio matrimonio con Khal Drogo, la Khaleesi riceve infatti in dono quelli che tutti credevano essere tre fossili di uova di drago. In realtà, da queste nascono Drogon, Rhaegal e Viserion, gli unici tre draghi che vediamo all’interno della saga, senza contare i loro antenati appartenuti agli altri Targaryen.

Come in Harry Potter, i draghi de Il Trono di Spade sono creature estremamente pericolose e ostili. Gli unici che riescono ad avvicinarli e addomesticarli sono i membri della famiglia Targaryen che, si dice, hanno corpi in grado di resistere al fuoco di drago.

Anche in questo caso, ci troviamo di fronte al classico drago di fuoco della tradizione occidentale, nonostante l’esistenza di leggende legate a tempi in cui esistevano pure draghi di ghiaccio.

I draghi de Il Trono di Spade sono poi intrinsecamente legati alla magia dei continenti di Westeros ed Essos, che avrebbe iniziato a sfuggire al controllo degli uomini proprio in concomitanza con l’estinzione dei draghi, per poi sparire quasi del tutto.

Draghi Il Trono di Spade

Smaug

Come non menzionare Smaug, il perfido drago usurpatore del regno di Erebor e protagonista delle vicende narrate da J.R.R. Tolkien nel suo Lo hobbit? Da profondo amante della mitologia norrena, Tolkien ha attinto molto da questa tradizione per delineare il personaggio di Smaug, ispirandosi soprattutto a al drago Fáfnir, sconfitto da Sigfrido.

A differenza dei draghi finora descritti, Smaug non è il tipico drago feroce e brutale, animato unicamente dal desiderio di distruzione. È vero, conquista con la forza Erebor ponendo fine al regno dei Nani e in quanto drago di fuoco malvagio ricalca lo stereotipo occidentale. Tuttavia, Smaug è anche dotato di grande intelligenza e arguzia, è enigmatico ma incredibilmente cordiale nei modi in cui si rivolge a Bilbo, che lo incuriosisce molto.

Un’altra caratteristica in comune con i draghi della mitologia norrena è l’avidità e il desiderio di accumulare sempre più tesori, sui quali veglia costantemente. In questo, si discosta anche dall’immagine canonica dell’antagonista con grandi progetti di conquista e sconvolgimento degli equilibri. Smaug, infatti, non desidera altro che proteggere e custodire il suo bottino, diventando aggressivo solo nel momento in cui qualcuno tenti di impadronirsene.

Smaug

Haku

Le cose iniziano, come c’è da aspettarsi, a cambiare quando entriamo in territorio orientale. Ne La città incantata, film d’animazione diretto da Hayao Miyazaki per Studio Ghibli, incontriamo il personaggio di Haku, un giovane mago che ricopre il ruolo di fedele compagno e protettore della protagonista Chihiro. Come molti colleghi del complesso termale dove lavora, anche Haku è vittima dell’incantesimo della perfida direttrice Yubaba. Quest’ultima è infatti solita rubare nome e identità ai suoi sottoposti, che non riescono quindi a ricordare nulla della propria vita passata e sono costretti a rimanere schiavi della strega.

Nel corso del film, Haku aiuta Chihiro a superare tutte le prove che Yubaba le sottopone. Allo stesso tempo, contribuisce a mantenere vivida l’identità della bambina, per permetterle, infine, di ricongiungersi con i genitori imprigionati da Yubaba e tornare così a casa.

Insomma, Haku è il canonico braccio destro del protagonista che contribuisce allo sciogliersi dell’intreccio narrativo. Ma cosa c’entra questo con i draghi? Ebbene, c’entra tutto. Non solo, infatti, vediamo spesso Haku passare dalla forma umana a quella di drago. A fine film, anche Haku riesce a recuperare la propria identità proprio grazie a Chihiro e scopre, o meglio si ricorda, di essere lo Spirito del fiume Kohaku, un drago acquatico che aveva salvato in precedenza Chihiro dal rischio di annegamento nelle proprie acque.

Inoltre, il personaggio di Haku risponde ai canoni orientali di caratterizzazione dei draghi non solo nell’indole, ma anche nell’aspetto. Si differenzia molto dai grossi draghi occidentali, in quanto ha un corpo molto più snello e sinuoso e non è dotato di ali. Basta guardare una qualunque rappresentazione orientale di un drago e noteremo subito che Haku rientra perfettamente in questa categoria, come anche il Drago di Dragonball.

Haku

Raya e l’ultimo dragone

Parliamo di una delle ultime uscite in casa Disney. La simpatica Sisu è esattamente la raffigurazione del drago della mitologia orientale di cui abbiamo parlato prima. Questo film, uscito nel 2021, raffigura queste creature come portatrici di bene e prosperità, oltre che di pace.

Il Regno di Kumandra è una rappresentazione di molti Paesi del sud-est asiatico, come Thailandia, Cambogia, Vietnam, dove i racconti popolari parlano di draghi come creature buone e potenti. Sisu è un drago acquatico femmina, l’ultima della sua specie. Ama fare spesso battute e cerca di essere giovanile parlando nel gergo dei ragazzi. Inoltre, è anche molto sensibile e ingenua, vorrebbe risolvere delle controversie con un regalo.

Mentre i draghi hanno solitamente squame, Sisu è ricoperta di soffice pelliccia celeste, ha pinne dorsali corte sulla schiena e possiede capelli bianco-bluastri-viola come una criniera, oltre a un piccolo ciuffo di peli alla fine della coda. Ha grandi occhi viola, due corna blu scuro sulla testa e denti affilati.

raya e drago

Mushu

Chiudiamo questa rassegna con l’amico drago che tutti desideriamo: Mushu, l’esilarante compagno di (dis)avventure di Mulan nell’omonimo film Disney. Possiamo dire che questo personaggio è certamente un drago, ma molto sui generis per diversi motivi.

Innanzitutto, non siamo di fronte al drago imponente della tradizione occidentale né alla creatura elegante e maestosa di quella orientale. Come Mushu stesso afferma:

Sono formato viaggio per tua convenienza! Se fossi a grandezza naturale, la tua mucca qui avrebbe un infarto! A cuccia, Carolina!

Mulan (Disney)

Non è chiaro, quindi, se quelle che noi vediamo siano le vere sembianze del drago o se si tratti, appunto, di una sorta di rappresentazione in scala. Quello che è evidente è che Mushu presenta molti punti di contatto con i draghi della mitologia orientale, a cui i creatori del film si sono certamente ispirati, ma risente anche del fatto di essere in fondo parte di un prodotto occidentale.

Nei colori, nell’assenza di ali e nel ricoprire a suo modo il ruolo di guardiano protettore della famiglia Fa, Mushu è sicuramente parente dei dragoni cinesi simbolo di fortuna e prosperità di cui si parlava in apertura. Tuttavia, come i temutissimi draghi occidentali, è in grado di sputare fiamme e si discosta quindi dai canoni orientali che vedono i draghi associati all’elemento dell’acqua.

Mushu

Chi l’avrebbe mai detto che anche una creatura presente davvero in ogni cultura potesse nascondere tutti questi segreti e particolarità a seconda della tradizione che la ospita, eh?! Se volete approfondire ulteriormente l’argomento, vi consigliamo di dare un’occhiata a questo sito, completamente dedicato al mondo dei draghi!

Immagine di copertina: fanartd di Ann-Jean

Commenti

×