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Quali sono stati i migliori compleanni di Harry Potter?

24 Luglio 2019 gian-sarl 5 min read
Hagrid, torta per Harry

Quali sono stati i migliori compleanni di Harry Potter?

24 Luglio 2019 Newt 5 min read

In ogni libro della serie di Harry Potter, uno dei primi eventi che accadono è il compleanno del protagonista.

Tra regali bizzarri, rivelazioni e ospiti più o meno desiderati, tutti i compleanni di Harry sono in qualche modo memorabili, nel bene o nel male.

Rivediamo quindi cosa è successo durante i compleanni di Harry, dal peggiore al migliore.

7. 16 anni (Harry Potter e il Principe Mezzosangue)

Date le notizie sconvolgenti che arrivarono quel giorno alla Tana, tra i compleanni narrati nei libri il sedicesimo è stato sicuramente il peggiore per Harry. Il ritrovamento del cadavere di Igor Karkaroff e le sparizioni di Florean Fortescue e Ollivander segnalano che i Mangiamorte stanno attaccando senza pietà. Siamo ormai in piena guerra magica.

Molly aveva tentato inutilmente di cambiare argomento e di passare a qualcosa di più adatto a una festa. La cosa peggiore è che è stato anche nominato Sirius, e dalla morte del padrino di Harry era passato soltanto un mese e mezzo…


6. 12 anni (Harry Potter e la Camera dei Segreti)

Eh no, il primo viaggio a bordo della Ford Anglia volante, con Ron che gli fa gli auguri, avviene il giorno del compleanno di Harry soltanto nel film. Nel libro Ron arriva dopo tre giorni in cui Harry era rimasto chiuso a chiave nella stanza, il 3 agosto. Il 31 luglio, invece, Harry ha passato uno dei compleanni più tristi della sua vita. I Dursley hanno dimenticato o hanno fatto finta di dimenticare la ricorrenza e Vernon a colazione si era anche pesantemente lamentato di Edvige. Come se non bastasse, Dudley a un certo punto gli ricorda che nessuno gli ha fatto gli auguri.

Harry infatti non aveva notizie del mondo magico dalla fine del suo primo anno a Hogwarts. Se non fosse stato per la presenza di Edvige, avrebbe addirittura creduto che Hogwarts fosse stato frutto della sua immaginazione, un lunghissimo sogno, tanto che avrebbe preferito ricevere una lettera da Malfoy soltanto per ricordarsi dell’unico posto in cui si era sentito a casa. Le cose sembrano svoltare quando nella sua stanza appare una piccola creatura misteriosa: l’elfo Dobby. Peccato che questa creatura sembra intenzionata a non far andare Harry a Hogwarts, e per impedirglielo lo fa ingiustamente accusare di magia minorile. Per tre giorni Harry deve veramente aver pensato che la sua avventura nel mondo magico era finita lì, e che non si sarebbe mai sentito a casa da nessun’altra parte nel mondo.


5. 15 anni (Harry Potter e l’Ordine della Fenice)

Harry ha passato compleanni senz’altro peggiori, ma il quindicesimo è stato senz’altro il più “anonimo” e per certi versi desolante. Si trovava come sempre dai Dursley e quell’anno per qualche motivo sembrava che Ron e Hermione limitassero di proposito i contatti con lui. Aveva ricevuto delle lettere per il compleanno, in particolare Hermione aveva scritto “spero che ci vedremo presto“, ma Harry sembrava destinato all’ennesima lunga attesa per l’inizio delle lezioni a Hogwarts.

Harry aveva in qualche modo capito che lei e Ron si trovassero nello stesso posto, che poi si scoprirà essere il Quartier Generale dell’Ordine della Fenice. Proprio questo lo faceva sentire, se vogliamo, ancora peggio, soprattutto pensando che appena un anno prima stava per assistere ai mondiali di Quidditch. Mai come quella volta, quei tempi gli saranno sembrati lontanissimi.


4. 17 anni (Harry Potter e i Doni della Morte)

Il diciassettesimo compleanno di Harry rappresenta uno dei pochissimi momenti di tregua nei Doni della Morte. Nonostante la cicatrice continuasse a tormentarlo, Harry si sveglia contento per il fatto che, essendo maggiorenne, può finalmente effettuare magie fuori da Hogwarts. Ne approfitterà per richiamare a sé i suoi occhiali con Accio e poi si divertirà facendo volare degli oggetti nella stanza e cambiando il colore del poster dei Cannoni di Chudley. Riceverà un libro da Ron, un orologio dai signori Weasley, un rasoio da Bill e Fleur, uno Spioscopio da Hermione, il suo primo Boccino da Silente e soprattutto… un bacio da Ginny!

Eppure Harry quel giorno era stato costretto a soffocare i pensieri su Voldemort e sull’imminente ricerca degli Horcrux. La guerra ormai era in pieno svolgimento e lo riguardava da vicino. Infatti non riusciva a immaginarsi un futuro con Ginny e vedeva davanti a sé soltanto l’ombra sempre più ingombrante del Signore Oscuro. Una curiosità: al diciassettesimo compleanno di Harry erano presenti esattamente diciassette persone. C’erano infatti otto Weasley (mancava ovviamente Percy), Hermione, Hagrid, Lupin, Tonks, i quattro Delacour e ovviamente Harry stesso.


3. 14 anni (Harry Potter e il Calice di Fuoco)

Per il suo quattordicesimo compleanno, Harry riceve in regalo quattro torte, precisamente da Ron, Hermione, Sirius e Hagrid. Proprio nei giorni precedenti la cicatrice avesse iniziato a fargli male. A confortare Harry era però la prospettiva di andare ad assistere alla Coppa del Mondo di Quidditch. Questo, infatti, significava anche dover passare meno tempo con i Dursley rispetto agli anni precedenti.


2. 13 anni (Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban)

Questo è uno dei migliori compleanni della vita di Harry. Lo ricorderà per sempre perché per la prima volta ha ricevuto dei regali degni di questo nome. Insomma, regali un po’ migliori dei calzini usati di zio Vernon. Ha dovuto attendere tredici lunghi anni, ma alla fine ha ricevuto uno strano libro che morde da Hagrid, il Kit di manutenzione per scope da Hermione e uno Spioscopio da Ron, oltre alle lettere d’auguri e la notizia che Arthur Weasley ha vinto un premio in denaro di cui aveva davvero bisogno.

Ma più che i regali, ciò che confortava Harry era sapere che i suoi amici non vedevano l’ora di tornare a Hogwarts e vivere nuove avventure con lui.


1. 11 anni (Harry Potter e la Pietra Filosofale)

Ammettiamolo, è il compleanno che tutti abbiamo desiderato, e forse in fondo desideriamo ancora, di passare. Harry non sapeva cosa potesse trovare in un mondo magico, ma era certo che nulla potesse essere peggiore della vita con i Dursley. Si è già discusso del significato di cambiamento e di inizio di una nuova vita in quell’arrivo di Hagrid. Bisogna però riflettere su due passaggi ancora troppo sottovalutati, che ci permettono di capire quanto sia stata sconvolgente quella rivelazione e di quanto tempo Harry ci abbia messo per metabolizzarla.

Il primo è il risveglio della mattina successiva, in cui Harry era convinto di aver sognato tutto e si aspettava zia Petunia che lo venisse a svegliare. Il secondo è il viaggio a Londra con Hagrid. Poco prima di arrivare al Paiolo Magico, Harry ripensa alle parole del mezzogigante riguardo all’esistenza di negozi di libri di incantesimi e scope e di una banca dei maghi. Hagrid aveva già usato degli incantesimi in sua presenza, eppure il ragazzo teme ancora che si tratti di un monumentale scherzo dei Dursley. Sei anni dopo, pur avendo scoperto che il mondo magico non era tutto rose e fiori come lo immaginava all’inizio, Harry e Hagrid ripenseranno con un sorriso a quel giorno.

“Diciassette, eh?” tuonò Hagrid, prendendo un bicchiere di vino grosso come un secchio offerto da Fred. “Sei anni dal giorno che ci siamo conosciuti, Harry, te lo ricordi?”

“Vagamente” rispose Harry con un sorriso. “È stato per caso quando hai abbattuto la porta, hai fatto crescere una coda di maiale a Dudley e mi hai detto che ero un mago?”

“I particolari non me li ricordo tanto bene” ridacchiò Hagrid.

Harry Potter e i Doni della Morte, Capitolo 7
Hagrid, torta per Harry

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