Ovviamente è cosa nota che Lord Voldemort sia la personalità di gran lunga più malvagia dell’universo di Harry Potter, così come anche il fatto che sia dotato di straordinarie capacità magiche. Tuttavia, nel corso della saga vediamo che la sua influenza e la sua figura agiscono prepotentemente sul corso degli eventi, e questo senza nessun tipo di implicazione “magica” diretta. Nessun incantesimo o scontro magico, bensì qualcos’altro.
La saga di Harry Potter ci ha dimostrato più e più volte che il male può celarsi in tante forme diverse e soprattutto che esso si alimenta attraverso la paura. La persona più innocua può rivelarsi una pedina all’interno di un gioco molto più ampio che maghi oscuri come Lord Voldemort e Gellert Grindelwald hanno saputo comporre molto bene.
Perché temiamo Lord Voldemort?
Sicuramente quelli che terrebbero testa e addirittura rifiuterebbero i comandi di un mago potente e malvagio come Lord Voldemort, soprattutto a costo della propria vita o di quella di coloro che amano, sono ben pochi.
In qualche modo, il potere dell’Oscuro Signore era tale da incutere timore ancor prima di parlare, anche solo attraverso la sua immagine.
Per anni egli ha lavorato sulla propria anima e di conseguenza sul suo corpo per essere un tutt’uno con la magia oscura, finendo con l’assomigliare esteticamente sempre meno a un essere umano e più a un serpente.
Ma non solo, perché ciò che ancor di più terrorizza di Lord Voldemort sono la sua prontezza e volontà nell’uccidere, che sembrano non fermarsi dinnanzi a niente.
Un potere di persuasione e di terrore
Prende così forma un’identità talmente spaventosa da costringere anche i più innocui a compiere azioni malvagie. Il tradimento di Peter Minus/Codaliscia nei confronti degli amici d’infanzia Lily e James Potter ne è un esempio lampante: Minus, il Custode Segreto dei Potter, rivelò il nascondiglio di questi ultimi, che vennero uccisi da Voldemort la sera del 31 ottobre 1981.
O ancora, il giovane Draco Malfoy, obbligato a seguire le orme di suo padre Lucius, sua madre Narcissa e sua zia Bellatrix, fedeli servitori di Voldemort. Egli avrà il compito di uccidere Albus Silente, arrivando a un faccia a faccia con il preside di Hogwarts, il quale proverà in un disperato, ultimo tentativo di salvarlo.
«Mi rendo conto della gravità della tua posizione» convenne Silente. «Perché credi che non ti abbia affrontato prima d’ora se no? Perché sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort avesse compreso che sospettavo di te».
– Harry Potter e il Principe Mezzosangue
Infine, persino colui che aveva preso le difese di Harry divenendo così un bersaglio, Xenophilius Lovegood, gli tenderà una trappola cercando di consegnare lui, Ron e Hermione ai Mangiamorte per riavere sana e salva sua figlia Luna.
Il suo tradimento, seppur giustificato dalla disperazione, è probabilmente uno dei più tragici della Seconda Guerra Magica, in grado di dimostrare che chiunque, persino i più buoni d’animo, possono essere costretti a lavorare per Voldemort, se “spinti” nel modo giusto.
Tutto questo dimostra ancora una volta quanto la malvagità di un mago non si celi solo nelle sue capacità magiche, nel numero di incantesimi oscuri conosciuti e quant’altro, ma anche e soprattutto nella capacità di piegare al proprio volere chiunque. E a tal proposito, la saga di Harry Potter ci insegna quanto siamo tutti inclini a fare del male, volenti o nolenti; anche i più puri d’animo.